Michele Santoro, è un importante giornalista e conduttore televisivo, ha dato un contributo significativo al panorama dei media italiani. Nato a Salerno, Santoro ha conseguito una laurea in filosofia prima di intraprendere la carriera giornalistica. I suoi primi lavori iniziano con *La Voce della Campania*, quotidiano regionale, che getta le basi per la sua futura attività nel giornalismo nazionale. Successivamente ottiene il riconoscimento come corrispondente estero per il TG3 della RAI, dove racconta diversi avvenimenti internazionali. I suoi programmi televisivi come *Samarcanda*, *Tempo reale* e *Annozero* sono stati fondamentali nel plasmare il discorso pubblico attorno alle questioni cruciali della società italiana. Santoro è conosciuto per la sua critica incisiva negli affari politici e la sua disponibilità ad affrontare argomenti controversi e questo sicuramente gli ha procurato consensi e critiche, ma lo ha anche affermato come una figura significativa all’interno del giornalismo politico. Personaggi come Santoro rimangano in prima linea nel sostenere la responsabilità e la trasparenza sia nella sfera governativa che in quella della salute pubblica.
Michele era stato un amico di scuola della mia prima moglie, Maria Grazia, ma i due, per molti anni, non si erano più frequentati. Alla fine degli anni ’80, casualmente, si rincontrarono ed ebbi modo così di conoscerlo. Vide le mie fotografie, ne fu entusiasta e volle pubblicarle subito su alcuni giornali dove scriveva in quel periodo. Poi, nel 1986, per la presentazione del mio primo libro ‘Napoli Mia’, mi fece un bellissimo regalo mandando in onda, per l’occasione, un servizio televisivo al telegiornale di Rai 3 nazionale. Nel 1987 Michele lavorava ancora per Rai 3 e gli fu proposto di condurre il programma televisivo ‘Samarcanda’. Mi contattò chiedendomi delle fotografie da realizzare per pubblicizzare la nuova trasmissione ed anche altre immagini, che già avevo, in cui c’erano lune e soli rossi da utilizzare per la scenografia stessa del programma; dovevano apparire, infatti, in vari monitor disseminati nello studio televisivo. Accettai e andai a Roma per fotografarlo. Il ritratto in bianco e nero che pubblico qui è stato realizzato proprio negli studi della Rai e la mano con il tre nel monitor indica, appunto, che è una trasmissione della terza rete. L’altra foto a colori la scattai sul Ponte Flaminio, all’imbrunire, e, per schiarire il suo viso, utilizzai un piccolo flash sulla fotocamera. Tra di noi c’è sempre stato un rapporto di reciproca stima e simpatia, non solo perché siamo entrambi dello stesso segno zodiacale, il cancro, ma anche perché ci accomunano grande sensibilità ed emotività che, spesso, ci fanno prendere decisioni basandoci sui sentimenti piuttosto che su quella che sarebbe la scelta più razionale.
Augusto De Luca