Parliamo di un movimento religioso cristiano appartenente al calvinismo puritano e nato nel XVII secolo in Inghilterra, ispirato dalla predicazione di George Fox. Il movimento ha avuto diversi nomi prima di essere conosciuto come quello dei Quaccheri; è stato il movimento dei Figli della Luce e, in seguito, la Società degli Amici (di Gesù), fin quando un soprannome attribuitogli da un terzo gli diede il nome che rimase nel tempo, ovvero quello di Quaccheri, derivante da “tremanti”.
Quando e come nasce il movimento dei Quaccheri?
Il movimento nasce dalle correnti generatesi dopo la Riforma e si collega a varie sette diffuse all’epoca con temi in comune come le avversioni al clero – distinto dal laicato – la semplificazione del culto e l’avversione alla semplicità con cui si potesse predicare la parola di Dio. Queste istanze di rinnovamento religioso erano molto sentite in Inghilterra, soprattutto tra le classi meno abbienti che vedevano nella chiesa ufficiale un’istituzione lontana dai loro bisogni spirituali.
Dal 1666 i Quaccheri sono riconosciuti in un’organizzazione vera e propria. Fin da subito il movimento fu sottoposto a persecuzioni ma, ciononostante, resistette ed ebbe relativamente fortuna, raccogliendo velocemente seguaci. L’atto di tolleranza verso di loro giunse nel 1689, grazie al quale fu concesso loro di professare liberamente il proprio credo.
Il fondatore dei Quaccheri era George Fox, nato da una famiglia puritana e profondamente moralista. A 19 anni, considerando la sua religione troppo formale, iniziò il proprio percorso spirituale. Dopo diverso tempo raggiunse l’illuminazione tramite una rivelazione mistica e scoprì che l’uomo non deve essere guidato nella luce di Dio tramite un libro, né da riti come i sacramenti, che sono strumenti dell’Altissimo ma non sono abbastanza.
«Per troppo tempo Cristo è stato chiuso nella Bibbia e nei riti religiosi, sia Egli il vostro profeta, il vostro sacerdote, il vostro re, ubbiditegli». Questa citazione di Fox, riassume bene il pensiero del fondatore del movimento, sottolineando come la vera guida spirituale sia Cristo stesso, da seguire con obbedienza e devozione.
Nel giro di 3 anni i Quaccheri raggiunsero quota 50.000 seguaci. Il nuovo gruppo religioso si diffuse nelle colonie, soprattutto in America. In queste zone i Quaccheri vengono ricordati soprattutto per essere stati tra i primi a combattere la schiavitù, un impegno che testimonia la loro profonda convinzione nell’uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio.
Fox, scampata per un soffio la pena di morte, viaggiò in Europa, nelle Indie, in America settentrionale, fin quando a Londra trovò la morte. Il testimone passò a William Penn che continuò il lavoro di Fox in America e fondò anche lo Stato Quacchero, quello che sarebbe poi diventato lo stato della Pennsylvania, dal nome appunto di Penn, uno stato fondato sui principi di tolleranza religiosa e pacifica convivenza.
Ideologia del movimento
Il nome Quaccheri viene dall’aggettivo “Tremanti”, un termine coniato dal giudice G. Bennet nel 1650, perché nelle loro riunioni, quando gli adepti invocavano lo Spirito Santo, erano colti da tremori, manifestazioni dei moti dello Spirito. Questo fenomeno fisico, interpretato come segno della presenza divina, diede origine al soprannome con cui il movimento divenne noto.
In passato i Quaccheri rifiutavano le gerarchie ecclesiastiche e i sacramenti, il vestire abiti identici, il proibizionismo per azioni mondane come l’uso di alcool. Si trattava per lo più di credenze di tipo mistico, legate a un’esperienza diretta e personale con il divino, senza la necessità di intermediari o di dogmi precostituiti. Credevano molto nella semplicità di vita.
Il rapporto tra Chiesa e Stato nella religione dei Quaccheri è chiaro: le due potenze non si sovrappongono né oppongono l’un l’altra. La Chiesa è di tutti coloro che ascoltano la voce di Dio e lo Stato non deve metter l’uomo in condizione di dover violare la sua coscienza religiosa e morale. Uomo e credente devono poter essere in grado di coincidere nella stessa persona, senza tradire nessun ideale. È da questo concetto che si genera l’assoluta avversione dei fedeli agli obblighi militari, in quanto la guerra e la violenza sono considerate incompatibili con i principi cristiani.
La comunità religiosa è diretta da ministri che non convenzionalmente possono essere ambosessi; loro non ricevono compenso e sono incaricati di vigilare sulla condotta dei singoli, soprattutto dei giovani. Nella tradizione quacchera, la figura del Recorded Minister – ossia un ministro accreditato – è un individuo al quale la comunità quacchera riconosceva il dono della predicazione, ritenendo che la capacità di comunicare il messaggio divino non fosse legata a un’ordinazione formale, ma a un dono spirituale.
Le varie comunità di credenti si riunivano in adunate mensili, trimestrali, annuali. Queste riunioni avevano lo scopo di rafforzare i legami comunitari, discutere di questioni organizzative e di fede, e condividere esperienze spirituali. Erano momenti importanti per la vita dei Quaccheri.
Nel 1678 Il teologo Robert Barclay pubblicò in latino l’Apologia dei Quaccheri, in cui possiamo individuare tratti distintivi della comunità. Quest’opera rappresenta una delle più importanti esposizioni sistematiche della dottrina quacchera, ed è tuttora un punto di riferimento per comprendere i principi di questo movimento religioso.
Colui che rivela Dio è la Verità, lo Spirito Santo. In virtù di questa luce gli uomini possono essere usati dallo Spirito, per cui non è necessaria la figura di un sacerdote ordinato. I riti sacramentali non sono necessari, ma l’importante è professare una vita illuminata dalla semplicità e dalla santità in ogni sfera della vita. I cristiani sono chiamati a proclamare la pace e ripudiano guerre e lotte di classe, in quanto tutti gli uomini sono fratelli e figli di Dio.
Curiosità sul gruppo dei Quaccheri
Il movimento si batté per la lotta contro la schiavitù, l’estensione dell’istruzione popolare, le riforme nelle carceri e nei manicomi. Alcuni Quaccheri fondarono banche e istituzioni finanziare e furono mandanti di varie opere filantropiche. Il gruppo dei Quaccheri ha anche vinto il premio Nobel per la Pace nel 1947, come riconoscimento per il loro impegno in favore della pace, della giustizia sociale e dell’assistenza ai bisognosi. Un impegno che ha lasciato un segno tangibile nella storia.
Il fondatore del Servizio Civile Internazionale, con il concetto di servizio alternativo all’obbligo militare, prese ispirazione proprio da movimenti come quello dei Quaccheri. Pierre Ceresole, questo il suo nome, riteneva infatti che un servizio civile volontario potesse essere un valido sostituto al servizio militare, promuovendo valori di pace e solidarietà.
Il movimento non è estinto. Gli ultimi dati dell’inizio degli anni 2000 confermano la presenza di circa 400mila adepti. In Italia i Quaccheri non sono mai stati un gruppo con molti seguaci, quanto piuttosto simpatizzanti. Oggi la comunità di quelli che erano Quaccheri si fa chiamare con il nome di “Amici del Silenzio”. Queste comunità, pur mantenendo i principi fondamentali del quaccherismo, si sono adattate al contesto culturale e sociale contemporaneo.
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