Quadri di Francisco Goya, i 4 da conoscere

Quadri di Francisco Goya, i 4 da conoscere

Il pittore e incisore spagnolo Francisco José de Goya y Lucientes è uno dei più grandi artisti che il paese abbia mai avuto. Egli operò in un periodo che va dalla fine del XVIII all’inizio del XIX, un’epoca di passaggio i cui cambiamenti si rifletteranno anche nella sua arte: Goya è di fatti considerato il primo, nonché il maggiore esponente dell’arte moderna. Il suo stile unico e inconfondibile rende comunque difficile collocarlo all’interno di un particolare movimento artistico, trovando nei suoi dipinti elementi del razionale Illuminismo, così come caratteristiche dell’introspettivo Romanticismo. È per questo motivo che i quadri di Francisco Goya sono riconoscibili tra mille: il suo talento, la sua originalità, ma anche la sua audacia l’hanno reso inimitabile e apprezzato in tutto il mondo. In questo articolo vogliamo portarvi alla scoperta dei quadri più celebri di Francisco Goya per mostrarvi come con le sue pennellate sia riuscito ad affrontare temi universali molto profondi, senza però rinunciare ad un pizzico di ironia, che spesso è alla base di un’aspra denuncia.

Ecco, quindi, i 4 quadri di Francisco Goya più rappresentativi:

1. El tres de mayo de 1808

El tres de mayo (in italiano La fucilata del 3 maggio) è un dipinto olio su tela realizzato nel 1814 e conservato oggi nel Museo del Prado di Madrid. Si tratta di uno dei quadri più emblematici di Francisco Goya, un vero e proprio capolavoro sia dal punto di vista artistico quanto storico. Il dipinto rappresenta un evento decisivo nella storia della Spagna, ovvero la resistenza dei compatrioti nei confronti delle truppe francesi di Napoleone, durante la guerra d’indipendenza spagnola, in particolare il 3 maggio del 1808sulla montagna del Príncipe Pío a Madrid. Francisco Goya decise di trasporre su tela la crudeltà di uno sterminio di massa, perfettamente percepibile dalla contrapposizione di due gruppi di personaggi sulla scena: i condannati a morte sulla sinistra e gli esecutori sulla destra, completamente immersi nel buio se non fosse per una lanterna alla base della scena che enfatizza il dolore e il terrore negli occhi delle vittime.

2. Saturno devorando a su hijo

Uno dei quadri che meglio descrive il genio di Francisco Goya è Saturno devorando a su hijo (Saturno che divora suo figlio) del 1821-1823, anch’esso olio su tela custodito al Museo del Prado di Madrid. Il soggetto del dipinto deriva dalla mitologia, essendo Saturno una divinità identificata dai Greci con Crono, il più giovane dei titani. Secondo una profezia, uno dei suoi figli avrebbe usurpato il suo potere, per tale timore Saturno decise di divorarli uno alla volta. Il quadro, per la scena che mette in mostra, è terrificante e come le altre opere del pittore, dotato di un forte realismo: si percepisce tutto il terrore e la follia del titano dai suoi occhi sbarrati e dai suoi gesti famelici. Tra le varie interpretazioni proposte di tale rappresentazione così violenta vi sono il conflitto tra l’uomo e lo scorrere del tempo oppure l’oppressione data dal ripristino dell’assolutismo da parte di Ferdinando VII.

3. Maja desnuda

Tra i dipinti olio su tela esposti al Museo del Prado di Madrid troviamo un altro dei quadri di Francisco Goya degno di nota, la Maja desnuda del 1790-1800. Le ipotesi più accreditate su chi possa essere la modella misteriosa del ritratto sono due: per alcuni si tratta della duchessa d’Alba, della quale sono giunti anche vari ritratti, per altri, invece, l’opera raffigurerebbe l’amante di Godoy, Pepita Tudó. La forte somiglianza tra le donne rende impossibile affermare con certezza chi sia la protagonista del quadro così audace. Ci troviamo di fronte al primo caso di nudo pervenutoci in cui vengono dipinti i peli pubici, che insieme allo sguardo malizioso della donna, conferiscono all’opera un forte erotismo.

4. El gran cabrón

El gran cabrón, originariamente intitolato El aquelarre è un dipinto a olio su tela, commissionato dai duchi di Osuna, realizzato nel 1797-1798 e conservato al Museo Lázaro Galdiano di Madrid. Tra i quadri più affascinanti di Francisco Goya, raffigura un caprone con ramoscelli di quercia intrecciati tra le sue corna ed occhi fiammeggianti, simbolo demoniaco molto in voga tra gli artisti dell’epoca, che officia un rito di streghe, le quali gli offrono bambini innocenti. Quadro macabro e ironico che racchiude tutti gli elementi che caratterizzano l’arte innovativa e senza tempo di Goya.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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