Simboli Alchemici, 5 da conoscere

Simboli Alchemici, 5 da conoscere

I simboli dell’alchimia: un viaggio tra significati nascosti e antiche conoscenze

L’alchimia era una scienza medievale ricca di simboli, che combinava scoperte pratiche con una visione mistica della natura. Gli alchimisti, influenzati dalle pratiche alchemiche della Mesopotamia e dell’Egitto, cercavano di creare oro e argento partendo dai metalli di base, ma, dato che erano spesso perseguitati, inventarono il loro vocabolario di simboli alchemici segreti. Questi simboli, carichi di significati esoterici, rappresentavano non solo sostanze e processi chimici, ma anche concetti filosofici e spirituali. Scopriamo insieme 5 tra i simboli alchemici più importanti e affascinanti.

Uroboro: il serpente che si morde la coda e il ciclo eterno della vita

L’Uroboro, o Ouroboros, è rappresentato da un serpente che si morde la coda, ricreandosi continuamente e formando un cerchio. In alchimia rappresenta l’infinito ciclo della vita, il concetto di “uno in tutto” o En To Pan in greco, la rinascita e la rigenerazione. Pare che il simbolo si ispiri alla forma della Via Lattea, dal momento che in alcuni antichi testi essa era considerata un enorme serpente di luce che risiedeva nel cielo e circondava tutta la Terra. L’Uroboro simboleggia quindi l’eterno ritorno, l’unità di tutte le cose, la ciclicità della natura e la continua trasformazione della materia. È un simbolo molto antico, presente in diverse culture, dall’antico Egitto alla Grecia, e rappresenta la natura ciclica dell’universo: la creazione che scaturisce dalla distruzione, la vita che nasce dalla morte. Simbolo che rappresenta l’autofecondazione e, di conseguenza, l’eterno ritorno.

Pentacolo: la stella a cinque punte tra magia, armonia e divinità

Il pentacolo (o pantacolo/pantaclo) è un simbolo magico consistente in una stella a cinque punte generalmente inscritta in un cerchio. È un simbolo di salute, poteri mistici e armonia che può essere usato per rappresentare la materia, l’elemento terra, il cielo, il corpo umano e la mente. Nell’antichità il pentacolo era molto utilizzato come simbolo sacro nella pratica dei culti legati alla dea pagana Venere, incarnazione di forza, bellezza e sessualità mistica. Il pianeta Venere, associato alla dea, visto dalla Terra compie, in un periodo di otto anni, un percorso simile ad un pentagono nel cielo. In questo senso le punte del pentacolo rappresenterebbero: spirito, acqua, aria, terra, fuoco (i processi su cui si basa il cosmo). Altre interpretazioni vedono nel pentacolo non solo una rappresentazione del rapporto tra il mondo divino e quello fisico, ma anche una rappresentazione della figura umana. Il cerchio che attornia il pentagramma sta poi a simboleggiare l’infinitezza dell’universo. In ambito alchemico, il pentacolo può rappresentare i cinque elementi (terra, aria, fuoco, acqua e spirito) e la loro interazione, oppure l’unione dei principi maschile e femminile.

Atanor: il forno alchemico e la trasformazione interiore

Nell’alchimia, un Atanor, è una fornace legata all’ottenimento di una pietra filosofale, nonché di altri processi metallurgici. È a forma di torre con un focolare nella parte inferiore, che con il carbone fornisce un calore uniforme e costante. L’oggetto simboleggia anche la fiamma dei sentimenti, il grande amore. Simbolicamente, l’Atanor è lo spirito umano, dove avvengono realmente le ‘combustioni’ e arde il Fuoco Segreto. La forma del forno con i suoi strati è una metafora semplificata del complesso delle qualità mentali, spirituali e fisiche dell’individuo, le trasformazioni delle quali lo condurranno al conseguimento della Pietra Filosofale. L’alchimista rispecchiava il proprio spirito nell’Atanor: infatti l’Atanor era in grado di “bruciare” le impurità di un metallo impuro quale il piombo sino a renderlo oro, e così l’alchimista doveva essere in grado di liberarsi dei propri “peccati” purificandosi e studiando sino a divenire luce e maestro alchimista. L’Atanor rappresenta quindi il luogo della trasformazione, sia fisica che spirituale, dove la materia grezza viene purificata e trasformata in qualcosa di più nobile.

Fenice: l’immortale uccello di fuoco e la rinascita spirituale

La Fenice, animale simile ad un’aquila reale, è uno dei simboli alchemici più potenti, simboleggia la Pietra Filosofale, la rinascita, la rigenerazione attraverso il fuoco. Secondo la leggenda, la Fenice viveva in Arabia, ma volò in Egitto, la patria dell’alchimia, per compiere la sua morte e rigenerazione rituale. Questo simbolo indica il completamento del processo di sviluppo dell’anima. La Fenice rappresenta la fase finale del processo alchemico e gli alchimisti, in questo uccello, riposero il significato della spiritualizzazione completa, della rinascita della personalità risultato finale della Grande Opera. Secondo un mito greco, rifacentesi ad uno più antico egizio, la Fenice risorgeva dalle ceneri della sua pira ogni cinquecento anni, più pura e più bella. La Fenice ci insegna che la fine di un ciclo non comporta la distruzione di tutto quanto fatto, bensì è permesso ripartire da dove si era arrivati per proseguire il cammino ad un livello superiore. La Fenice, con la sua capacità di risorgere dalle proprie ceneri, simboleggia la vittoria dello spirito sulla materia, la trasformazione interiore e il raggiungimento della perfezione.

Il Caduceo di Ermete: l’unione degli opposti e il potere alchemico

Il caduceo è un bastone alato con due serpenti attorcigliati intorno a esso. Esso indica Mercurio, messaggero degli dèi, che lancia la sua bacchetta magica tra due serpenti che combattono. I serpenti si arrotolano attorno alla bacchetta formando il simbolo del caduceo, un simbolo di forze opposte continuamente tenute in equilibrio. Il Caduceo indica l’unità degli opposti polari. Il simbolo ha tre parti: la barra centrale simboleggia i poteri alchemici e la connessione tra il mondo spirituale e quello terrestre. Le ali simboleggiano la consapevolezza del divino che aiuta a viaggiare nel mondo reale e spirituale. In ambito alchemico, il caduceo è associato a Ermete Trismegisto, figura leggendaria considerata il fondatore dell’alchimia, e rappresenta l’equilibrio tra le forze opposte, come lo zolfo e il mercurio, il maschile e il femminile, il cielo e la terra. I due serpenti rappresentano le due polarità, mentre il bastone centrale rappresenta l’asse del mondo, l’equilibrio e l’armonia. Le ali, infine, simboleggiano la capacità di elevarsi al di sopra della materia e di raggiungere la conoscenza superiore.

Fonte immagine: Pixabay

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