Renzo Arbore: fotostoria di Augusto De Luca

Renzo Arbore: fotostoria di Augusto De Luca

Sono sempre stato un grande ammiratore, un fan sfegatato delle sue trasmissioni: Alto gradimento, Laltra domenica, Quelli della notte, Indietro tutta, e quando andai a Roma per fotografarlo non mi sembrava vero ed ero molto emozionato.
Renzo Arbore non ha mai sbagliato un colpo, inventando un modo sempre nuovo per intrattenere gli spettatori; forse il più grande showman italiano, un vero mito.

Aprì la porta sfoderando un grande sorriso a 360° che immediatamente mi fece sentire come un suo grande amico. Era quello il suo segreto, il suo carisma: la capacità di diventare subito familiare a chiunque.

Con un’espressione compiaciuta mi disse:

“Ciao, oggi è un giorno fortunato, mi porti a casa un po’ dell’amata Napoli”.

Entrai e rimasi stupito. Sembrava un negozio di oggetti vintage dove regnavano souvenir, plastica e colori sgargianti. In un mobile verde a scaffali decine di cappelli e in fondo alla stanza un piccolo palco, un teatrino casalingo, su cui erano disposti vari strumenti: era lì che Renzo e i suoi amici musicisti provavano i nuovi brani musicali.
Insomma una casa luccicante per un uomo brillante.

Avrei potuto realizzare in quel contesto una quantità enorme di scatti, pieni di informazioni e dettagli stravaganti, ma decisi invece di rappresentarlo in maniera più sobria ed essenziale dove il suo sguardo ammiccante, capace di sedurre all’istante e il suo strumento preferito, il clarinetto, diventassero gli elementi fondamentali e centrali dell’immagine.

Renzo mi chiese cosa avrebbe dovuto indossare ed io lo tranquillizzai: andava bene così come stava.

Dopo l’ardua impresa di aver trovato finalmente uno scorcio di parete libera, posizionai la mia luce e scattai.

Lui era talmente abituato a stare dietro un obiettivo che, se ricordo bene, i miei scatti furono non più di tre, ma già il primo era quello buono.

Dopo un bel caffè premio, cominciò a raccontarmi di essersi laureato in Giurisprudenza a Napoli e che aveva molto amato la zuppa di soffritto, il musso, i taralli con il pepe e i crocchè.

Poi mi disse che alcune delle sue passeggiate preferite le faceva a San Sebastiano, alle botteghe di strumenti musicali.

Gli chiesi, allora, se si sentisse più foggiano o napoletano e lui mi rispose:

“Mi sento parte foggiano e parte nopeo”,

sicuramente citando il grande Totò…

Augusto De Luca

Altri articoli da non perdere
La Madonna dell’Arco: le bestemmie, i miracoli e il culto
La Madonna dell'Arco: le bestemmie, i miracoli e il culto

Madonna dell'Arco, la storia di un culto Tra i diversi nomi con cui ci si riferisce alla Madonna dell’Arco, soprattutto Scopri di più

Sognare parenti morti, tra superstizione e psicologia
Sognare parenti morti, tra superstizione e psicologia

Sognare parenti morti: significato e interpretazioni psicologiche Sognare parenti morti si annovera tra i tipi di sogno che più sanno Scopri di più

Qual è l’origine delle streghe?
Qual è l'origine delle streghe?

Seppur la vera e propria origine delle streghe sia incerta ancora oggi, esse sono da sempre percepite dalla cultura popolare Scopri di più

Città africane, le 5 più belle da visitare
Città africane, le 5 più belle da visitare

Città africane più belle: 5 mete da sogno per un viaggio in Africa L'Africa, un continente immenso e variegato, terra Scopri di più

La casa del comandante rivede la luce a Roma durante gli scavi per la metro C
La casa del comandante rivede la luce a Roma durante gli scavi per la metro C

Roma, stazione Amba Aradam. 2 marzo 2018. Queste le coordinate spazio-temporale di una scoperta eccezionale, come l’ha definita la responsabile Scopri di più

La leggenda della carpa giapponese (KOI), la Nishikigoi
carpa giapponese

La leggenda della carpa giapponese Koi, anche detta Nishikigoi, affonda le proprie radici nella cultura orientale sin dal 1200. É Scopri di più

A proposito di Redazione Eroica Fenice

Vedi tutti gli articoli di Redazione Eroica Fenice

Commenta