Il termine onironauta definisce chi naviga (dal latino nauta) nei sogni (dal greco “òneiros”, sogno), un navigatore di sogni appunto. Ma andiamo ad approfondire il concetto.
Sognare è un fenomeno comune ad ogni uomo, eppure avvolto da un alone di mistero, in quanto non sussistono ad oggi definizioni univoche su cosa effettivamente sia un sogno. Ciò che è certa è l’inconsapevolezza di star sognando durante il sonno, in quanto non siamo in grado di distinguere il sogno dalla realtà. Ma esistono sogni particolari, definiti “sogni lucidi”, ossia sogni avuti in coscienza del fatto di star sognando, accompagnati alla capacità di esplorare e modificare l’esperienza onirica a proprio piacimento.
Il sognatore lucido è appunto chiamato onironauta, e l’onironautica è lo studio delle tecniche e metodologie – tratte dalle discipline, quali yoga, psicologia analitica, alchimia -, messe a punto per allenare e sviluppare la consapevolezza dell’attività onirica. Entriamo nel dettaglio.
Onironauta. Origini, caratteristiche e tipologie di sogno lucido
Il termine “onironautica” viene coniato dallo psichiatra olandese Frederik van Eeden nel 1913. La pratica viene poi approfondita nel 1987 dallo psicofisiologo americano Stephen LaBerge, definendo la straordinaria esperienza onirica come «sognare sapendo di stare sognando». In ogni caso si tratta di un fenomeno conosciuto sin dalle antiche culture, utilizzato ad esempio nello sciamanesimo per compiere viaggi extra-corporei e comunicare con gli spiriti. Diffuso ancora nel Taoismo, Induismo e tra i primi buddisti e tibetani. Nelle religioni semitiche molti profeti hanno ottenuto rivelazioni divine proprio attraverso il sogno. In età moderna fu il marchese d’Hervey de Saint-Denys a condurre studi ed esperimenti sui sogni lucidi nel 1867. Gli occidentali sono gli ultimi dunque ad interessarsi a tale argomento, eppure prezioso risulta il loro contributo: il padre della psicanalisi Freud vede il sogno come la porta per l’inconscio. E ancora il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer concepisce la vita come un lungo sogno, intervallato da sogni più brevi, e sostiene l’impossibilità di determinare con sicurezza la distinzione tra sogno e realtà, se non con l’esperienza empirica del risveglio.
Come anticipato, il punto focale dell’esperienza di un sogno lucido consiste nel prendere coscienza del fatto di star sognando. È dunque necessario ricercare nel proprio sogno dei segni che suggeriscano anomalie e situazioni irrealizzabili nella vita reale. A tal proposito, un prerequisito fondamentale per sperimentare il sogno lucido consiste nel riuscire a ricordare i propri sogni, magari annotandoli prima possibile al risveglio su un diario. Va tenuto presente che nel sogno l’ambientazione varia spesso, venendosi a trovare in luoghi familiari, così come in tempi e luoghi diversi da quelli ordinari, assimilabili magari a un mondo parallelo.
Detto ciò, subentra da parte del sognatore la necessità di un “test di realtà”: il dubbio stesso, se ciò che si vede o sente sia reale o meno, è già di per sé un test di realtà. In ogni caso sussiste la ricerca di alcuni dettagli che contraddistinguono la dimensione onirica. Analizziamone alcuni: il “saltare” corrisponde nei sogni il più delle volte a spiccare il volo, data la diversa azione della forza di gravità rispetto alla realtà; nei sogni poi ricorrente è il cambiamento di oggetti, scritte e orari visualizzati, così come il continuare a respirare nonostante ci si trovi in apnea. Ulteriori elementi che suggeriscono al sognatore di trovarsi in un sogno consistono nella deformazione o assenza della propria immagine riflessa allo specchio, o il tentativo di spegnere e accendere la luce in una stanza, del tutto vano. Ancora la percezione di osservare spazi e ambienti indistinti, eterei, privi di contorni e definizione, come fossero nebbia, così come l’impossibilità di ricordare il passaggio da una situazione all’altra o da un luogo all’altro. Infine nei sogni è possibile urlare senza farlo davvero, emettendo solo una voce rauca.
Se tale test di realtà dà esito favorevole, allora si è nella dimensione onirica. In tal caso il sognatore, pur essendo ancora addormentato, acquisisce la consapevolezza e la lucidità propria del mondo reale e diviene dunque capace di interagire con il proprio sogno e agire magari per modificarlo. In tale condizione può subentrare il risveglio o la perdita del controllo precedentemente acquisito, continuando dunque l’esperienza di sogno normale. Occorrono infatti esperienza e pratica per migliorare progressivamente la capacità di controllo.
Analizzate le caratteristiche di un sogno lucido, va precisato che sussiste una classificazione a tre livelli:
- Pre-lucid dreams: sogni pre-lucidi. Al primo livello interviene il dubbio, se ciò che si sta sperimentando nel sonno sia effettivamente un sogno. Ma subito il dubbio viene respinto e il sogno continua normalmente.
- SLPC: sogni lucidi parzialmente controllati. Qui il sognatore sa di essere in un sogno, interagisce, modifica e controlla il mondo onirico, restando però vincolato alle leggi fisiche della realtà: ad esempio, non riesce a volare.
