Shen Congwen (1902-1988)
Shen Congwen è uno degli autori più celebri della letteratura cinese moderna, ricordato soprattutto per la sia scrittura apolitica e per il suo rapporto con la tradizione cinese. Secondo l’autore, la tradizione deve essere superata: certo, si può attingere ad elementi di essa che si considerano positivi perché possono essere utili per creare un qualcosa di nuovo con caratteristiche cinesi, ma deve essere superata per favorire la rigenerazione della Cina. Questo punto di vista è centrale nella letteratura nativista, di cui Shen Congwen è il leader.
A differenza di autori come Lu Xun, il quale rifiuta categoricamente la tradizione, Shen Congwen propone una visione positiva della tradizione perché, in realtà, quella che viene proposta è una tradizione alternativa, quasi idealizzata, perché ricordiamo che la letteratura di questo autore ha una finalità prettamente estetica.
La regione dello Xiangxi
Shen Congwen all’interno delle sue opere fornisce delle immagini idealizzate della tradizione cinese a partire dalla sua regione d’origine, ossia lo Xiangxi: si tratta di una regione al confine con 3 province, ossia Hunan, Sichuan e Guizhou.
La presenza di confini ci suggerisce le difficoltà geografiche presenti in questa zona, infatti qui vivevano le minoranze etniche, che avevano i propri usi e costumi. Shen Congwen proveniva da una famiglia dell’élite locale di militari; suo padre e suo nonno erano militari: la loro presenza in questa regione era fondamentale per mantenere l’equilibrio perché si verificavano frequenti fenomeni di brigantaggio. Quando parliamo della regione dello Xiangxi, dobbiamo fare una differenza tra lo Xiangxi storico e letterario. Nello Xiangxi letterario, tutto assume una valenza estetica, c’è una descrizione fortemente poetica dei personaggi, la presenza di una natura benevola, la presenza del divino, dei mercati, addirittura le prostitute vengono descritte come fanciulle innamorate capaci di cose folli.
Nella realtà, quindi nello Xiangxi storico, c’è un’oppressione verso i più deboli. Nelle opere di Shen Congwen queste cose non ci sono: gli umili sono trattati bene perché ci troviamo in una società naturale, in cui non c’è la sopraffazione. Lo stesso nonno in Città di confine, la sua opera più importante, è un barcaiolo e una persona carismatica.
Nell’opera ci sono anche degli elementi folkloristi, come ad esempio le storie locali, le feste tradizionali ma si parla anche dei miao (della loro religione, dei culti sciamanici, quindi la concezione secondo cui gli spiriti sono ovunque). Shen Congwen prende molti elementi anche dalla tradizione letteraria cinese, in particolar modo: Sorgente dei fiori di pesco e i Canti di Chu.
Per conferire una sorta di realismo lirico alla descrizione della regione, la protagonista deve scegliere tra due ragazzi, i quali hanno due modi per conquistarla: il primo modo è quello di chiedere la mano al padre; il secondo modo è quello di cantare per 3 anni e mezzo. C’è quindi un contrasto tra ragione e sentimento: secondo la ragione, devono essere gli adulti a scegliere per i più giovani; secondo i sentimenti, i giovani devono scegliere per se stessi.
Immagine in evidenza: Pixabay