Mīrābāī: la poetessa indiana che sfidò gli obblighi sociali per amore di Krishna

Mīrābāī : la poetessa indiana che sfidò gli obblighi sociali per amore di Krishna

La poetessa Mīrābāī fu una figura quasi contemporanea, una donna che non si piegò mai alle convenzioni sociali né a ciò che era ritenuto appropriato per il suo sesso. Scelse di dedicare la sua vita al suo unico, vero e grande amore: Krishna, il solo che sembrava comprenderla davvero. La sua storia, avvolta nel mistero e nella leggenda, continua ad affascinare coloro che si avvicinano agli studi della letteratura indiana, ma non solo. Divenuta un simbolo popolare, anche grazie a film e canzoni ispirati alla sua vita, Mīrābāī rimane una figura di straordinario interesse per chi ama e studia la cultura dell’India.

L’infanzia devota di Mīrābāī: l’incontro con Krishna

Nata intorno al 1498 in una famiglia nobile, Mīrābāī perse i genitori in tenera età e fu dunque affidata alle cure del nonno, devoto viṣṇuita, che le permise di ricevere un’istruzione musicale e letteraria di alto livello. Proprio grazie a lui, fin dalla sua infanzia, entrò in contatto con la figura divina di Krishna, uno dei dieci avatara del Dio supremo Vishnu, e iniziò a forgiare il suo profondo legame con lui. Le leggende raccontano infatti che, già in questa fase precoce della sua vita, Mīrābāī si considerasse “la sposa di Krishna”, un’idea che divenne il fondamento della sua spiritualità e del suo percorso esistenziale.

Matrimonio e sfida alle convenzioni: il rifiuto della sati

All’età di diciott’anni sposò il principe del Mewar e anche in questa occasione le leggende narrano di “un’immagine di Krishna, che la poetessa avrebbe portato con sé sull’altare. I pochi anni di matrimonio si rivelarono molto difficili per lei, poiché si rifiutò categoricamente di partecipare ai riti religiosi della nuova famiglia rivolti alla Dea Durga. Questo atteggiamento mosse non poche critiche nei suoi confronti. Indifferente al disappunto, però, fu proprio in questo periodo che iniziò a scrivere i primi componimenti dedicati a Krishna. La scontentezza della famiglia reale aumentò ulteriormente quando, alla morte prematura di suo marito, Mīrābāī decise di non immolarsi sulla pira funebre (la pratica della sati), come purtroppo erano costrette a fare le donne indiane dell’epoca. Inoltre, sempre più devota alla scrittura di opere per Krishna, iniziò a ricevere visite da devoti Krishnaiti e persino da fuori-casta, considerati “intoccabili” nella società indù, suscitando un ulteriore scandalo. Questa condotta, che infrangeva le convenzioni sociali, provocò una crescente riprovazione nella famiglia del defunto marito.

La fuga e la vita mistica: poesia per Krishna

Nel 1528, fu, infine, costretta a fuggire dal palazzo dopo un tentativo di avvelenamento, poiché le sue scelte avevano suscitato la rabbia di molti. Nonostante le difficoltà e le persecuzioni a cui fu sottoposta, preferì fuggire e perdere tutto piuttosto che sottomettersi a un sistema che la voleva zittita e sottomessa.

Da questo momento in poi, Mīrābāī si dedicherà completamente alla scrittura e al misticismo, entrambi rivolti esclusivamente al suo sposo spirituale, Krishna. In breve tempo, divenne un punto di riferimento nella comunità Krishnaita, che cominciò a considerarla un’incarnazione di Rādhā, la compagna eterna di Krishna. I dialoghi fittizi delle sue opere sono testimonianza di questa venerazione, in cui la poetessa esprime il suo struggimento per il Dio, la frustrazione per la separazione da lui e la difficoltà di vivere un amore impalpabile, spirituale e astratto.

La morte e la leggenda: l’unione con la divinità

La morte di Mīrābāī rimane, indubbiamente, l’aspetto più misterioso della sua vita. Le leggende narrano che, dopo un tentativo da parte della famiglia reale del Mewar di riportarla nel regno, Krishna non poté più sopportare la tristezza della sua sposa, più volte giudicata e diffamata dall’aristocrazia. Così, mentre Mīrābāī pregava in un tempio davanti a una statua di Krishna, questa si animò e la prese con sé, realizzando finalmente l’unione che la poetessa aveva tanto desiderato nel corso della sua vita.

Fonte immagini: “Rappresentazione moderna di Mirabai” di Onef9day, disponibile su Wikimedia Commons, con licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported (CC BY 3.0). L’immagine è modificata rispetto all’originale.

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A proposito di Chiara Pia Giugliano

Classe '00, studentessa di lingue e culture africane e asiatiche all'Orientale. Scoprire e vivere nuove culture e tradizioni è ciò che più mi rende felice! Motivo per cui, appena posso, sono in viaggio! Compagna inseparabile delle mie avventure è la macchina fotografica, una delle mie più grandi passioni insieme all'arte, al cinema e alla lettura.

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