Mitologia Norrena: storia, personaggi, regni e curiosità

mitologia norrena

Mitologia norrena: origini, dei, fonti e libri

La mitologia norrena rappresenta una costola di quella germanica ed è una delle più conosciute al mondo, nonché una delle più affascinanti. I nomi di Thor, Loki e Odino sono familiari anche a chi non è ferrato in materia di mitologia e folklore, grazie all’enorme numero di romanzi fantasy, film e fumetti con protagonisti gli dei del Pantheon norenno, adorati dai popoli della Scandinavia, i vichinghi. Un complesso di miti, leggende e credenze che ha influenzato profondamente la cultura norrena e che continua a esercitare un fascino irresistibile ancora oggi. Ma quali sono le origini di questa mitologia? Quali le sue fonti principali? E quali sono gli dei e gli eroi che la popolano?

Le fonti della mitologia norrena: Edda in prosa, Edda in versi e pietre runiche

La mitologia norrena, a differenza di quella greca o romana, non ci è giunta attraverso un’opera organica e unitaria. Le sue fonti sono frammentarie e spesso contraddittorie, rendendo difficile una ricostruzione precisa e coerente del corpus mitologico. La maggior parte delle informazioni sulla mitologia norrena ci sono state tramandate da due opere principali: l’Edda in prosa e l’Edda poetica, anche se le saghe norrene e la poesia scaldica sono altre fonti preziose.

L’Edda in prosa di Snorri Sturluson: un manuale per poeti

Gran parte dei racconti nordici sono stati tramandati dall’Edda in prosa, scritta dallo storico e poeta islandese Snorri Sturluson nel XII secolo. Si può considerare come un manuale di retorica in cui l’autore dà delle istruzioni agli aspiranti poeti nell’usare la materia norenna, spiegando il complesso significato delle kenningar, le frasi poetiche che indicavano i nomi di cose e di persone con perifrasi designanti proprio le divinità norrene. L’opera di Snorri, sebbene fondamentale, è influenzata dalla sua visione cristiana del mondo, e non sempre riflette fedelmente le credenze pagane originarie. Snorri si proponeva di spiegare e preservare la tradizione poetica norrena, in un’epoca in cui il cristianesimo si stava ormai affermando in tutta la Scandinavia.

L’Edda in versi e il Codex Regius: poemi di dei ed eroi

L’Edda in versi, risalente allo stesso periodo, raccoglie invece ventinove poemi con protagonisti dèi ed eroi norreni che furono riscoperti soltanto nel 1643 da un vescovo all’interno del Codex Regius, un insieme di manoscritti di opere medievali scandinave. Questi poemi, di autore anonimo, sono considerati più antichi e più vicini alla tradizione pagana rispetto all’opera di Snorri. Offrono uno sguardo diretto sul mondo mitologico norreno, con le sue storie di creazione, distruzione, amore, odio, guerra e pace. Tra i poemi più importanti ricordiamo la Vǫluspá (La profezia della veggente), il Hávamál (Il discorso dell’Altissimo) e il Vafþrúðnismál (Il discorso di Vafþrúðnir).

Le pietre runiche: testimonianze della storia e dei miti norreni

Tra le fonti scritte sono importanti per la mitologia norrena anche le rune, pietre scritte in caratteri detti appunto “runici”. Sono presenti soprattutto in Scandinavia e risalgono all’età dei vichinghi, dove i racconti venivano tramandati soltanto oralmente. Nelle pietre runiche troviamo testimonianze non solo della storia, dei costumi e della lingua delle popolazioni scandinave, ma anche episodi tratti dai miti nordici. Queste iscrizioni, spesso brevi e frammentarie, forniscono preziose informazioni sulla vita quotidiana, sulle credenze religiose e sulla mitologia dei popoli germanici del Nord Europa. Le rune erano utilizzate non solo come alfabeto, ma anche come simboli magici e divinatori.

Mitologia norrena: l’origine del mondo e il Ginnungagap

La cosmogonia norrena è affascinante e complessa. Offre una visione del mondo radicalmente diversa da quella giudaico-cristiana. Non esiste un Dio creatore onnipotente, ma un vuoto primordiale da cui hanno origine tutte le cose.

