Poesie di Bécquer: le 4 consigliate

Poesie di Bécquer

Gustavo Adolfo Bécquer è stato uno degli autori più influenti della letteratura spagnola ed esponente della corrente del Romanticismo. Tra le sue opere più importanti citiamo Le rime e Le leggende. Le rime è una raccolta di poesie di Bécquer (pubblicata postuma nel 1871) da cui sono tratte quelle che consigliamo in questo articolo. I temi che l’autore predilige sono la finitezza del linguaggio, che non può esprimere a pieno i sentimenti umani, l’amore, che nella maggior parte dei casi è sofferto o non corrisposto, l’angoscia, la malinconia, la solitudine e la morte.  

Di seguito troverete le 4 poesie di Bécquer da leggere assolutamente

1. Rima I

In questa poesia Bécquer parla del linguaggio poetico e lo definisce un inno gigante, capace di portare la luce nell’oscurità, come un’aurora. Le metafore come questa, legate alla natura e al cromatismo, sono molto usate nelle poesie di Bécquer e permettono di descrivere concetti astratti o sentimenti in una maniera particolarmente visiva ed efficace. Bécquer continua dicendo che vorrebbe riuscire a domare questo inno gigante, ma il linguaggio è ribelle e perciò la lotta è inutile. L’unica cosa che può continuare a fare è scrivere solo per sé e la donna amata. Questa tra le poesie di Bécquer può essere considerata un vero inno della poesia intimista di cui si fa portatore e potremmo dire iniziatore nel contesto letterario spagnolo.

2. Rima XIII

Questa poesia, strutturata in tre strofe, utilizza la figura retorica del parallelismo e infatti ogni strofa ha lo stesso inizio. Questa struttura serve per evidenziare l’argomento trattato, ovvero gli occhi azzurri della donna amata. In ogni strofa sono presenti delle metafore che ancora una volta hanno a che fare con la natura. Gli occhi azzurri vengono paragonati al riflesso tremante della luce del mattino sulla superficie del mare, oppure alla luce di una stella nel cielo. Le lacrime che scendono dagli occhi, invece, sono paragonate alle gocce di rugiada poggiate su una viola.

3. Rima XLI

Nelle poesie di Bécquer un tema ricorrente è l’amore, ma in questo caso viene descritto un amore frustrato e impossibile. I due amanti sono visti come poli opposti e perciò l’impossibilità di questo amore viene resa tramite metafore basate su coppie di contrari. Ad esempio, se il poeta è l’uragano, l’amata è l’alta torre che lo sfida; se la donna è l’oceano, il poeta è la roccia ferma. Ma a ribadire l’impossibilità di questa unione, tramite un parallelismo, c’è anche la ripetizione del verso «Non poté essere!» alla fine di ogni strofa.

4. Rima LII

Questa è sicuramente una delle poesie di Bécquer più malinconiche e commoventi. Nelle prime tre strofe, che sfruttano di nuovo la figura del parallelismo, il poeta chiede a delle forze della natura (onde giganti, raffiche di un uragano, nubi di tempesta) di avere pietà di lui e di essere portato via con loro. Nell’ultima strofa conosciamo la ragione di questo desiderio così estremo: il poeta ha paura di rimanere solo con il suo dolore.

Fonte immagine di copertina: Pixabay

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