Nuova scoperta a Pompei che non smette di stupire; scoperto un grande complesso termale all’interno di una domus privata.
Si presume, che la dimora appartenesse ad una persona ricca e quindi appartenente allenite della città, probabilmente utilizzata durante gli ultimi decenni di vita, pochi anni prima l’eruzione del 79 d.C.
Si tratta di un’eccezionale ed enorme complesso termale annesso ad un salone per banchetti è stato scoperto nell’ambito dei lavori di scavo, nella parte sud dell’insula dieci della Regio IX.
Nuova scoperta a Pompei. Il Parco archeologico non smette di stupire
Il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel si è ovviamente espresso sull’importantissimo ritrovamento, dichiarando: “La domus romana era un palcoscenico di arte e cultura che il proprietario inscenava per acquisire voti o ingraziarsi gli ospiti. Questi spazi avevano una funzione specifica, potevano persino aiutare a promuovere una campagna elettorale o trasformarsi in un’occasione per concludere degli affari. Le pitture di III stile con soggetti della guerra di Troia, gli atleti nel peristilio, tutto doveva conferire agli spazi un’atmosfera di grecità, ovvero di cultura, erudizione oltre che di ozio. Così come il salone nero doveva trasportare gli ospiti in un palazzo greco, così il peristilio con la grande vasca al centro e il complesso termale adiacente aveva la funzione di creare una scenografia da ginnasio greco, che veniva accentuata ulteriormente dalle scene atletiche successivamente apportate. Ricordiamo che ai banchetti partecipavano anche persone umili, a volte gli schiavi dei signori stessi”.
Lo scavo degli ambienti, in particolare del peristilio è avvenuto grazie ad una moderna ed innovativa modalità di esecuzione che ha permesso di scoprire l’intero colonnato, lasciando tutte le porzioni murarie al proprio posto.
Il direttore dei lavori, Anna Onesti, ha sottolineato l’impiego di tecniche di scavo all’avanguardia. L’uso di strutture di supporto temporanee ha consentito di raggiungere i livelli pavimentali senza compromettere la stabilità del colonnato, preservando le strutture originarie. Tale metodologia garantirà la sicurezza degli spazi anche per i futuri restauri.
Particolarmente suggestivo è il frigidarium, caratterizzato da un peristilio di 10 x 10 metri con una grande vasca centrale, che rievoca l’atmosfera di un ginnasio greco.
Il collegamento tra lo spazio termale e il salone di rappresentanza dimostra come le case romane dell’alta società fossero destinate a diventare non solo spazi privati dei veri e propri spazi pubblici per accogliere possibili elettori e sostenitori.
Quella portata alla luce a Pompei è una vera e propria “macchina da consensi”, splendida cornice per ingraziarsi la benevolenza degli ospiti, gli invitati di riguardo potevano allietarsi con un corposo banchetto nella sontuosa.
Le terme, composte da calidarium, tepidarium, frigidarium, apodyterium, sala calda, tiepida e fredda, potevano ospitare fino a trenta persone, particolare evinto grazie alle sedute sulle panchine ritrovate, all’interno di quella che si configura come una vera e propria “Spa”.
La nuova struttura ritrovata a Pompei rappresenta uno dei più grandi e articolati impianti termali privati noti nelle domus pompeiane, confrontabile solo con esempi illustri come le terme dei Praedia di Giulia Felice, della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede.
Una nuova scoperta che va ad aggiungersi alle tante bellezze già venute alla luce e che non smettono mai di sorprendere, raccontando la storia di un sito archeologico che sicuramente ha ancora tanto da dire.
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