Bing Xin (冰心) è una delle principali poetesse cinesi del 1900. Il suo vero nome è Xie Wanying e nasce nel Fujian, ma cresce principalmente nello Shandong, sulla costa. Il nome con il quale firma le sue poesie è in realtà uno pseudonimo, e questa era una pratica ampiamente diffusa tra gli scrittori cinesi dell’epoca. Letteralmente, la traduzione del suo pseudonimo è “cuore di ghiaccio”. Le poesie di Bing Xin sono spesso una voce fuori dal coro nella Cina del tempo, perché racchiudono in sé un certo ottimismo.
Essere scrittrici nella Cina del 1900 era già di per sé qualcosa di complicato: l’istruzione era concessa alle donne, ma solo se la famiglia lo permetteva, ed era molto comune che opere di scrittrici donne fossero considerate scandalose, contro la moralità tradizionale. Essere poetesse, invece, era ancora più complicato. La tradizionale importanza nella storia letteraria cinese che veniva attribuita alla filosofia, alla storiografia e alla poesia, le tre forme letterarie per eccellenza e base degli esami imperiali, faceva sì che fosse addirittura strano che una donna si dedicasse a scrivere poesie. Per questa ragione Bing Xin è una delle pochissime poetesse del primo novecento cinese, ed è probabilmente l’unica che è riuscita a mantenere la sua fama per molto tempo, ad avere successo soprattutto tra le generazioni più giovani, e in questo modo le poesie di Bing Xin sono ricordate fino a oggi.
Nata nel 1900 e morta nel 1999, Bing Xin ha assistito a tutti i cambiamenti che ha subito la società cinese nel corso del XX secolo. Fu maggiormente attiva negli anni ‘20, sulla scia degli scrittori del 4 Maggio e fa quindi parte della prima ondata di femminismo in Cina. Rispetto alle altre scrittrici della sua generazione, Bing Xin è più occidentalizzata: studia prima a Pechino, in una scuola cattolica, e poi si laurea negli Stati Uniti in letteratura inglese. Si tratta quindi di una scrittrice con una grande conoscenza della letteratura internazionale e delle culture del mondo occidentale, e queste hanno influenzato le poesie di Bin Xin.
Gli insegnamenti della fede cristiana e la figura del poeta Rabindranath Tagore sono gli elementi che segnano maggiormente le poesie di Bing Xin. Troviamo spesso il tema dell’amore universale, sia inteso come fratellanza e servizio nei confronti del prossimo, sia come amore materno. Infatti, spesso la figura del bambino è centrale nelle sue poesie, e viene esaltata la purezza dell’infanzia, la felicità tipica di questo periodo della vita, in un clima di serenità e armonia familiare. In effetti, la scrittrice si è anche dedicata alla letteratura per l’infanzia, per cui ha un particolare riguardo per i bambini. Un altro elemento centrale è la bellezza della natura, la luce straordinaria dell’universo, i panorami marini a cui la scrittrice è molto legata. Le poesie di Bing Xin presentano spesso esortazioni e apostrofi ai lettori, alla natura o all’universo, sempre nell’ottica di quell’amore universale, ma anche di un senso di sofferenza che accomuna tutti gli uomini e li rende uguali davanti alla grandezza del creato.
Ecco alcune delle poesie di Bing Xin, tratte dalla raccolta Labirinto di stelle (繁星), tradotte in italiano
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Questa poesia esprime la forza creatrice della natura: com’è tipico dell’autrice, lo scenario di riferimento è il panorama marino, di cui scrive pensando alle coste dello Shandong.
Ciò che crea la nuova costa
non è il mare che ondeggia
ma i piccoli granelli di sabbia al di sotto.
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Questa rientra tra le poesie di Bing Xin che si concentrano sulla figura del bambino. La sua purezza e la sua ingenuità lo elevano, e lo accomunano ai grandi poeti, mentre le sue parole sono specchio di una natura non ancora corrotta.
Il bambino
è un grande poeta,
con una lingua imperfetta,
che balbetta versi perfetti.
Le prossime poesie di Bing Xin sono invece contenute nella raccolta Acque primaverili (春水)
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La poesia segna il legame tra poesie, natura e umanità. La grandezza perfetta della natura è un oceano al quale il poeta può attingere per ritrovare l’ispirazione e renderla arte, cercando in questo modo di riaccendere la vitalità creativa dell’uomo.
La Natura chiamò e disse:
“Prendi la penna,
Immergila nel mio oceano!
Il cuore nell’unanimità è arido e spento.”
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Questa è tra le poesie di Bing Xin che si aprono con un’apostrofe. La poetessa vorrebbe conoscere l’universo ed essere in perfetta sintonia con esso. Le stelle e la luce dell’universo sono degli elementi molto ricorrenti nei suoi componimenti.
Spazio!
Strappa via la tua rete di stelle.
Fammi vedere il volto della tua luce.
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Questa poesia segue la scia della precedente. L’amore universale si identifica anche nella voglia di conoscenza e comprensione totale del mondo, sotto tutti i suoi aspetti: è questo l’obiettivo che confessa di voler raggiungere prima di morire.
Vorrei, prima di lasciare questo mondo,
potergli dire dolcemente:
“O mondo,
adesso ti comprendo perfettamente.”
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Questa è una delle poesie di Bing Xin in cui la scrittrice si interroga sul ruolo del poeta nei confronti degli altri uomini. Può un componimento essere utile a rincuorare le persone che soffrono? Il sentimento di amore e fratellanza universale professato dalla scrittrice le fa sperare di poter essere d’aiuto a chi ne ha bisogno.
Il poeta scrive invano,
un piccolo cuore:
Può dare riparo
a chi sofferente erra triste sotto la pioggia?
Le poesie di Bing Xin, come possiamo vedere, hanno una particolarità: sono molto brevi, di tre o quattro versi generalmente, e questo lanciò un nuovo genere nella Cina degli anni ‘20, chiamato xiaoshi (piccole poesie). In generale, in questi anni nasce la moda delle poesie brevi, soprattutto per via dell’influenza di Tagore, che proprio in questo periodo viene tradotto e pubblicato in Cina.
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