La medicina nel mondo antico è un campo di studi affascinante, che ci permette di comprendere come le diverse civiltà affrontavano la malattia, la cura e la ricerca del benessere. Dalle prime pratiche magico-religiose alle prime forme di medicina razionale, la storia della medicina antica è un viaggio attraverso culture, saperi e credenze che hanno plasmato il nostro modo di intendere la salute e la malattia.
Le origini della medicina: Mesopotamia ed Egitto
La medicina mesopotamica: i primi medici e il Codice di Hammurabi
Le prime tracce di una pratica medica organizzata risalgono alla Mesopotamia, dove sono stati ritrovati sigilli di medici professionisti risalenti al III millennio a.C. Il Codice di Hammurabi, dell’inizio del II millennio a.C., contiene disposizioni precise sulla responsabilità professionale dei medici, con ricompense in caso di successo e punizioni in caso di fallimento.
La medicina egizia: Imhotep, il Papiro Ebers e l’imbalsamazione
Nell’antico Egitto, la medicina raggiunse un livello di sviluppo notevole. I medici egizi, eredi della figura del dio Imhotep/Asclepio, erano esperti nell’arte dell’imbalsamazione dei cadaveri, che richiedeva una conoscenza approfondita dell’anatomia umana.
Il Papiro Ebers, risalente al 1500 a.C., è il più antico testo medico conosciuto, e contiene circa novecento ricette per la cura di diverse malattie, che combinavano l’uso di erbe medicinali con formule magiche e scongiuri.
La medicina nell’antica Grecia: da Asclepio a Ippocrate
Il culto di Asclepio e la medicina sacra
Nella Grecia arcaica, la medicina era strettamente legata alla religione e alla magia. Si credeva che le malattie fossero causate dall’ira degli dei, e la guarigione veniva ricercata attraverso preghiere, sacrifici e rituali. Il dio della medicina era Asclepio (corrispondente all’egizio Imhotep), venerato in numerosi santuari, dove i malati si recavano in cerca di guarigione.
Ippocrate e la nascita della medicina razionale
Nel V secolo a.C., Ippocrate di Coo segnò una svolta fondamentale nella storia della medicina. Egli separò la medicina dalla religione e dalla filosofia, fondandola sull’osservazione empirica e sul ragionamento razionale. Ippocrate è considerato il padre della medicina occidentale, e a lui si attribuisce il famoso Giuramento, che stabilisce i principi etici della professione medica.
Ippocrate si limitò a proporre l’uso di blandi medicamenti associandoli alle pratiche del clistere e del salasso.
La scuola medica di Alessandria
Dopo la morte di Alessandro Magno, Alessandria d’Egitto divenne un importante centro di studi medici. Qui, i medici greci ebbero la possibilità di praticare la dissezione dei cadaveri, cosa che permise di compiere importanti progressi nella conoscenza dell’anatomia umana. Bisogna ricordare che a quel tempo non esistevano pratiche anestesiologiche e antisettiche, e la chirurgia era vista con una certa avversione.
La medicina nell’antica Roma: tra tradizione e influenze greche
La medicina popolare e la magia
A Roma, la medicina si affermò più tardi rispetto alla Grecia. Inizialmente, la medicina era praticata in ambito familiare, con rimedi tramandati oralmente e basati sull’uso di erbe medicinali e pratiche magico-religiose.
L’arrivo dei medici greci a Roma
A partire dal III secolo a.C., la medicina greca iniziò a diffondersi a Roma, grazie all’arrivo di medici provenienti dalla Grecia e dall’Oriente. Questi medici portarono con sé le conoscenze e le tecniche della medicina ippocratica e alessandrina.
L’evoluzione della medicina romana in età imperiale
Tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. si sentì l’esigenza di vincoli etici sui fini di lucro.
Nel mondo antico, la malattia era vista come una punizione divina, e in ogni civiltà si praticava una forma di medicina popolare con erbe medicamentose.
La chirurgia dell’epoca comprendeva interventi di cataratta, tonsillectomia, craniotomia e altri, dimostrando una buona conoscenza dell’anatomia e degli oppiacei.
La cattiva reputazione del medico nell’antichità
Nonostante i progressi della medicina, la figura del medico nell’antichità era spesso circondata da sospetto e diffidenza. Molti medici erano schiavi o liberti, provenienti dalla Grecia o dall’Oriente, e venivano accusati di essere avidi, incompetenti o addirittura avvelenatori.
Ancora in età imperiale, i medici vengono spesso accomunati a maghi, sacerdoti ed astrologi.
Questa cattiva reputazione rifletteva la mancanza di una regolamentazione della professione medica e la difficoltà di distinguere tra medici qualificati e ciarlatani.
La medicina nel mondo antico, pur con i suoi limiti e le sue contraddizioni, ha posto le basi per lo sviluppo della medicina moderna. Le conoscenze anatomiche, fisiologiche e terapeutiche accumulate dalle diverse civiltà antiche hanno rappresentato un patrimonio prezioso, che è stato tramandato e arricchito nel corso dei secoli.
[L’immagine di copertina è tratta da MARCONE A., ANDORLINI I., Medicina, medico e società nel mondo antico, 2004, Le Monnier Università]