Mestruazioni nell’antichità, come venivano considerate le donne?

Mestruazioni nell'antichità, come venivano considerate le donne?

Il termine menarca  (dal greco antico μήν (mēn) “mese” e ἀρχή (arkhē) “inizio”) è sempre stato parte del dialetto delle nonne, specialmente quando il fatidico momento arrivava per essere spiattellato ai parenti o trasformato in notizia di festeggiamenti. Ad oggi, tale vocabolo è utilizzato solamente in un contesto medico e sostituito con le definizioni mestruazioniciclo mestruale. Da sempre considerato argomento proibito, le donne hanno lottato contro stereotipi e pregiudizi al fine di normalizzare la questione e poter liberamente parlare, senza cure e limiti. Quante volte è capitato di dover nascondere l’assorbente nei pantaloni e silenziosamente sgattaiolare in un bagno pubblico? O di aver provato vergogna nel comunicare, soprattutto alla controparte maschile, i disagi che provengono dal tabù più temuto? Ebbene, è importante sottolineare come tali sentimenti siano stati sperimentati da donne appartenenti a periodi passati, dove le mestruazioni nell’antichità hanno comportato gravi divieti e sciagure irragionevoli. Ma come venivano considerate? E quali erano i rimedi utilizzati?

Il percorso storico delle mestruazioni nell’antichità, l’inizio di un tabù

1. Epoca greca e romana: le mestruazioni nell’antichità classica

Il vocabolo menarca deriva dalla figura mitologica greca e romana Mena, dea della fertilità e delle mestruazioni. Strano ma vero, era così presente un’entità protettrice per le nostre donne del passato, ma non sufficiente ad aiutarle in quello che era un sistema costruito da uomini per uomini. Le credenze popolari sono molteplici, ma, la maggior parte di esse sono accomunate dai concetti di “impurità” e “tossicità“, che rendevano la donna demoniaca e la costringevano a segregarsi nelle mura domestiche. Alcune testimonianze le ricaviamo dalle constatazioni del filosofo romano Plinio il Vecchio nell’opera Naturalis Historia VII: «All’arrivo di una donna mestruata il mosto inacidisce, toccate da lei le messi isteriliscono, muoiono gli innesti, bruciano le piante dei giardini; dove lei si siede i frutti cadono dagli alberi, al solo suo sguardo si appanna la lucentezza degli specchi, si ottunde il ferro, si oscura la luce dell’avorio, muoiono le api degli alveari, arrugginiscono istantaneamente il bronzo e il ferro e il bronzo emana un odore terribile; bevendo il liquido mestruale, i cani vengono presi dalla rabbia e il loro morso è affetto da un veleno insanabile»

2. Il Medioevo

La questione delle mestruazioni nell’antichità non ha avuto molti risvolti nel periodo medievale, la cosiddetta epoca pazza e buia. A dire il vero, le donne subivano meno cicli mestruali a causa della malnutrizione e delle continue gravidanze ( l’allattamento ostacolava il ciclo). Per di più, gli assorbenti ed i tamponi mestruali, per aiutare, non esistevano ancora ed erano vincolate ad utilizzare semplici stracci di cotone, cuciti all’interno di pantaloncini di seta. Perché i pantaloncini? Dunque, alle donne era vietato indossare sia pantaloni che mutande, considerati entrambi capi d’abbigliamento virili. Il sangue femminile, tra l’altro, non cessava di essere esaminato come sporco e putrefatto, sempre come il risultato di impurità accumulate nell’utero per un mese. Per tale motivazione, i divieti sul menarca riguardavano soprattutto questioni giuridico-religiose. Già nel Vecchio Testamento, si incontravano falsi miti delle mestruazioni nell’antichità: «La donna che al ricorso mensile avrà il suo flusso di sangue, sarà segregata per sette giorni», o ancora «Chiunque la toccherà sarà impuro fino a sera». A peggiorare la situazione fu il Decretum Gratiani, legge ecclesiastica ufficialmente approvata nel 1234 e contenente norme sulle donne e sul sangue femminile. 

3. Inizio ‘900 e l’era odierna

Le apparizione dei primi assorbenti “usa e getta” avvengono in decenni diversi nei differenti paesi del mondo: negli Stati Uniti, durante la prima guerra mondiale, le donne utilizzavano questi nuovi prodotti che avrebbero giovato al duro lavoro nelle industrie. Se le mestruazioni nell’antichità erano ostacolate da molti preconcetti, dal ‘900 in poi passi da gigante sono stati compiuti. Nella nostra era odierna, il ciclo mestruale ha superato alcune credenze popolari, nonostante, si conservino determinati pregiudizi a riguardo. In aggiunta, molti paesi nel mondo sono regolati da dimensioni e concetti che hanno regnato nelle epoche precedenti, dove il sistema patriarcale prevarica la libertà ed i diritti femminili. Dunque, c’è tanto da migliorare e solo con una collaborazione e un impegno sociale, tali tabù potrebbero avere fine.

 

 

Immagine in evidenza: Freepik

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