Le religioni sono nella maggior parte dei casi non solo dei costrutti sociali formati da un insieme di credenze, ma spesso sono veri e propri simboli di intere nazioni e interi popoli. Una grande fetta delle religioni rientra nella categoria delle religioni monoteiste, è questo il caso del Sikhismo, la quinta religione più grande del mondo.
Sikhismo: la quina religione più grande del mondo
Per “religione più grande del mondo” definiamo questo criterio in base al numero di credenti, e quindi della sua diffusione. Il Sikhismo, infatti, se prendiamo in considerazione solo le religioni organizzate, si posiziona dopo il Cristianesimo, Islam, Induismo e Buddhismo. Il Sikhismo è, come abbiamo già accennato, una religione monoteista nata in India nel corso del XV secolo, si tratta quindi di una religione relativamente recente rispetto alle altre. L’etimologia della religione si ricostruisce nella parola sikh, che in sanscrito significa “discepolo”. Il libro sacro è il Sri Guru Granth Sahib ji.
I discepoli, i sikh, pregano il Creatore, che è presente nel creato, ed è raggiungibile grazie alla preghiera e all’aiuto del guru, ossia una guida. Il Sikhismo si basa principalmente su tre principi: pregare per ricordare il Creatore in ogni momento, lavorare onestamente senza imbrogli e furti e condividere anche solo una piccola parte del proprio guadagno.
La vera particolarità nel Sikhismo sta nel fatto che questa religione non riconosce il sistema delle caste in India, non ha un clero e per i seguaci è venerabile soltanto la parola del Creatore, quindi niente idoli, rituali e superstizioni. Secondo i discepoli, la salvezza è raggiungibile unicamente conducendo una vita normale. I sikh non devono inoltre avere dipendenza di nessun tipo, nemmeno di carne animale.
Una figura molto importante del Sikhismo è costituita dai guru. La discendenza dei guru si è fermata a dieci e questi, sacrificando la propria vita, hanno dato vita ai sikh. In alcuni rituali solenni viene praticato il rito della lettura completa del libro sacro.
Il Sikhismo è presente anche in Italia, con circa 40.000 fedeli e 150.000 sikh, la cui maggioranza è composta da indiani immigrati dal subcontinente indiano. Con questi numeri, l’Italia ospita la seconda delle comunità sikh più grandi d’Europa dopo il Regno Unito. Questa massiccia presenza di credenti in Italia è dovuta all’insediamento dei soldati anglo-indiani durante la Seconda guerra mondiale che si sono poi stanziati qui.
Il luogo di culto del Sikhismo è il Gurdwara, ovvero una specie di tempio caratterizzato da una sala principale e da una cucina in comune, detta langar, che serve a creare uguaglianza sociale nel genere umano. In essa, infatti, si riuniscono persone di alto rango sociale e di basso rango sociale e condividono lo stesso cibo sedendo assieme in un’unica fila. I Gurdwara li troviamo anche qui in Italia e il più antico è quello di Novellara in provincia di Reggio Emilia.
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