Ginnungagap: l’abisso primordiale tra fuoco e ghiaccio

All’inizio si racconta che nel mondo non vi erano il cielo e la terra, ma soltanto un abisso primordiale al centro conosciuto con il nome di Ginnungagap (baratro/voragine magica). Diviso dal regno della nebbia e dei ghiacci a nord (Niflheimr) e da quello del fuoco a sud (Múspellsheimr), al suo interno scorrono gli undici fiumi detti Élivágar le cui gocce velenose danno vita al gigante Ymir, capostipite della stirpe dei giganti. Ginnungagap rappresenta il vuoto primordiale, il caos originario da cui tutto ha avuto inizio. Un luogo di forze contrastanti, di fuoco e di ghiaccio, di creazione e distruzione.

Ymir, Auðhumla e la nascita di dei e giganti

Ymir, il primo gigante, si nutrì del latte di Auðhumla, la vacca universale. Quest’ultima leccò il sale delle rocce ghiacciate e liberò Búri, il primo uomo comparso sulla terra il quale, essendo androgino, diede vita al figlio Borr che a sua volta diede vita alle divinità Odino, Vili e , i primi dei Asi. La prima cosa che fecero i figli di Borr fu uccidere Ymir e usare le parti del suo cadavere per creare il mondo: il cranio divenne la volta celeste, dal suo sangue nacque l’oceano e le carni furono usate per creare la terra. Le ossa furono erette per creare le montagne, mentre dai suoi capelli nacquero gli alberi. Il nome dato a questa terra fu Midgard (terra di mezzo), luogo in cui abitavano gli uomini e i troll. Questo mito di creazione è un esempio di mitologia comparata, in quanto presenta elementi simili ad altri miti di creazione del mondo, come quello greco di Gea e Urano.

I nove regni della mitologia norrena: da Asgard a Niflheim

Dal corpo di Ymir fu generato anche Yggdrasil, il più alto tra gli alberi, un frassino (un albero di tasso o una quercia in altre versioni) i cui nove rami sorreggono il mondo. Yggdrasil, l’albero cosmico, rappresenta l’asse del mondo, il collegamento tra i diversi regni. La sua salute è fondamentale per l’equilibrio dell’universo.

Asgard e Vanaheim: i regni degli dei Asi e Vanir

Asgard è il regno degli Asi, la principale stirpe divina della mitologia norrena. È governato da Odino, il padre degli dei, e vi abitano anche altre figure divine come Thor, e Freya. Asgard è un luogo di pace e prosperità, una fortezza inespugnabile, collegata a Midgard tramite il ponte Bifrost. Vanaheim, invece, è il regno degli Vanir, un’altra stirpe divina, associata alla fertilità, alla saggezza e alla magia. È governato da Njord, il dio del mare, e vi abitano anche Freyr e Freya (che poi si trasferì ad Asgard). Asi e Vanir vissero in guerra tra loro, prima di stipulare una pace e scambiarsi ostaggi, diventando di fatto un unico popolo divino.

Jotunheim, Muspelheim e Niflheim: i regni dei giganti e della morte

Jotunheim è il regno dei giganti di ghiaccio, una razza forte e selvaggia, spesso in conflitto con gli dei. Muspelheim è il regno del fuoco, abitato dai giganti di fuoco guidati da Surtr, destinato a distruggere il mondo durante il Ragnarök. Niflheim è il regno del gelo e del buio, il regno dei morti, governato da Hel, figlia di Loki. Questi regni rappresentano le forze ostili agli dei, le forze del caos e della distruzione.

Midgard, Alfheim, Svartalfheim e Nidavellir: i regni di uomini, elfi e nani

Midgard è il regno degli umani, la “terra di mezzo”, situato al centro di tutti i nove regni. Alfheim è il regno degli elfi chiari, esseri luminosi e benevoli, associati alla bellezza e alla fertilità. Svartalfheim è il regno degli elfi oscuri o nani, abili artigiani e fabbri, creatori di molti oggetti magici, tra cui il martello di Thor, Mjolnir. Nidavellir, a volte identificato con Svartalfheim, è un altro regno sotterraneo abitato dai nani. Questi regni rappresentano le forze neutrali o alleate degli dei.

Sotto il frassino Yggdrasil, inoltre, dimorano alcuni animali. Alle radici dimorano alcuni serpenti tra cui Níðhǫggr, che mordendo le suddette fa avvicinare sempre più la fine del mondo detta Ragnarök. Alla sommità vi è invece un’aquila e tra i suoi occhi siede il falco Vedfolnir, simbolo di saggezza. Al centro vi è il cervo Eirkthynir dalle cui corna sgorgano le acque del fiume Hvergelmir da cui, a sua volta, si formano i fiumi di tutto il mondo.

