Mahashivatri: la più grande celebrazione indù

Mahashivatri: la più grande celebrazione indù

Il Mahashivatri (o Mahashivaratri) è un’importante festività hindu. Mahashivatri significa “la grande notte del Signore Shiva“, dove “Maha” sta per grande.

Quest’anno la festività è stata celebrata Mercoledì 26 febbraio 2025. Prima di vedere le ricorrenze di questa festività, è importante capire perché si festeggia proprio ora. Shivaratri è un termine hindu che indica il quattordicesimo giorno di luna nuova del mese lunare indiano. In lingua hindi questo momento si dice “Krishna Paksha Chaturdashi”. Tuttavia, il quattordicesimo giorno del mese di Phalguna per gli hinduisti è il più importante: è in questo giorno che avviene il Mahashivatri.

Mahashivatri: chi è Shiva?

Shiva è la divinità più celebre e venerata in India, il coniuge della dea Shakti. È una divinità fondante: ha in sé l’ambivalenza delle forze creatrici e le forze distruttrici del mondo. Ha innumerevoli forme: il suo stato muta, e questa mutevolezza riflette i cicli della creazione e distruzione. È la divinità maestra di sé e dei suoi sensi, l’asceta: Shiva domina su tutti i suoi impulsi poiché ha raggiunto il Samadhi, l’illuminazione; è in uno stato di costante quiete e dominio, quasi una pace interiore, chiamato con il nome di “Aananda”. Shiva significa “il benevolo”.

Shiva Nataraja (Wikipedia)

L’iconografia di Shiva spesso lo ritrae come una divinità danzante. Come già menzionato, le sue forme danzanti sono sempre in dinamico cambiamento. È infatti comune vedere statue, bronzi e figure di Shiva che lo ritraggono con un piede alzato: questa posizione esemplifica l’inizio della creazione e man mano che si procede con la danza, cioè che si manifesta la sua creazione, la sua figura viene sempre più elaborata, fino a diventare complessa. Il nome che gli viene attribuito come divinità danzante è Nataraja.

Pratiche del Mahashivatri

Le pratiche durano un’intera giornata: dal sorgere del sole fino all’alba del giorno seguente. Comprendono danze, canti, meditazioni di gruppo, adorazioni.

Bagno mattutino

Le famiglie, almeno quelle più tradizionali, iniziano con un rituale di purificazione. La purificazione avviene tramite un bagno: questo è un passaggio cruciale prima dell’adorazione del dio (in sanscrito il termine per indicare le pratiche di adorazione vengono dette puja). Il bagno più purificante è nel fiume Gange.

Shiva Lingam

Lingam dedicato da Shiva

L’adorazione puja viene fatta generalmente offrendo (versando) acqua, miele, latte e altre sostanze naturali (tra cui importanti foglie di bilva) ogni tre ore. Le offerte vengono generalmente versate sopra un oggetto chiamato Lingam. Il Lingam è un oggetto ovale simbolo di creazione e trasformazione (di forma fallica). Alcune pratiche prevedono di girare intorno al Lingam Shiva (3 o 7 volte) e offrire frutti e fiore. Parte dell’adorazione sono anche l’accensione di lampade ad olio.

Vivere il Mahashivatri significa sentire un acre profumo di incensi: essi, importanti mezzi di purificazione delle energie, vengono accesi nelle case e nei templi. Nei templi si odono le invocazioni a Shiva a cui i fedeli e le fedeli si recano con le loro offerte. Si dice che le offerte possano donare il Darshana, la visione della Divinità.

I mantra

Testo originale di “Om namah Shivaya” (Wikipedia)

I mantra sono formule religiose di augurio, crescita personale e focalizzazione. Durante il Mahashivatri vengono spesso cantati mantra come Maha Mrityunjaya o Om Namah Shivaya (“mi inchino a Shiva”).

Il digiuno e la veglia

Il digiuno è un altro importante punto del Shivatri: si consiglia di digiunare per purificare il corpo durante questa giornata di venerazione. Questo è un periodo di assoluzione e pulizia interiore: le preghiere e i canti sono spesso la ripetizione dei nomi del Dio, che presenta numerose denominazioni. Ripetendoli la mente è concentrata sulle qualità divine e si purifica. Alcuni fedeli inoltre, decidono di rimanere svegli l’intera notte per meditare e concentrarsi sulla preghiera tramite il canto di mantra. Questa pratica, oltre a essere un esercizio di disciplina e impegno, equivale a far uscire la propria luce interiore, contro l’ignoranza e l’oscurità notturna.

Mahashivatri come un augurio al matrimonio

Il Mahashivatri è una gioisa celebrazione ricca di danze e musica che si protrae fino alla sera. Anche le donne sono le protagoniste del Shivatri: la consorte di Shiva è Gauri, la dea Parvati. Si crede che questa festività sia legata al giorno in cui Shiva ha sposato sua moglie. Le donne offrono i loro doni e puja alla dea per augurarsi di trovare un buon marito da nubili e per aumentare la felicità matrimoniale da sposate.

Il significato spirituale e profondo dietro il Mahashivatri è proprio qui: Shiva, la parte intuitiva e meditativa, ha sposato Shakti, la forza di azione e manifestazione nella realtà. I due portatori di principi si sono uniti creando equilibrio: la forza divina maschile si unisce alla forza divina femminile. Anche dentro di noi, durante lo Mahshivatri, dovrebbe avvenire lo stesso: l’emisfero destro del cervello, quello creativo, collabora con l’emisfero sinistro, quello razionale e ponderato, originando una saggezza che altrimenti non avremmo potuto raggiungere.

In questo Mahashivatri è stato ospite Sadhguru, un celebre maestro spirituale dell’India. Qui è possibile seguire un’estensiva live del Mahashivatri 2025, dove Sadhguru ha intonato davanti al pubblico il canto Om Namah Shivaya.

 

Fonte Immagine in evidenza: Wikicommons

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