Pigmei: usi e costumi del popolo

Pigmei: usi e costumi del popolo

Pigmei: chi sono e come vivono

Scoprire luoghi lontani e società diverse dalla nostra è sempre affascinante e nel mondo sono tanti gruppi etnici con le proprie regole, struttura sociale, usi e costumi. Oggi scopriremo di più sui Pigmei, la popolazione “alta un cubito”. Il termine “Pigmeo” deriva dal greco Pygmaios, che significa appunto “alto un cubito”, facendo riferimento alla statura di queste popolazioni. I Pigmei sono una popolazione molto antica, tra le più antiche del mondo, e vivono da sempre nelle foreste dell’Africa equatoriale, in particolare tra Camerun, Repubblica Centrafricana, Gabon, Repubblica Democratica del Congo, Uganda e Ruanda. I Pigmei sono considerati tra i primi abitanti del continente africano e la loro storia, cultura e tradizioni desta da sempre grande curiosità da parte di antropologi ed etnologi, nonchè semplici viaggiatori. In questo articolo cercheremo di conoscere meglio la loro storia, cultura, usi e costumi. **Sono un esempio di come le popolazioni indigene possano vivere in armonia con l’ambiente circostante, traendo sostentamento da ciò che la natura offre senza compromettere l’equilibrio dell’ecosistema. La loro storia millenaria è una testimonianza della capacità di adattamento dell’uomo agli ambienti più diversi e della ricchezza culturale che caratterizza il nostro pianeta.**

Origini e caratteristiche dei Pigmei: “alti un cubito”

I Pigmei sono popolazioni africane molto antiche, ritenute le più antiche abitanti delle foreste equatoriali, in particolare della foresta pluviale, e vivono negli stati africani della zona tropico-equatoriale, cioè Camerun, Repubblica Centroafricana, Gabon, Repubblica Democratica del Congo, Uganda e Ruanda. Tra i vari gruppi di pigmei i più conosciuti sono i Bambuti, i Twa, gli Aka e i Baka. Il termine pigmeo, che sta ad indicare questo popolo, deriva dalla parola greca Pygmâios che significa alto un cubito, un’antica unità di misura che corrispondeva a circa 50 centimetri e quindi costituiva un sinonimo di “basso di statura”. Il popolo è formato da varie tribù che presentano caratteristiche simili: gli uomini hanno in media un’altezza di 1 metro e 40 centimetri mentre l’altezza delle donne si attesta intorno ad 1 metro e 30 centimetri. La bassa statura dei Pigmei è probabilmente un adattamento alla vita nella fitta foresta pluviale. Si pensa che la loro statura ridotta permetta loro di muoversi più agevolmente nella vegetazione fitta e di disperdere meno calore corporeo in un clima caldo e umido.

Dove vivono i Pigmei: gli stati africani

I Pigmei vivono in diversi stati dell’Africa equatoriale, tra cui Camerun, Repubblica Centroafricana, Gabon, Repubblica Democratica del Congo, Uganda e Ruanda. Ogni gruppo ha il proprio territorio e le proprie tradizioni, ma tutti condividono uno stretto legame con la foresta, che fornisce loro tutto il necessario per vivere. La foresta è la loro casa, il loro sostentamento e la loro identità, un luogo in cui le tradizioni orali sono tramandate di generazione in generazione. Ogni gruppo ha sviluppato un proprio dialetto e delle proprie usanze, pur mantenendo alcuni tratti comuni, come la struttura sociale basata sulla famiglia nucleare e l’assenza di una gerarchia rigida.