Il pantheon della mitologia norrena: Odino, Thor, Loki e le altre divinità

Il pantheon norreno è ricco e variegato, popolato da divinità con caratteristiche e poteri differenti. Le divinità norrene sono divise in due stirpi principali, gli Asi e i Vanir, che rappresentano aspetti diversi della vita e della natura. Tra le divinità maggiori troviamo Odino, Thor e Loki, ma anche Frigg, Balder, Freya e molte altre.

Odino: il padre degli dei, la saggezza e la guerra

Il capostipite degli dei norreni è Odino (in tedesco conosciuto con il nome di Wuotan o Wotan). Il suo nome significa “furore” e richiama alla ferocia che mostra in guerra contro i nemici. Egli tuttavia non si era guadagnato il titolo di sovrano degli dèi solo per questo, ma anche per l’enorme saggezza che acquisì bevendo le acque di Hvergelmir anche se questo gli costò la perdita di un occhio. Egli è inoltre conosciuto con moltissimi appellativi tra cui quello di “padre degli uccisi“, che in norreno è indicato con la parola Valfódhr. Gli uccisi in questione erano i guerrieri morti in battaglia con onore (Val), i quali venivano accolti nel leggendario Valhalla. Situato ad Asgard, la dimora degli dèi celesti, era una sala in cui gli eroi venivano celebrati in eterno dopo esservi stati condotti dalle Valchirie, le sue emissarie. Gli stessi guerrieri germani e vichinghi cercavano in battaglia di riprodurre la ferocia sanguinaria del loro dio, indossando pelli di animali e attaccando i nemici a mani nude come se fossero posseduti. Erano i berserker, ovvero gli “uomini bestia”.

Thor: il dio del tuono e il difensore degli dei e degli uomini

Tra i tanti figli di Odino il più famoso è senza dubbio Thor, descritto come un irriducibile difensore dei divini. Rappresentato come un uomo dalla folta capigliatura rossa e dall’aspetto forzuto, Thor viene identificato come il dio dei fulmini che preannuncia tramite l’uso del Mjölnir, il scintillante martello magico che viene lanciato anche contro i giganti e i vari nemici degli dèi per poi tornare tra le sue mani come una sorta di boomerang. Thor è una delle divinità più popolari del pantheon norreno, amato e venerato per la sua forza e il suo coraggio. Egli rappresenta la forza bruta, il tuono, la tempesta, ma anche la protezione e la fertilità. Non a caso veniva adorato dai contadini, in quanto portatore di piogge che favorivano un buon raccolto e inoltre lo stesso Thor prese in sposa la dea della fertilità Sif.

Loki: il dio dell’inganno e il legame con i giganti

Loki rappresenta invece una contraddizione nel mondo delle divinità celesti. Indicato come “la vergogna degli Asi” per essere imparentato con i giganti, viene considerato come il dio degli inganni e dell’ambiguità per la sua tendenza al camuffamento che rispondeva ai propri appetiti sessuali, i cui frutti sono alcune mostruose creature. Tra queste vanno citate la gigantessa lasciva Angrbodha il cui cuore, una volta uccisa, fu divorato dallo stesso Loki per dare vita al lupo Fenir, la regina dei dannati Hel e il “serpente di Midgard“. Loki è una figura complessa e affascinante, allo stesso tempo dio e gigante, benefattore e malfattore. Egli incarna l’astuzia, l’inganno, il caos, ma anche l’intelligenza e la capacità di risolvere situazioni difficili. Tuttavia non sono rari i casi in cui Loki è un personaggio positivo, che affianca Odino e Thor nelle loro imprese e arriva persino ad usare i suoi stratagemmi per liberarli in caso di pericolo.

Frigg, Balder e le altre divinità

Sposata con Odino è Frigg, dea dei matrimoni e della famiglia che assisteva le donne partorienti durante il travaglio. Frigg è la regina degli dei, dea della saggezza, della chiaroveggenza e dell’amore coniugale. Un’altra divinità importante è Balder, figlio di Odino e Frigg, dio della luce, della bellezza e della bontà, la cui morte scatenerà il Ragnarök. Freya, dea dell’amore, della bellezza e della fertilità, e suo fratello Freyr, dio della fertilità e della prosperità, sono due importanti divinità Vanir, poi trasferitisi ad Asgard. Heimdall è il dio guardiano, colui che sorveglia il ponte Bifrost e che darà inizio alla battaglia finale, dio con una vista e un udito straordinari.

Ragnarök: la battaglia finale e la fine del mondo nella mitologia norrena

Le storie della mitologia norrena trovano il proprio epilogo all’interno del Ragnarök (parola traducibile come “destino degli dèi), la battaglia finale tra le divinità e giganti che segna la fine del mondo. Il Ragnarök è un evento catastrofico, profetizzato fin dall’inizio dei tempi, che porterà alla distruzione del cosmo e alla morte di molti dei. Una visione apocalittica che riflette la concezione ciclica del tempo tipica della cultura norrena.

