Lo spettro di Giulia Gonzaga è uno dei racconti più antichi della storia medievale del castello di Fondi. Questa storia si tramanda da generazioni nelle piazze dell’antica città situata a poche centinaia di metri dalla costa del basso Lazio. Lo spettro di Giulia Gonzaga: mito o realtà?
Lo spettro di Giulia Gonzaga: mito o realtà?
Prima di parlare dello spettro di Giulia Gonzaga, occorre parlare di chi era la donna e della sua vita. Giulia Gonzaga era una nobildonna del 1500. Da poco più di un anno era rimasta vedova dal matrimonio con il condottiero, molto più avanti con l’età rispetto a lei, Vespasiano Colonna; fu proprio Isabella D’este a certificare il loro matrimonio. E fu proprio dalla fine di questo matrimonio che la giovane ragazza ricevette in eredità il castello di Fondi. Giulia era di una bellezza disarmante, tanto che più volte il pirata Barbarossa cercò di rapirla per darla in dote ai sultani dell’epoca. Durante la sua permanenza a Fondi intraprese una relazione con Ippolito De Medici, si narra che i due passassero pomeriggi interi a passeggiare tra le corti e i giardini del castello. Il loro amore durò fino al 1529, quando al giovane De Medici arrivò la nomina come cardinale. Carica che non avrebbe permesso a Giulia ed Ippolito di sposarsi, l’unico escamotage sarebbe stato quello che lei avrebbe dovuto fargli da amante. La giovane, che era caratterizzata da un’intelligenza brillante e spiccata, oltre che un carattere solido, rifiutò di essere la concubina di Ippolito. I due continuarono a scambiarsi lettere d’amore nel corso degli anni, finché Ippolito non decise di lasciare la Chiesa per andare a sposare Giulia, perché rimpiangeva i tempi delle loro lunghe passeggiate e i loro momenti felici. Giulia Gonzaga aspettò che Ippolito tornasse per coronare il loro amore finché una mattina non venne avvisata che il suo amato aveva la febbre ed era presumibilmente stato avvelenato. Il giovane Ippolito morì ad appena 24 anni e Giulia Gonzaga decise di chiudersi nel suo dolore e non concedersi spazi per altri grandi amori.
Nel 1534 i pirati invasero la corte, Barbarossa saccheggiò tutte le coste per arrivare a Giulia, il suo scopo era quello di venderla, complici la sua bellezza e intelligenza, ad un sultano. La nobildonna riuscì a nascondersi nelle campagne di Campodimele evitando di essere catturata, riuscendo ad arrivare a Napoli, dove poi morirà nel 1566 in un convento. Si narra che lo spettro di Giulia Gonzaga non trovi tuttora pace, aggirandosi per il suo castello.
Lo spettro di Giulia Gonzaga oggi
La legenda dello spettro di Giulia Gonzaga non è molto famosa, ma interessa soprattutto le persone del luogo. Oggi, a distanza di 500 anni c’è chi dice di aver visto tra le finestre del castello l’ombra di una donna che si muove silenziosamente in abiti medievali. Vaga per il castello ad ogni luna piena. Che sarà lo spettro di Giulia Gonzaga che cerca di rincontrare il suo grande amore Ippolito de Medici?
Fonte immagine: Wikimedia commons