La religione e l’importanza della natura per i Pigmei

I Pigmei non praticano una vera e propria religione e non hanno neanche una struttura o istituzione religiosa, ma portano avanti una religione molto personale in cui anche la natura occupa un posto importante: questa infatti non solo permette il sostentamento, ma racchiude tutto il necessario per vivere come le liane e tutte le materie prime usate per produrre pellami e costruire utensili. Per i Pigmei la foresta è sacra, un luogo in cui convivono con gli spiriti degli antenati e con le forze della natura, un legame profondo che si riflette nelle loro tradizioni, nei loro rituali e nella loro musica. Questa visione animistica della natura è comune a molte popolazioni indigene e si basa sul rispetto per tutte le forme di vita.

Alimentazione dei Pigmei: caccia, pesca e prodotti della foresta

I Pigmei si nutrono principalmente grazie dei prodotti che crescono spontaneamente nella foresta, come frutti o bacche e si dedicano alla caccia e alla pesca (quest’ultima rimane secondaria). Sono abili cacciatori e utilizzano trappole e armi tradizionali per catturare animali come antilopi, scimmie e uccelli. La foresta offre loro anche una grande varietà di frutti, radici e tuberi, che costituiscono una parte importante della loro dieta. La loro dieta è ricca di proteine, vitamine e sali minerali, ed è perfettamente bilanciata per le loro esigenze nutrizionali. La caccia viene praticata in modo sostenibile, prelevando dalla foresta solo ciò che è necessario per il sostentamento della comunità.

La società dei Pigmei: usi e costumi di un popolo unico

I Pigmei si caratterizzano da un società nomade-stanziale, ovvero cambiano periodicamente il luogo in cui vivono, ma rimangono in un’area ristretta, all’interno della foresta. La loro organizzazione sociale è basata sulla cooperazione e sulla condivisione, valori fondamentali per la sopravvivenza in un ambiente difficile come quello della foresta equatoriale. Questi spostamenti sono necessari per seguire gli spostamenti degli animali e per permettere alla vegetazione di rigenerarsi dopo il loro passaggio. In questo modo, i Pigmei riescono a vivere in armonia con l’ambiente senza sfruttarlo in modo eccessivo.

La famiglia nucleare e il ruolo della donna nei Pigmei

La società dei Pigmei è fondata principalmente sulla famiglia nucleare (cioè padre, madre e figli) e poi la famiglia allargata che ha un ruolo di secondo piano. Uomo e donna godono degli stessi diritti ma hanno compiti separati: la donna ha il compito di scegliere il luogo e di costruire la capanna (circolare) di famiglia, mentre l’uomo ha altri compiti, come la raccolta delle liane o l’impasto del fango. La tipica capanna dei Pigmei mostra una struttura semplice e anche l’interno non mostra alcun soprammobile: l’arredamento si limita al letto costruito grazie a qualche foglia di banano sovrapposta. Le donne hanno un ruolo fondamentale nella società pigmea, in quanto sono responsabili della gestione della casa, della cura dei bambini e della preparazione del cibo. La loro conoscenza delle piante e delle erbe medicinali è essenziale per la salute della comunità.

Educazione dei bambini: principi e differenze di genere

L’educazione dei bambini, che si fonda su principi quali iniziativa e responsabilità, viene impartita da entrambi i genitori ma intorno ai 5 anni del bambino viene differenziata: le mamme si occupano delle bambine e i papà dei bambini. Le bambine imparano a raccogliere i frutti della foresta, a cucinare e a costruire le capanne, mentre i bambini imparano a cacciare, a pescare e a costruire utensili. I bambini Pigmei sono trattati con grande rispetto e sono considerati membri a tutti gli effetti della comunità. Fin da piccoli, i bambini vengono coinvolti nelle attività quotidiane della comunità, imparando attraverso l’osservazione e l’imitazione degli adulti. Questo tipo di educazione informale permette loro di acquisire le competenze necessarie per vivere nella foresta e di integrarsi pienamente nella società.