Tutto ha inizio con la morte del Balder, dio figlio di Odino e Frigg che incarnava l’innocenza non corrotta dalla malvagità e ucciso da Loki il quale fu punito in modo terribile. Odino lo fece legare con una corda a tre pietre e sulla sua testa fece mettere un serpente che gocciolava veleno sul suo volto, facendolo urlare dal dolore. Questo evento luttuoso dimostra come le divinità della mitologia nordica siano le più “umane” possibili a differenza degli dei del mondo greco che erano eternamente immortali e giovani, Odino e tutti gli altri condividono lo stesso destino finale dell’uomo: essi sono destinati a morire.

Dopo un lungo inverno durato tre anni (Fimbulvetr) che porta alla distruzione di tutti i legami che tenevano salda la società umana, il Ragnarök giunge preannunciato dalla scomparsa del sole (Sól) e della luna (Máni) divorati da due lupi che li hanno inseguiti fino a quel momento. Segue poi un terremoto che prova l’emergere dei giganti e dei mostri che attaccheranno il mondo. Loki, liberatosi dalla sua prigionia, si allea con loro e insieme attraversano Bifrost, il ponte dell’arcobaleno che collega il mondo dei mortali a quello degli dèi.

Odino, avvertito dal guardiano del ponte Heimdallr, chiama a raccolta tutti i guerrieri del Valhalla e le altre divinità per combattere la guerra di tutte le guerre, quella finale. Da entrambi gli schieramenti tutti cadono: Odino viene inghiottito dalle fauci del lupo Fenrir, a sua volta ucciso dal figlio Vidar. Thor affronta invece il serpente di Migard riuscendo ad ucciderlo, per poi soccombere a causa per le tossiche esalazioni emanate dalla creatura. Surtr, un gigante di fuoco proveniente dalle calde terre di Múspellsheimr uccide Frigg e darà fuoco al mondo intero dopo che Loki e Heimdallr si saranno uccisi a vicenda. La battaglia finale è un tripudio di violenza e distruzione, in cui le forze del caos e dell’ordine si scontrano in un duello mortale.

Il Ragnarök però segna anche la nascita di un nuovo mondo dalle ceneri di quello vecchio. I figli di Odino e di Thor sopravvivono e prendono i loro rispettivi ruoli, mentre un uomo e una donna che si erano rifugiati sotto il frassino Yggdrasill ripopoleranno la terra. La ciclicità del mondo è quindi una conseguenza inevitabile. Dopo la distruzione, una nuova creazione, un nuovo inizio. Il Ragnarök non è solo la fine, ma anche un nuovo inizio, un ciclo che si ripete all’infinito.

Libri sulla mitologia norrena: i testi per approfondire

La mitologia norrena è una delle più affascinanti e complesse tra quelle delle culture antiche. Se siete interessati a conoscere di più su questa tradizione e sulla sua mitologia, vi consiglio alcuni libri che potrebbero fare al caso vostro:

  1. “I Prose Edda” di Snorri Sturluson: si tratta di una raccolta di poemi e leggende della mitologia norrena, scritta in Islanda nel XIII secolo. È una delle principali fonti di informazione sulla mitologia norrena, e include racconti su figure come Odino, Thor e Loki.

  2. “Il popolo delle saghe” di Neil Gaiman: questo libro raccoglie una selezione di leggende e miti norreni, rielaborati in modo da renderli accessibili a un pubblico moderno. Gaiman ha uno stile avvincente e coinvolgente, e questo libro è un ottimo modo per avvicinarsi alla mitologia norrena in modo divertente e interessante.

  3. “La mitologia norrena” di John Lindow: si tratta di un libro di riferimento completo sulla mitologia norrena, che include tutte le leggende e i miti più importanti, nonché una panoramica storica e culturale della tradizione norrena. È un libro adatto a chi vuole approfondire l’argomento in modo più serio e dettagliato.

  4. “Le saghe islandesi” di Snorri Sturluson e altri autori: si tratta di una raccolta di racconti e leggende norrene, che descrivono la storia e la cultura degli antichi abitanti dell’Islanda. Includono storie di eroi, di draghi e di magia, e sono una fonte indispensabile per chi vuole conoscere di più sulla mitologia norrena.

Fonte immagine copertina sulla mitologia norrena: Pixabay

Ciro Gianluigi Barbato

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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