Romanzo cavalleresco: cos’è, origini, temi e opere

Il romanzo cavalleresco: origini, temi e caratteristiche

La nascita della società nobiliare medievale e l’affermarsi della letteratura cavalleresca sono fenomeni strettamente collegati. Le prime produzioni di questo genere letterario, e con esse del romanzo cavalleresco, si attestano in Francia agli inizi dell’anno Mille, in un contesto storico e culturale in profonda trasformazione.

Le origini del romanzo cavalleresco: tra ciclo carolingio e ciclo bretone

Il romanzo cavalleresco rappresenta una sintesi originale di due filoni epici fondamentali della letteratura medievale: il ciclo carolingio e il ciclo bretone. Il primo, che trova la sua massima espressione nelle canzoni di gesta, celebra le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini. La Chanson de Roland, che narra la tragica battaglia di Roncisvalle, ne è l’esempio più fulgido. Questo filone è caratterizzato da forti accenti guerreschi e patriottici, con una particolare attenzione al valore militare e alla fedeltà al proprio signore. Il ciclo bretone, invece, si concentra sulle leggendarie figure di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. A differenza delle canzoni di gesta, il romanzo cavalleresco nasce come opera destinata principalmente alla lettura individuale, segno di un ambiente aristocratico e colto dove anche le donne iniziavano ad avere un ruolo di rilievo nella fruizione di opere letterarie.

Canzoni di gesta e il romanzo cavalleresco

Le canzoni di gesta, appartenenti al ciclo carolingio, erano composte in versi e destinate alla recitazione pubblica, spesso accompagnata da musica. Il romanzo cavalleresco, pur mantenendo alcuni elementi delle canzoni di gesta come la presenza di battaglie ed eroi valorosi, si differenzia per la sua forma in prosa e per la sua destinazione alla lettura privata.

Il ciclo bretone e i cavalieri della Tavola Rotonda

Il ciclo bretone introduce elementi fantastici e magici, assenti nel ciclo carolingio. La Tavola Rotonda, attorno alla quale si riunivano Re Artù e i suoi cavalieri, simboleggia l’ideale di parità e fratellanza che caratterizza questo ciclo narrativo. Tra le figure di spicco, oltre a Re Artù, troviamo Lancillotto, Ginevra, Parsifal e il mago Merlino. Il romanzo cavalleresco attinge a piene mani da questo immaginario, rielaborandolo in chiave cortese e raffinata.

Temi e caratteristiche del romanzo cavalleresco

Nel romanzo cavalleresco il tema della guerra, pur presente, passa in secondo piano rispetto all’amore, che diventa il vero motore delle azioni dei protagonisti. Questo sentimento si inquadra nel contesto dell’amor cortese, un codice di comportamento che regola i rapporti tra cavaliere e dama all’interno della corte. La donna assume un ruolo centrale, assurgendo a figura quasi angelica, ispiratrice di virtù e nobiltà d’animo.

L’amore cortese nel romanzo cavalleresco

L’amor cortese è un sentimento raffinato e idealizzato, spesso vissuto a distanza e basato sulla venerazione della dama da parte del cavaliere. Quest’ultimo si pone al servizio della sua amata, compiendo imprese valorose per dimostrarle il suo amore e ottenere la sua stima. Nel romanzo cavalleresco, l’amore diventa una forza che eleva e purifica, spingendo il cavaliere a superare i propri limiti e a compiere gesta straordinarie.

La figura della donna nel romanzo cavalleresco

La donna nel romanzo cavalleresco è spesso una figura idealizzata, dotata di grande bellezza, virtù e nobiltà d’animo. Rappresenta un ideale a cui il cavaliere aspira, una fonte di ispirazione che lo spinge a migliorarsi. Ogni azione del cavaliere è tesa al raggiungimento del rispetto e del riconoscimento del proprio valore da parte di una dama di corte (chiamata anche “Domina”), la quale, incarnando il sesso femminile, rappresenta l’origine sopraterrena delle virtù ed è in grado di nobilitare e ingentilire l’animo del cavaliere anche solo attraverso un saluto.

L’etica di corte e il romanzo cavalleresco

Il romanzo cavalleresco riflette l’etica di corte, un insieme di regole e comportamenti che disciplinano la vita all’interno delle corti nobiliari. Il modo di trattare una donna e di relazionarsi con essa entra a far parte di una vera e propria etichetta della vita a corte, che include, tra l’altro, il culto della misura di gesti, azioni, reazioni fisiche e verbali e contegno. La venerazione della donna, oltre che dalla superiorità morale e dal carattere non terreno rispetto all’uomo, non prevede interazioni di tipo fisico anche perché molto spesso la dama in questione è la moglie del signore che mantiene e accoglie a corte il cavaliere stesso.

Erec ed Enide: un’eccezione nel romanzo cavalleresco

Uno dei romanzi cavallereschi di Chrétien de Troyes, “Erec ed Enide”, si discosta dalle regole dell’amor cortese. Erec, infatti, trascura i suoi doveri di cavaliere per dedicarsi interamente alla sua amata Enide, ponendola in una posizione di subordinazione. Questo comportamento rappresenta un’eccezione all’interno del romanzo cavalleresco, che di norma esalta la figura della donna e la pone su un piano superiore rispetto al cavaliere.

Cinque romanzi cavallereschi da non perdere

Ecco cinque romanzi cavallereschi che hanno segnato la storia della letteratura:

Il poema del mio Cid

Si tratta probabilmente di uno dei primi testi letterari scritti in spagnolo, purtroppo rimasto anonimo, che narra le vicende del condottiero Rodrigo Díaz de Vivar, un nobile castigliano che conquistò Valenza nel 1094. Un poema epico che celebra le gesta di un eroe nazionale spagnolo.

Cligès di Chrétien de Troyes

Questo romanzo cavalleresco del 1176 narra la storia di Cligès, membro della famiglia dell’imperatore di Costantinopoli. Un’opera di uno dei padri fondatori del genere.

Orlando Furioso di Ludovico Ariosto

Il celebre capolavoro italiano fu scritto a Ferrara nel 1516 con l’ispirazione dell’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo. Un’opera complessa e ricca di personaggi e avventure, che rielabora in chiave rinascimentale i temi del romanzo cavalleresco.

La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso

Quest’opera è un altro romanzo cavalleresco italiano, pubblicata nel 1581 ma ambientata nell’anno mille. La narrazione riprende il periodo delle crociate e riguarda, in particolare, la presenza dei crociati in Terrasanta e l’assedio alla città di Gerusalemme.

Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes

Pur trattandosi di un romanzo cavalleresco, non mancano elementi tipici della letteratura picaresca. Il protagonista è Don Alonso Quijano, un nobile proveniente dalla regione della Mancia. Accanito lettore di romanzi cavallereschi, si convince di esserne anche lui un rappresentante. Un’opera parodistica che segna il tramonto del genere.

Fonte immagine: Pixabay

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A proposito di Carolina Raimo

Studentessa dell'università degli studi di Napoli "L'Orientale" del corso di laurea magistrale in Lingue e letterature europee e americane che non vuole smettere mai di imparare. La mia passione è la traduzione è la scrittura, il mio sogno è farne una professione.

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