Le mascotte giapponesi sono da ormai molto tempo uno tra gli aspetti più graditi dell’intrattenimento giapponese; è impossibile parlare di un brand o di un franchise senza pensare subito alla sua mascotte e alcune possono essere veramente strane.
In quanto figura di spicco, una mascotte rappresenta il proprio brand, con lo scopo di promuovere eventi, merchandise e varie iniziative, ma anche di educare o semplicemente divertire, insomma un vero e proprio ambasciatore immaginario che si lega alla community e viene riconosciuto per la sua iconicità.
In generale, le mascotte giapponesi sono create con lo scopo di trasmettere simpatia e familiarità e hanno spesso un aspetto semplice e amichevole, come la propria personalità; ma dai brand che desiderano osare di più nascono anche mascotte più stravaganti e creative.
In questo articolo vi faremo conoscere 5 tra le più strane mascotte giapponesi!
1. Pompompurin
Conosciuto come Purin, ossia “budino” in giapponese, Pompompurin è sicuramente una delle mascotte più famose tra quelle che troveremo in questa lista.
Figlio della Sanrio (l’azienda creatrice di Hello Kitty), nato nel 1996, Pompompurin è da ormai qualche anno una delle loro mascotte più amate. Si tratta di un simpatico cucciolo di Golden Retriever con indosso un berretto marrone, ricordando proprio l’aspetto di un budino al caramello. Deve la sua popolarità al fatto di essere un po’ svampito, quasi sempre spaesato, ma allo stesso tempo gentile e adorabile.
Pompompurin ha quel non-so-che di bizzarro che lo porta a far ridere in qualsiasi situazione si trovi, sempre con una faccina paffuta e adorabile per conquistare il suo pubblico.
Una piccola curiosità sul suo conto riguarda proprio l’unicità della sua popolarità: questa è dovuta soprattutto alla scelta della Sanrio di rendere il suo “asterisco” sul sedere parte della sua personalità, mostrandolo in innocenti pose buffe e inusuali, mossa che dal 2003 ha contribuito a rendere il simpatico cagnolino una delle mascotte più apprezzate.
2. Gudetama
Sempre proveniente dal mondo Sanrio, Gudetama, è un’altra mascotte di questa grande famiglia, che deve la sua popolarità al suo design e alla sua personalità fuori dal comune. Contrariamente alle altre mascotte, infatti, Gudetama è pigro, lento, quasi infelice, per lui la vita è sempre una seccatura: quale miglior modo per rappresentare queste qualità se non con un uovo crudo!
L’unicità di questa mascotte sta proprio nel suo aspetto, un tuorlo d’uovo perennemente sdraiato sul proprio albume, costantemente sonnolento e senza voglia di far nulla, come ricorda il nome stesso, composto da due parole: “gude”, onomatopea usata per descrivere la pigrizia, e “tama”, abbreviazione di “tamago” che significa proprio “uovo”! Non a caso sono queste le caratteristiche che lo hanno reso relatable per moltissimi fan.
Oltre all’esteso panorama di gadget e merchandise pronto a rappresentare la mascotte, Gudetama è stato da poco anche protagonista di una simpatica mini serie Netflix, Gudetama: Un Nuovo Viaggio.
3. Chiikawa
Di stampo molto più recente rispetto alle prime due, Chiikawa è una delle mascotte più notevoli che, a partire dal 2020, ha praticamente invaso i negozi e i social con la sua presenza. Chiikawa è un topolino bianco, nato da un webcomic su Twitter, dallo stile contemporaneamente bizzarro e simpatico, che ha rapidamente conquistato il suo pubblico.
La testa gigante in relazione al suo il corpicino, l’espressione innocente, quasi timida, esprimono con comicità la sua purezza; non a caso la mascotte viene spesso rappresentata in situazioni di vita quotidiana dal risvolto quasi surreale, che i fan apprezzano molto.
Il suo successo è stato tale da aver dato la possibilità alla mascotte di vedersi rappresentata in moltissimi negozi, con un’incredibile varietà di merchandise dedicato e anche vari adattamenti animati, per i quali non possiamo far altro che aspettare e vedere cos’ha in serbo il futuro per Chiikawa.
4. Chiitan
Tanto strana quanto controversa, Chiitan è senza dubbio una delle mascotte giapponesi più strane di sempre, nel vero senso della parola. Non lasciatevi ingannare dall’aspetto carino e affettuoso di questo cucciolo di lontra, perché dietro di lui si nasconde una personalità talmente imprevedibile che caotica sarebbe dire poco.
Chiitan nasce nel 2017, come mascotte rappresentante della città di Susaki, titolo dal quale la mascotte viene presto sollevata circa due anni più tardi a causa della natura eccessivamente tumultuosa dei video in cui lo si poteva vedere apparire, ritenendolo un cattivo esempio per la città.
Il tratto distintivo di Chiitan è proprio la sua goffagine estrema, quasi violenta, ma pur sempre sulla linea della comicità. Nelle sue scenette lo possiamo vedere agitarsi e cadere, sbattersi contro un muro, impugnare una mazza o scontrarsi contro delle scatole. La natura surreale dei video di Chiitan lo ha portato ad essere incredibilmente apprezzato in occidente quasi più che in oriente, soprattutto per un suo recente coraggioso “coming out” come alleato e supporter della comunità LGBTQ+, argomento ancora tristemente giudicato e nascosto in Giappone.
5. L’ultima della mascotte giapponesi più strane: Opanchu Usagi
Per terminare in bellezza questa lista, troviamo una delle mascotte giapponesi più strane e innovative degli ultimi anni: si tratta di Opanchu Usagi, un coniglietto rosa che è solito indossare un pannolino e una borsetta a tracolla, che vive come tutti una tranquilla vita quotidiana. La svolta sta nella sua incredibile sfortuna, che sembra perseguitarlo ovunque vada.
Il successo di Opanchu è chiaramente dovuto alle sue ondate di iella, talmente surreali da essere divertenti, ma a spiccare è senza dubbio il suo aspetto, la sua espressione persa e rassegnata che, quasi a far pena, crea una sorta di “estetica del bruttino”, capace di attirare numerosi fan che stravedono per la natura creativa delle vignette e soprattutto del merchandise di questa simpatica mascotte. Nonostante le sue esperienze spiacevoli, Opanchu è un coniglio di buon cuore, sempre pronto ad aiutare gli altri a scapito del proprio benessere.