Quali sono le sculture di Boccioni più importanti?
Il calabrese Umberto Boccioni è stata una delle figure più rilevanti del movimento del Futurismo, il quale si è diffuso all’inizio del XX secolo, abbracciando sia il campo letterario che quello artistico. Boccioni si è formato a Roma, nello studio di Giacomo Balla, ma dopo vari viaggi a Parigi, in Russia e in Veneto, prese la decisione di spostarsi a Milano. Questo perché la città rappresentava, a quel tempo, la sede del movimento. Si avvicina quindi a Marinetti, colui che fa da pioniere al Futurismo in Italia, facendolo aderire a questa nuova Avanguardia. Tra le sue opere troviamo moltissimi quadri ma anche sculture, scopriamone alcune.
Qui di seguito le 4 più importanti sculture di Boccioni da conoscere:
1. Forme uniche della continuità nello spazio
Iniziamo con una delle sculture più famose di Boccioni. Essa è del 1913 ed è stata realizzata originariamente in gesso e nel corso degli anni non venne mai prodotta la rispettiva fusione in bronzo. La versione in gesso si trova al Museo di Arte Contemporanea, a San Paolo del Brasile, mentre una successiva copia realizzata in bronzo è esposta al Museo del Novecento a Milano. L’intento che il movimento futurista si proponeva era rappresentare la velocità e la forza del dinamismo nell’arte. Boccioni iniziò la sua carriera da pittore: infatti, sono numerose le sue opere di pittura. Tuttavia, intraprese la carriera di scultore nel 1912. La statua rappresenta un uomo che cammina e fende l’aria. Evidente è il richiamo ad un’altra opera: la Nike di Samotracia, ovvero la statua che viene citata da Marinetti nel Manifesto del Futurismo come simbolo di ciò che il nuovo movimento si proponeva di superare.
2. Sviluppo di una bottiglia nello spazio
Un’altra delle sculture di Boccioni abbastanza singolari ma rappresentative al massimo del movimento di cui egli fa parte è sicuramente l’opera Sviluppo di una bottiglia nello spazio. La scultura è stata realizzata nel 1912 e anche questa aveva un originale in gesso, fuso nel 1935, ed oggi l’opera è esposta sempre a Milano al Museo del Novecento. L’opera rappresenta banalmente una bottiglia poggiata su un piatto. Quello che rappresentano le due figure sono una natura morta, ma l’intento dell’artista è riuscire a rendere il gioco dinamico, cosa che sta alla base dell’arte Futurista e che vediamo in tutte le sue sculture.
3. Antigrazioso
L’Antigrazioso, anche chiamato La Madre è un’altra delle sculture di Boccioni realizzata in gesso patinato. Il gesso originale si trova dal 1938 nella Galleria nazionale d’arte moderna di Roma e fu acquistato dal museo nel 1950 da Benedetta Marinetti. L’opera è del 1912-1913 e la fusione in bronzo si trova al MET di New York. È anche chiamato La Madre perché la scultura rappresenta la scomposizione futurista del volto della madre di Boccioni. Nel 1913 traspone l’opera su tela e gli dà lo stesso nome.
4. Dinamismo di un cavallo in corsa + case
Questa è l’ultima delle sculture di Umberto Boccioni ed è stata realizzata tra il 1914 e 1915. È conservata nella Peggy Guggenheim Collection, nel centro storico di Venezia. L’opera si compone di parti in legno, in cartone, in rame e in ferro, con superfici dipinte a guazzo e olio. Quello che voleva rappresentare con questa scultura è l’illusione delle forme, emblematico per tutto ciò che il Futurismo aveva enunciato. L’osservatore non vede la distanza tra tra il cavallo in corsa e le case sullo sfondo; di conseguenza, tende a vederle come una singola figura dinamica.
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