L’inglese è la lingua più parlata al mondo per numero di parlanti totali (sia nativi che stranieri) e la terza lingua per parlanti madrelingua, dopo cinese e spagnolo. Questa sua ampia diffusione ha origini storiche antiche, oltre che geopolitiche: basti pensare alla supremazia che il Regno Unito, e quindi anche la sua lingua, ha esercitato nel corso della storia. In questo articolo andremo a vedere quali sono i Paesi che hanno adottato l’inglese come lingua nazionale ufficiale o della maggioranza, quindi i cosiddetti “Paesi anglofoni”.
Paesi anglofoni: quali sono?
Tra i tratti comuni che raggruppano i Paesi anglofoni non c’è però solo la lingua in comune: possiamo trovare (non necessariamente) anche altri elementi tra cui l’adozione del sistema imperiale britannico (o dal sistema consuetudinario statunitense), l’ordinamento giuridico ispirato al common law, la guida a sinistra dei veicoli, ecc.
Il primo tra i Paesi anglofoni è, ovviamente, il Regno Unito. Questa nazione è naturalmente la culla della lingua inglese, quindi è piuttosto ovvio inserirla tra i Paesi anglofoni.
Un altro grandissimo Paese facente parte di questa lista sono gli Stati Uniti d’America, in cui l’inglese non è lingua ufficiale a livello federale, ma di fatto è così, dato che qui si concentra la maggioranza di parlanti di lingua inglese come madrelingua.
Altro Paese che rientra tra i Paesi anglofoni è l’Irlanda, Stato vicino alla Gran Bretagna e che ovviamente ne ha subito l’influenza, facendo sì che assieme all’irlandese trovassimo affiancata come lingua ufficiale anche l’inglese.
Il vicino degli Stati Uniti, il Canada, è anch’esso tra i Paesi anglofoni e qui l’inglese è affiancato al francese tra le lingue ufficiali. Abbiamo una situazione di bilinguismo comunitario (come anche nella nostra Val d’Aosta) in cui ci sono due comunità (quella francese e quella inglese), ognuna con una propria lingua, ma senza che nessuna delle due “sovrasti” l’altra.
L’Australia e la Nuova Zelanda sono vicini di casa ed entrambi sono Paesi anglofoni, ma presentano alcune differenze fondamentali: l’Australia, de iure, non ha nessuna lingua ufficiale, ma de facto è l’inglese (stessa situazione degli Stati Uniti); in Nuova Zelanda invece l’inglese è lingua ufficiale a tutti gli effetti ma è affiancata dalla lingua Maori e dalla lingua dei segni neozelandese, quest’ultima è una vera e propria particolarità.
Finora abbiamo parlato di Paesi anglofoni in cui l’inglese è la lingua nazionale o lingua madre della maggioranza della popolazione. Ci sono tuttavia nazioni in cui l’inglese è tra le lingue ufficiali, anche se non la più diffusa. Solitamente, di questi ultimi fanno parte Paesi che sono ex reami del Commonwealth come l’India, il Pakistan, il Sudafrica, la Sierra Leone, Malta, ecc.
Attraverso l’enorme lista di Paesi anglofoni che sono ex reami del Commonwealth si può notare il risultato del colonialismo, non solo da un punto di vista geopolitico, ma anche linguistico, dato che qui l’inglese è ancora ampiamente diffuso tra la popolazione.
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