L’italiano svizzero: cos’è il natel?

Italiano svizzero

Grazie ai fenomeni migratori, le lingue si sono diffuse su tutto il globo, subendo delle modifiche: abbiamo diverse varietà del francese, come quello del Québec, e diverse varietà del tedesco, come quello austriaco, e per quanto riguarda l’italiano? Una delle sue varietà linguistiche è il cosiddetto italiano svizzero, anche chiamato italiano elvetico.

Le lingue della Svizzera

Il territorio svizzero è diviso in quattro cantoni. In ognuno di questi vi è una prevalenza linguistica differente, vi sono il cantone tedesco, francese, italiano e romancio. Nonostante questa divisione, i cittadini svizzeri posseggono delle competenze in ognuna di queste lingue.

Italiano svizzero: le particolarità

Sostanzialmente, le differenze tra l’italiano dello stivale e l’italiano svizzero sono di natura lessicale. I termini sono infatti influenzati dal francese e dal tedesco, chi mastica una di queste due lingue saprà subito notare delle somiglianze nelle parole utilizzate nel cantone italiano: si tratta dei cosiddetti calchi, ovvero delle traduzioni letterali da una lingua ad un’altra. Un esempio è la parola “classatore”, che deriva dal francese “classeur”, e che significa “raccoglitore”, possiamo da qui notare la spiccata somiglianza tra i due termini, è come se la parola francese venisse italianizzata. Lo stesso accade con “medicina” (farmaco) e “comandare”: il primo termine viene tradotto come “il medicamento”, dal francese “le médicament”, al maschile; il secondo, invece, in italiano svizzero non significa “dare un ordine”, bensì “ordinare (al ristorante/al bar)”, dal francese “commander”, non a caso anche in Italia utilizziamo il termine “comanda” per indicare le ordinazioni di un cliente. Nell’italiano svizzero sono quindi presenti parole identiche a termini italiani che hanno però un significato differente da quello a cui siamo abituati, altre sono “passeggiata” e “nota”. Se in italiano la parola “passeggiata” indica l’andare in giro per divertirsi o per rilassarsi, non si può dire lo stesso dell’italiano svizzero: in questo caso, il termine indica la “gita scolastica” (che è effettivamente un tipo di passeggiata). “Nota”, invece, significa “voto”, questo termine deriva dal francese e dal tedesco “Note”.

È interessante notare che nell’italiano svizzero esistono espressioni che utilizzano una sintassi diversa rispetto all’italiano standard, è il caso di “bocciare l’anno”: in questa espressione, bocciare è utilizzato in modo transitivo, cosa che non accade nella penisola italiana, dove si dice “essere bocciati”.

Ad essere particolare è anche il modo con cui ci si riferisce alle persone, che è lo stesso utilizzato nel Nord Italia e in Germania: nell’italiano svizzero, i nomi di persona sono preceduti dall’articolo determinativo, sentiremo quindi frasi come “La Francesca ha biluxato” (ha usato i fari abbaglianti) e “Il Giovanni non risponde al natel” (al telefono). Inoltre, in un bar non ordinate, – anzi, non comandate – dei cornetti, altrimenti vi saranno portati dei fagiolini.

Nonostante l’italiano svizzero possa sembrare complicato, per un cervello allenato alle lingue, non sarà affatto un problema comprendere questa varietà linguistica molto particolare.

 

Fonte immagine: Wikicommons

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