Assenza di un capo-villaggio: l’autorità morale nei Pigmei

Nonostante quello che si potrebbe immaginare dal nostro immaginario comune, nella società pigmea non esiste un capo-villaggio nella concezione comune del termine: esiste una persona di grande virtù e saggezza che gode di una sorta di autorità morale, ma non ha il compito di far eseguire le regole. Le decisioni vengono prese collettivamente, attraverso il dialogo e il consenso. Questo sistema decisionale, basato sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco, è uno degli aspetti più affascinanti della cultura dei Pigmei. Questa figura di “saggio” è solitamente un anziano, uomo o donna, che si è distinto per la sua esperienza, la sua conoscenza delle tradizioni e la sua capacità di risolvere i conflitti.

Le regole della società Pigmea: esogamia e risoluzione dei conflitti

La società dei Pigmei è regolata da alcune norme fondamentali, che garantiscono l’ordine e l’armonia all’interno della comunità. Tra queste, le più importanti sono l’esogamia e le regole per la risoluzione dei conflitti. Queste regole non sono scritte, ma vengono tramandate oralmente di generazione in generazione e sono profondamente radicate nella cultura pigmea. Il rispetto di queste norme è fondamentale per la coesione sociale e per la sopravvivenza della comunità.

Esogamia: la scelta del partner al di fuori della cerchia familiare

Esiste una rigida esogamia all’interno della società pigmea: il futuro partner deve essere scelto obbligatoriamente all’esterno di una cerchia ben definita infatti sono esclusi i parenti diretti e indiretti (non avvengono matrimoni con parenti fino al quinto grado). Questa regola ha lo scopo di evitare l’unione tra consanguinei e di favorire la coesione sociale tra i diversi gruppi. Inoltre, l’esogamia permette di creare alleanze tra diversi gruppi, rafforzando i legami all’interno della più ampia comunità pigmea. La scelta del partner avviene spesso attraverso un processo di corteggiamento che coinvolge le famiglie dei due giovani.

Il “tribunale” dei Pigmei: la conciliazione come strumento di giustizia

Per la risoluzione delle controversie esiste un tribunale, che in realtà non è altro che una assemblea di tutto il villaggio (compresi i bambini) che spinge per una risoluzione attraverso la conciliazione. Parte della conciliazione viene fatta istituendo un banchetto in cui anche la parte lesa contribuisce in parte. Questo sistema di giustizia, basato sul dialogo e sulla mediazione, mira a ripristinare l’armonia all’interno della comunità. Durante l’assemblea, tutti hanno la possibilità di esprimere la propria opinione e di contribuire alla ricerca di una soluzione che soddisfi tutte le parti coinvolte. L’obiettivo non è quello di punire il colpevole, ma di riparare il danno e di ristabilire l’equilibrio sociale.

Il numero dei figli e l’equilibrio con le risorse della foresta

Un’altra curiosità sul modo dei Pigmei di intendere la società è che il numero dei figli viene calcolato in base agli abitanti, di modo che si attesti intorno ai 60-80 individui poiché è calcolato che la foresta disponga delle risorse sufficienti per nutrire questo numero di persone. Questo dimostra la profonda conoscenza che i Pigmei hanno dell’ambiente in cui vivono e la loro capacità di gestire le risorse in modo sostenibile. Questo controllo demografico naturale è fondamentale per evitare il sovrappopolamento e per garantire la sopravvivenza della comunità a lungo termine. I Pigmei hanno sviluppato una profonda consapevolezza ecologica, che si riflette in tutte le loro attività.

E voi, avevate mai sentito parlare dei Pigmei? La loro storia e la loro cultura sono un patrimonio prezioso per l’umanità, un esempio di come sia possibile vivere in armonia con la natura e costruire una società basata su valori di uguaglianza e solidarietà. La loro esistenza ci ricorda che esistono modi di vivere diversi dal nostro e che la diversità culturale è una ricchezza da preservare. Imparare a conoscere e a rispettare culture diverse dalla nostra è fondamentale per costruire un mondo più giusto e sostenibile.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia (foto di JMGRACIA100)

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