Nel 2014, Taiwan è stata testimone di un momento storico che è conosciuto come il Movimento dei girasoli, una protesta guidata dagli studenti che ha catturato l’attenzione del mondo. Nato in seguito ad un accordo commerciale con la Cina, il movimento è diventato un simbolo della democrazia taiwanese, dell’impegno civico e dell’attivismo popolare.
Movimento dei girasoli: contesto storico
Le radici del Movimento dei girasoli possono essere fatte risalire al cosiddetto CSSTA, un accordo commerciale tra Taiwan e la Cina. Studenti e attivisti espressero preoccupazione per il potenziale impatto che l’accordo avrebbe avuto sull’economia taiwanese. Secondo quanto espresso dall’accordo, la Cina avrebbe aperto 80 settori di servizi della propria economia alle imprese di Taiwan, mentre Taipei avrebbero aperto 64 settori di servizi a imprese della Repubblica Popolare Cinese, tra cui commercio, telecomunicazioni, sanità, finanza e trasporti. Tutto ciò andava a rappresentare una seria minaccia per Taiwan, in quanto forniva a Pechino la possibilità di espandere la propria influenza su tutta l’isola. Le proteste acuirono quando il governo tentò di accelerare l’approvazione dell’accordo senza una revisione approfondita e una consultazione pubblica.
Occupazione
A marzo 2014, i leader del Movimento dei girasoli presero d’assalto e occuparono lo Yuan legislativo – il Parlamento monocamerale della Repubblica di Cina (Taiwan) – per protestare contro la mancanza di trasparenza e per chiedere una revisione più approfondita dell’accordo commerciale voluto dal governo guidato dai nazionalisti del Kuomintang (KMT). Questo perché i manifestanti sostenevano che l’accordo avrebbe reso Taiwan troppo dipendente economicamente dalla Cina, compromettendo potenzialmente la sua autonomia politica e sociale.
Tali proteste passarono alla storia come Movimento dei girasoli poiché il girasole, simbolo di luce e trasparenza, venne preso in prestito dagli studenti e dagli insegnanti di Taiwan per scendere in strada e manifestare. L’occupazione, caratterizzata dalla presenza di girasoli come simbolo di speranza, durò oltre tre settimane. Migliaia di studenti e sostenitori si accamparono nello Yuan legislativo, attirando l’attenzione non solo di Taiwan ma anche della comunità internazionale. Oltre al Parlamento, gli studenti occuparono anche il Governo di Taiwan, ma l’edificio venne fatto sgombrare dalla polizia.
Obiettivi delle proteste
Il Movimento dei girasoli aveva diverse richieste, tra cui la revoca del CSSTA oltre che le dimissioni dell’allora presidente Ma Ying-jeou. Di fatto, le varie proteste rappresentarono la maggiore sfida al governo da quando Ma aveva assunto l’incarico nel 2008. Inoltre, i leader del movimento esortarono il governo a dare maggiore priorità agli interessi e alle voci del popolo taiwanese.
Col passare dei giorni, il Movimento dei girasoli acquistò sempre più notorietà e ampio sostegno da parte della società taiwanese. Ciò mise in evidenza quanto fosse profonda la preoccupazione dell’opinione pubblica per la direzione delle relazioni di Taiwan con la Cina e per la minaccia alla democrazia e ai suoi valori, che l’isola aveva fortemente difeso in seguito alla sua separazione dal territorio cinese nel 1949.
Il Movimento dei girasoli rimane un simbolo dell’impegno del popolo taiwanese per la democrazia e della sua capacità di influenzare le decisioni politiche attraverso un attivismo pacifico. L’eredità del Movimento dei girasoli continua a plasmare tutta la sfera politica taiwanese e continua a ispirare i movimenti di tutto il mondo che lottano per difendere i valori democratici.
Fonte immagine: Wikimedia Commons