Poesie di Umberto Saba: le 6 più belle

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Poesie di Umberto Saba: le 6 più belle

Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (1883-1957), è stato un poeta, scrittore e aforista italiano capace di raccontare il quotidiano attraverso una lingua semplice e concreta. Le sue opere sono spesso profonde riflessioni autobiografiche piene di sofferenza, poiché uno dei suoi traumi più grandi fu il fatto che il padre aveva abbandonato lui e la madre prima della sua nascita e il successivo allontanamento, all’età di quattro anni, dalla sua balia. Questi traumi gli causarono disturbi nervosi che lo costrinsero a lunghi ricoveri. Con la città di Trieste che fa da sfondo, le sue poesie si ispirano a valori quali la verità e l’onestà.

Ecco le 6 poesie più belle di Umberto Saba!

Poesie di Umberto Saba: Amai

Amai, una delle poesie più belle di Umberto Saba, è una dichiarazione di poetica in cui Saba rivela la continuità della propria poesia con la tradizione letteraria italiana, incarnata dalla rima «fiore / amore», la più antica e difficile del mondo, poiché fa emergere significati profondi.

Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica, difficile del mondo

Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.

Passioni

Passioni, una delle più belle poesie di Umberto Saba, parla di tutte le forme che può assumere la passione umana: essa è fatta di lacrime e di sangue, di pianti e di battaglie, ma anche, in profondità, d’amore.

 

Sono fatte di lacrime e di sangue
e d’altro ancora.
Il cuore
batte a sinistra.

Poesie di Umberto Saba: L’ora nostra

L’ora nostra, una delle più belle poesie di Umberto Saba, parla di un preciso momento della giornata che è addirittura più suggestivo della sera, anche se i poeti ne parlano poco: il crepuscolo. Al crepuscolo sono tutti intenti a finire il loro lavoro, la luna si vede sfumata nel cielo, ci si sente più vivi e allo stesso tempo il tempo sembra fermarsi per catturare tutta questa bellezza, come in un quadro o in una fotografia.

Sai un’ora del giorno che più bella
sia della sera? tanto
più bella e meno amata? È quella
che di poco i suoi sacri ozi precede;
l’ora che intensa è l’opera, e si vede
la gente mareggiare nelle strade;

sulle mole quadrate delle case
una luna sfumata, una che appena
discerni nell’aria serena.

È l’ora che lasciavi la campagna
per goderti la tua cara città,
dal golfo luminoso alla montagna
varia d’aspetti in sua bella unità;
l’ora che la mia vita in piena va
come un fiume al suo mare;
e il mio pensiero, il lesto camminare
della folla, gli artieri in cima all’alta
scala, il fanciullo che correndo salta
sul carro fragoroso, tutto appare
fermo nell’atto, tutto questo andare
ha una parvenza d’immobilità.

È l’ora grande, l’ora che accompagna
meglio la nostra vendemmiante età.

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La foglia

La foglia, una delle poesie di Umberto Saba, parla della fragilità della vita, costantemente appesa ad un filo come una foglia. Ma la cosa più difficile non è cadere, bensì perdere chi ti sta accanto.

Io sono come quella foglia, guarda,
sul nudo ramo, che un prodigio ancora
tiene attaccata.

Negami dunque. Non ne sia rattristata
la bella età che a un’ansia ti colora,
e per me a slanci infantili s’attarda.

Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.
Morire è nulla; perderti è difficile.

 

Poesie di Umberto Saba: L’addio

L’addio, una delle poesie più belle di Umberto Saba, parla dell’amore, che può durare tanto o poco, ma che è sempre autentico. Il poeta infatti racconta che il suo amore è durato un mese, eppure è stato vero amore, come quegli amori che durano una vita e forse anche di più.

Senz’addii m’hai lasciato e senza pianti;
devo di ciò accorarmi?
Tu non piangevi perché avevi tanti,
tanti baci da darmi.

Durano sì certe armoniose intese
quanto una vita e più.
Io so un amore che ha durato un mese,
e vero amore fu.

Trieste

La poesia “Trieste” è uno dei componimenti più celebri di Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (1883-1957), poeta, scrittore e aforista italiano. Scritta nel 1910, è inclusa nella raccolta Trieste e una donna, pubblicata nel 1912. Questo volume rappresenta una delle tappe fondamentali della poetica sabiana, caratterizzata da una profonda introspezione e dal legame con la città natale.

Trieste, città di confine tra cultura italiana, mitteleuropea e slava, è per Saba non solo il luogo fisico in cui vive, ma anche un simbolo dell’identità personale e culturale. La poesia riflette il rapporto complesso del poeta con la sua città, che descrive come “scontrosa” e al tempo stesso piena di una grazia unica, fatta di contrasti e peculiarità.

Trieste

Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.

La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.

Opere e poetica / temi di Umberto Saba

Le principali opere di Umberto Saba comprendono raccolte poetiche che hanno segnato profondamente la letteratura italiana del Novecento. Tra queste spiccano Il Canzoniere, una vasta antologia che raccoglie tutta la sua produzione poetica dal 1900 al 1954, e Trieste e una donna, in cui l’autore celebra il legame indissolubile con la sua città natale. Di particolare rilievo sono anche Preludio e canzonette, che rivelano una prima maturità stilistica, L’Ulisse e Autobiografia, opera in prosa che rappresenta un’analisi lucida e intima del proprio percorso esistenziale.

La poetica di Saba è caratterizzata da una profonda semplicità che, lungi dall’essere banale, si configura come una ricerca incessante di autenticità. Il poeta si allontana dalle sperimentazioni linguistiche dei suoi contemporanei, abbracciando una scrittura essenziale e immediata, capace di toccare le corde più intime dell’animo umano. I temi centrali della sua produzione sono l’amore, il dolore, il rapporto con la memoria e la città di Trieste, spesso ritratta come metafora della sua complessa identità personale e culturale. L’autore definisce la poesia come un mezzo per scoprire e comunicare verità universali, calate nel quotidiano e nel particolare.

Tra le sue poesie più famose si annoverano “Trieste”, “La foglia” e “Passioni”, che incarnano la forza evocativa e riflessiva del suo linguaggio. In queste opere emerge chiaramente la capacità di Saba di combinare introspezione e universalità, rendendo i suoi versi immortali. Lo stesso spirito si ritrova nelle celebri poesie di Umberto Saba che abbiamo citato, un esempio della straordinaria sensibilità che attraversa la sua produzione.

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Fonte immagine: Pixabay

 

 

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