- SLTC: sogni lucidi totalmente controllati. Qui il sognatore è pienamente consapevole della condizione onirica che sta vivendo, potendo contare sul pieno controllo delle proprie azioni e divenendo protagonista del sogno.
Onironauta. Tecniche per ottenere un sogno lucido
Un onironauta può sperimentare naturalmente il sogno lucido, ma è anche possibile allenarsi, seguendo consigli e tecniche, atti ad acquisire tale abilità.
È anzitutto necessario dormire abbastanza. Divengono importanti alcuni passaggi atti a ridurre dunque i disturbi del sonno: praticare Earthing (ossia portare i piedi a contatto con la terra), posizionare qua e là in casa piante che migliorino la qualità dell’aria, scegliere alimenti atti a conciliare il sonno (ciliegie, banane, patate dolci…), preparare tisane e infusi. Una volta assicuratasi una lunga e rilassante notte di sonno riposante, è possibile seguire alcune regole atte ad indurre un sogno lucido. Ecco qualche consiglio: di sera evitare di fumare e assumere alcol e caffè; cercare di rilassarsi prima di andare a dormire, magari con una doccia tiepida, leggendo un libro o ascoltando buona musica; come già anticipato, tenere un diario su cui appuntare i sogni, prima possibile dal risveglio, in quanto i sogni tendono a svanire molto rapidamente, e cercare di individuare i particolari ricorrenti degli stessi; occorre poi abbandonare l’idea che veglia e sonno siano mondi separati, in quanto anche i sogni sono reali e ci fanno provare autentiche sensazioni ed emozioni; prima di addormentarsi, provare a ripetere come un mantra: «Sarò lucido e consapevole in sogno», «Saprò di sognare»; fissare la sveglia cinque o sei ore dopo essersi coricati, rimanere vigili per qualche minuto, tornare nel mondo onirico focalizzando la mente sull’intenzione precedentemente ripetuta a se stessi.
Una volta acquisite queste regole è possibile applicare alcune significative tecniche, che aumentano, se eseguite correttamente, le probabilità di sperimentare un sogno lucido da onironauta. Vediamo quali:
- Metodo del controllo sulla realtà (RCT – Reality Control Test): consiste nel prestare attenzione durante il giorno a particolari e oggetti che durante il sogno tendono a mutare, in modo da rendersi conto che si sta sognando. Si può ad esempio controllare l’ora più volte, o fissare un panorama.
- Induzione mnemonica del sogno lucido (MILD – Mnemonic Induction of Lucid Dreaming): è una delle tecniche più utilizzate e riuscite, servendosi della memoria prospettica, ossia la capacità di fissare nella mente le cose da fare. Consiste semplicemente nel coricarsi con la chiara e determinata intenzione di riconoscere nel sogno situazioni inusuali e ritenute impossibili nella realtà. Solitamente, per aumentare le probabilità di successo, si combina alle altre tecniche in un effetto sinergico.
- Induzione per risveglio e riaddormentamento (WBTB – Wake Back To Bed): è una tecnica applicata insieme al MILD. Riprende una regola già anticipata, quella di fissare la sveglia, restare vigili per un po’ e riaddormentarsi focalizzando la mente sul sogno lucido ed effettuare il MILD.
- Sogni lucidi iniziati da svegli (WILD – Wake Initiated Lucid Dreams): consiste nell’iniziare il sogno senza addormentarsi, resa possibile rilassando completamente il corpo e mantenendo la mente vigile e concentrata. Successivamente ci si ritrova nella dimensione onirica passando da spettatore ad attore.
- Induzione tramite stimoli esterni: consiste nella stimolazione acustica sul soggetto durante la fase REM del sonno, come l’ascolto registrato di frasi come: «questo è un sogno». Sono inoltre in commercio dispositivi, sorta di mascherine da indossare come copri occhi prima di addormentarsi. I sensori del dispositivo provvedono ad inviare stimoli tramite led luminosi, talvolta accompagnati anche da suoni e registrazioni. Se il dormiente sarà in grado di avvertirli e interpretarli correttamente, potrà ottenere di sperimentare un sogno lucido.
Onironautica. I benefici
Occorre comprendere che lo scopo principale di tali pratiche è puramente esplorativo, pur non escludendo i benefici terapeutici che possono derivarne dall’essere onironauta: la capacità del problem solving, lo sviluppo della creatività, il rafforzamento dell’autostima, la capacità di affrontare paure e inibizioni, favorendo un complessivo senso di armonia e serenità. La speranza è anche che tali tecniche possano aiutare a curare gli incubi, dunque i disturbi del sonno, così come a capire meglio i disturbi psicologici e psicosomatici e i disturbi post-traumatici da stress, aiutando il dormiente a dormire più tranquillamente.
Un onironauta, imparando a sviluppare capacità e consapevolezza per provare sogni lucidi, potrà sperimentare un riposo migliore, godendone nel fisico e nell’umore. Inoltre potrà imparare a prestare attenzione a messaggi e segnali che spesso, nella condizione di veglia, sfuggono alla coscienza, emergendo poi appunto nei sogni.
Un fenomeno interessante, e sotto molti aspetti utile e ricreativo.