Hai in programma un viaggio a Napoli e non vuoi assolutamente perderti le più importanti opere d’arte conservate a Napoli?
Nel 1995 il centro storico di Napoli è stato riconosciuto come Patrimonio Unesco, con i suoi vicoli e strade ricche di testimonianze storiche e artistiche spesso risalenti al Barocco. Ma nella lista delle cose da vedere, non possono mancare chiese e musei ricchi di opere d’arte antiche, moderne e contemporanee che possono regalare emozioni indimenticabili. La stratificazione artistica della città di Napoli è impressionante e la rende una delle città protagoniste della Storia dell’Arte Occidentale.
In quest’articolo vedremo quali sono le cinque più belle opere d’arte conservate a Napoli e dove si trovano.
- SAN GIROLAMO NELLO STUDIO
Tra le opere d’arte conservate a Napoli che non possiamo lasciarci scappare, troviamo San Girolamo nello studio. Si tratta di un dipinto a olio su tavola realizzato da Colantonio entro la prima metà del Quattrocento. Viene considerato come il patrimonio culturale napoletano, raffigurante San Girolamo intento ad estrarre una spina dalla zampa del leone: un gesto che provocherà la fiducia incondizionata dell’animale nei confronti del Santo. Inoltre, San Girolamo è uno dei Santi più importanti della Chiesa Cattolica, in quanto non solo fu uno dei padri della chiesa, ma fu anche colui che tradusse per la prima volta la Bibbia dall’Ebraico al Latino.
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- RITRATTO DEL VESCOVO BERNARDO DE’ ROSSI
Altro dipinto da menzionare quando parliamo delle opere d’arte conservate a Napoli da non perdere, è Ritratto del vescovo Bernardo De’ Rossi. È un dipinto olio su tavola realizzato da Lorenzo Lotto nei primissimi anni del Cinquecento e si conserva anch’esso nel Museo Nazionale di Capodimonte. Viene considerato uno dei capolavori del ritratto Cinquecentesco Italiano e una delle prime opere d’arte in assoluto realizzato dal giovane pittore. Quest’opera colpisce soprattutto per l’estrema e minuziosissima attenzione ai dettagli, come possiamo notare dall’incarnato rubicondo, le imperfezioni della pelle e le occhiaie che rendono il ritratto estremamente realistico.
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3. LA MADONNA DELLA MISERICORDIA
Realizzato tra il 1606 e il 1607 e conservato presso il Pio Monte della Misericordia di Napoli, La Madonna della misericordia è considerato uno dei dipinti più importanti compiuto da Caravaggio, ed è sicuramente una tra le opere d’arte conservate a Napoli da non lasciarsi scappare. Qui vengono raffigurate sette opere di misericordia che però, in questo dipinto, inaspettatamente non sono compiute dalla Madonna ma dagli uomini: gli uomini che aiutano altri uomini. Il tutto avviene in maniera estremamente realistica, non c’è nulla di divino o di trascendentale: la Vergine si affaccia dall’altro solo per visionare la scena ma anche il suo corpo e quello degli angeli non danno un senso di divino, anzi essi proiettano le loro ombre sulla parete proprio come se fossero degli esseri umani. Caravaggio voleva che le sue opere d’arte riflettessero la realtà nella maniera più veritiera possibile, e questo ne è un grande esempio.
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- TESTA DI CAVALLO
Tra le opere d’arte conservate a Napoli, troviamo una scultura con una storia molto particolare. Dopo varie teorie contrastanti, diverse ricerche hanno confermato che la testa di cavallo fosse parte di un monumento equestre che Donatello stava realizzando per Alfonso D’Aragona, ma che purtroppo non riuscirà mai a terminare. Il monumento era infatti stato commissionato dal re per collocarlo al centro del livello superiore dell’arco trionfale del Maschio Angioino. Tuttavia, Donatello morì nel 1466 senza mai riuscire a terminare l’opera. La testa di cavallo è oggi conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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- SANT’EUFEMIA
Ultima menzione tra le opere d’arte conservate a Napoli è Sant’Eufemia. Si tratta di un dipinto realizzato intorno alla metà del Quattrocento dal pittore Andrea Mantegna e conservato nel Museo Nazionale di Capodimonte. La Santa viene raffigurata a grandezza naturale sotto un arco monumentale. L’espressione del volto mostra una grande semplicità e i suoi tratti sono rischiarati dalla luce ricordando quindi una bellezza terrena. La palma in mano, il coltello nel petto e il leone che morde la mano destra sono tutti simboli del martirio.
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