Questo si racconta, anche attraverso gli occhi della blogger Roberta Padroni: procedendo verso ponente, il viaggiatore-un giorno – si trova di fronte alla Colombia. Vi arriva stanco e distratto ma è destinato a correggere immediatamente la sua distrazione e la sua stanchezza in quanto il calore denso dell’aria lo accoglie come questi fosse un fratello ritrovato, la terra lo vivifica trapassandogli energie nascoste e insospettabili, la bellezza tutta-come un fiume in piena- travolge i suoi occhi straripando dalle iridi e scivolando sulle sclere bianche. La bellezza della Colombia scivola fino in fondo attraverso ogni pertugio del corpo e della mente: si infiltra attraverso le orecchie, penetra attraverso la gola, si assorbe tramite la pelle e si diffonde come un muschio fino a occupare ogni parte. E si declina in molti e inesauribili modi questa bellezza della visione, tanto che occorrerebbero molte voci, assonanti e consonanti, per descriverla e noi,che abbiamo provato a scriverne dopo la contemplazione, abbiamo convenuto che la Colombia, semplicemente e puramente, appare. Appare come un miraggio oppure una figura divina sia che vi si approdi dal mare-cielo, sia che vi si arrivi dal cielo-mare.
Aspetti geografici
Sulla punta nord del Sud America, la Colombia-terra Pandorica perché è stata fregiata di tutti i doni possibili- immerge i lembi nell’Atlantico da una parte e nel Pacifico dall’altra; ha le vertebre montuose nelle Ande e uno schema di denti nelle sue derivazioni minori. È fatta senz’altro di laghi, voluminosi e calmi, e di fiumi: taluni usuali, altri caleidoscopici come il Caño Cristales.
La Colombia poggia delicatissimamente sulla Cintura di fuoco del Pacifico e fiorisce nelle molteplici orchidee di molteplici forme, mentre nella nostra visione essa semplicemente giace, sottile e delicata, su una Victoria Amazonica sul magma della terra.
Robyincolombia, Roberta Padroni
Roberta Padroni, autrice del blog (https://incolombia.it/) e della pagina RobyinColombia, ci inizia a una visione della Colombia reale e non idealizzata. Alla nostra domanda che in particolare modo vuole indagare i motivi per cui la straordinaria varietà della cultura colombiana è spesso dimenticata a favore di una sua immagine che rifletta il bisogno di turismo esotico, la blogger risponde dicendo che la causa di questa decontestualizzazione della Colombia dal suo patrimonio di appartenenza e derivazione dipende da una non buona e proficua attività di marketing. In altre parole, le aeree rurali o i privilegiati luoghi, che dispenserebbero la cultura autoctona colombiana, sono sfavoriti dal punto di vista delle pubblicità, indi per cui questi restano sconosciuti non solo al resto del mondo ma persino ai colombiani stessi.
La Colombia amazzonica
Eppure la Colomnia possiede nel suo ventre maturo e selvatico una bellezza incomprensibile e vastissima: quella della foresta dell’Amazzonia. E proprio i luoghi che sono chiusi nel cuore dell’Amazzonia sono i più suggestivi e contemporaneamente i meno conosciuti.
Procedendo verso il confine con il Brasile, ecco Leticia: città vegetale dove grandi alberi amazzonici svettano verso l’alto in luogo di grattacieli e palazzi e dipingono arazzi di verde smerigliante contro le superfici del cielo e dipinti a olio sulle superfici ondivaghe dell’acqua.
Ecco la regione del Guaviare, ecco San Jose dalla quale i viaggiatori tornano con visioni indimenticabili. Dalla città, che è un perimetro antropico nel mezzo della più selvatica Amazzonia,se ne apre l’accesso. Nella Laguna de Nares vivono i delfini rosa, alla Puerta de Orion un buco sulla parete funge da proiettore della Costellazione di Orione su cieli scuri di tanzanite e cobalto.
Aspetti culturali
La cucina colombiana è varia e magnifica: ciascun piatto costituisce una vera e propria opera d’arte contemporanea e antica, nuova e passata-misticanza di tradizione e innovazione.
Citiamo alcuni esempi e nominiamo il tamal, le arepas, il pane de leche e il sancocho.
Nominiamo il fiore iconico della nazione che è l’orchidea e ripetiamo il ritornello del suo inno:
¡Oh gloria inmarcesible!
¡Oh júbilo inmortal!
En surcos de dolores
el bien germina ya.
O gloria immarcescibile!
O giubilo immortal!
Nei solchi del dolore
Il ben germina già.
Esiste di questa nostra descrizione un nucleo nel quale si intersecano perpendicolarmente dapprima l’asse dell’interesse culturale per un paese esotico fin troppo sottovalutato e sotteso nella globale cultura mondiale- dove dominano le grandi potenze economiche di cui iconicamente imitiamo i modelli di grazia e bellezza- e in secondo luogo l’asse della discordanza con tale modo di fare e di procedere, che la bellezza, invero, come forse già si è spiegato, si nasconde nelle strade di Calì come a Pereira come a Leticia come a Cartagena e non esistono nella nostra visione, in cui la Colombia è la nazione che galleggia sulla Victoria Amazonica, gerarchizzazioni che riguardano l’inflazionata ricchezza e il potere.
Immagine in evidenza sulla Colombia e Roberta Padroni: Blog ufficiale