Piero della Francesca, nato a Borgo Sansepolcro tra il 1412 e il 1416 e deceduto nel 1492, ricevette l’appellativo di “el monarcha de la pittura” da Luca Pacioli, un noto matematico e suo amico, che intendeva così elogiare l’eccezionale grandezza del pittore. Le opere di Piero della Francesca meritano di essere studiare perché sono un vero e proprio simbolo del Rinascimento Italiano.
Le opere di Piero della Francesca si distinguono per uno stile pittorico caratterizzato da armonia, geometria e una luminosità particolare, basato su una costruzione prospettica matematicamente precisa, razionale e attenta ad ogni minimo dettaglio, capace di suscitare ammirazione in numerosi appassionati d’arte. Nonostante sia considerato uno dei massimi esponenti artistici del Quattrocento, rimangono molte lacune nelle informazioni sull’artista. Molte opere di Piero della Francesca di cui si ha memoria sono purtroppo andate perdute e la cronologia di diversi suoi dipinti rimane incerta.
Vediamo di seguito quali sono le 3 opere di Piero Della Francesca più rappresentative:
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Polittico Della Misericordia
Il Polittico della Misericordia, tra le opere di Piero della Francesca più importanti, fu eseguito tra il 1445 e il 1462, realizzato con una combinazione di tecniche (olio, tempera e fondo oro su tavola) ed è attualmente conservata presso il Museo civico di Sansepolcro. Al centro di questa composizione si trova la rappresentazione della Madonna della Misericordia, raffigurazione della Vergine Maria che, aprendo il suo mantello, offre protezione e rifugio a coloro che la venerano.
I fedeli, gerarchicamente più piccoli, sono disposti in modo ordinato a semicerchio: quattro gruppi da ogni parte (uomini sulla sinistra e donne sulla destra), lasciando uno spazio ideale al centro per l’osservatore. Tra di loro, si può notare un membro della confraternita con il cappuccio, un uomo di prestigio vestito di rosso e, secondo la tradizione l’uomo rivolto verso lo spettatore accanto alla veste di Maria potrebbe essere un autoritratto dell’artista stesso.
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Flagellazione di Cristo
La Flagellazione di Cristo, un dipinto eseguito con tempera su tavola e considerato come una delle opere di Piero della Francesca più conosciute, è attualmente custodito presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. La parte sinistra dell’opera raffigura un edificio aperto situato in profondità, sostenuto da colonne scanalate in stile classico. Il pavimento è splendidamente decorato con intarsi marmorei, rappresentati con grande maestria prospettica. L’edificio è diviso in sei campate, intese come sezioni create dalla disposizione delle travi e del pavimento. Al di sotto della campata centrale della fila di destra si svolge la scena della flagellazione di Cristo, dove Gesù è legato a una colonna e torturato da due figure vestite in modo antico.
Due figure osservano la scena: un uomo di spalle con un turbante e un uomo seduto su un trono, simbolo di Pilato, con indosso un copricapo e calzature rosse. L’uomo di spalle, solitamente, rappresenta il consigliere giudeo di Pilato. Sullo sfondo si distinguono due portali: quello a destra, dietro Cristo, è chiuso da un robusto portone con borchie metalliche; quello a sinistra, dietro l’uomo seduto, è aperto e mostra una scala con una balaustra.
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San Girolamo Penitente
Tra le opere di Piero della Francesca è impossibile non menzionare San Girolamo Penitente, realizzata da Piero della Francesca con tempera su tavola di castagno intorno al 1450 e attualmente custodito nella Gemäldegalerie di Berlino. Questo dipinto unisce due aspetti tradizionali della rappresentazione di San Girolamo in un’unica immagine: da un lato, la figura del penitente, che ritrae il santo come eremita nel deserto; dall’altro lato, la figura di San Girolamo nello studio, più diffusa nella pittura nordica, alla quale Piero fa riferimento con la nicchia nella roccia contenente dei libri, simbolo dell’attività erudita del santo come traduttore della Bibbia dall’ebraico e dal greco al latino.
Nel dipinto, il santo è ritratto mentre fissa una croce di legno semplice, purtroppo oggi poco distinguibile a causa dell’appiattimento dei colori dovuto alla conservazione. Questa croce è appesa al tronco di un albero sul bordo destro del dipinto. Lo sfondo è un vasto paesaggio che occupa circa tre quarti della tavola. A differenza dell’iconografia tradizionale, non si tratta di un deserto, bensì di una pianura alberata ai piedi di una collina, in cui è visibile un edificio e un fiume sinuoso che riflette gli alberi come uno specchio.
Fonte immagine per l’articolo “Opere di Piero della Francesca”: Wikipedia