Porcellana cinese: origini e evoluzione di un’arte asiatica

Porcellana cinese: le origini e l'evoluzione di un'arte asiatica

Il termine ceramica deriva dal greco Kéramos, tradotto come “l’arte di lavorare l’argilla”; infatti, in base al tipo di lavorazione e qualità di ceramica, si realizzano diversi prodotti come la porcellana, la terracotta, il grès, l’argilla e quant’altro. La scoperta della lavorazione della porcellana risale alla Cina del 1700-1600 a.C. La ceramica cinese è conosciuta soprattutto per la porcellana, nata dal passaggio del colore unico della ceramica all’utilizzo di una base bianca con decorazioni policrome ed eleganti. La porcellana cinese vanta di una lunga tradizione di innovazioni stilistiche e tecniche, essa nasce con la produzione di oggetti di primaria utilità, per poi evolversi in vere e proprie opere d’arte.

Lo sviluppo nei secoli
Inizialmente finalizzata al semplice motivo pratico, la ceramica prendeva forma di contenitori per cibo ed acqua, solo successivamente iniziò ad essere decorata con particolari lineamenti ed illustrazioni per renderli oggetti ornamentali.
Dalla dinastia Shang (1678-1045 a.C.) alla dinastia Tang (618 -907 a.C) vengono rappresentati per lo più animali, soggetti in movimento, figure umane ed edifici.
Tipiche del periodo Tang sono le ceramiche a tre colori – rosso, bianco e verde – che in cottura si mescolano dando origine ad altri colori particolari.
A partire dalla dinastia Yuan (1279-1368) e dei Ming (1368-1644), inizia a diffondersi la produzione della tipica porcellana cinese bianca e blu, con decorazioni floreali, paesaggi e animali della mitologia cinese.
Durante la dinastia Qing (1644-1911), la porcellana ha avuto il suo più grande sviluppo, conferendo a Jingdezhen, città a sud Cina, il titolo di Capitale della Porcellana.

Tratti distintivi della porcellana cinese
In base al colore predominante, la porcellana cinese viene distinta in diverse grandi famiglie: la famiglia verde, la famiglia gialla, la famiglia nera e la famiglia rosa.
La famiglia che ebbe maggiore successo fu sicuramente quella rosa, colore ottenuto dal cloruro d’oro reso opaco dall’aggiunta di ossido di stagno. Quest’ultima si contraddistingue per i decori raffiguranti figure femminili sinuose ed eleganti, oltre a momenti di vita quotidiana e quadretti familiari. Caratteristici sono soprattutto le decorazioni floreali fatte a mano, che sono ricche di dettagli particolari.
Con questa tecnica vennero prodotti sia servizi da tavola che vasi ornamentali, commissionati specialmente dalle corti imperiali di Pechino, sul quale venivano impressi i marchi imperiali.

Diffusione nel mondo
L’introduzione di questo colore ha permesso alle fornaci di Jingdezhen di incontrare il gusto non solo cinese ma anche europeo, e, dall’ottavo secolo, di iniziare le esportazioni delle porcellane attraverso la Via della Seta. Nel 1295, Marco Polo aveva portato con sé in Italia degli oggetti cinesi, e per la prima volta, nel suo giornale di bordo, venne utilizzato il termine porcellana.
Il grande entusiasmo e il fascino verso le tecniche orientali nasceva dal fatto che gli europei erano incapaci di ottenere il colore bianco e la lucidità peculiare delle porcellane cinesi.
L’innovazione che rende così ambita e virtuosa la porcellana fu la smaltatura, ovvero delle vernici vetrose che fungono da supporto all’argilla, facilitando l’applicazione delle decorazioni colorate e conferendo la luminosità del prodotto.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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