Sistema scolastico giapponese: come funziona?

Sistema scolastico giapponese: come funziona?

Con i cartoni animati giapponesi abbiamo imparato a vedere come il sistema scolastico giapponese sia diverso per variati aspetti dal nostro, a partire dalle famose divise alla marinara che abbiamo tanto invidiato e sognato di poter indossare anche noi.

Le caratteristiche del sistema scolastico giapponese

Proprio partendo dal vestiario vediamo che la divisa alla marinara fu introdotta dall’America grazie ad Elizabeth Lee, un’immigrata americana che divenne la preside del Fukuoka School for Girls, un istituto privato femminile. L’obiettivo di questa divisa era quello di creare un aspetto diligente ed omogeneo tra le alunne, e questa divisa prende il nome di セーラー服 (seeraa fuku), dall’inglese ‘sailor’(marinaio) e ‘fuku’ (vestito). 

In Giappone, la scuola pubblica fu istituita all’inizio del periodo Meiji (1868-1912), ma i giapponesi non furono d’accordo con questa notizia perché questo significava ‘meno forza lavoro nei campi’, e quindi per protestare incendiarono gli edifici scolastici che erano appena stati costruiti. Com’era consuetudine in quel periodo, l’occidente venne preso come modello di ispirazione per dare vita al nuovo sistema scolastico giapponese, tanto è vero che quest’ultimo è definibile come un miscuglio di influenze straniere. Proprio a proposito della struttura del sistema scolastico giapponese, esso si imposta sul modello tedesco, dove vediamo sei anni di elementari, tre anni di scuole medie e tre di superiori.

Per quanto riguarda invece l’insegnamento, il sistema scolastico giapponese prese come modello la Cina. Questo perché la Cina aveva ideato un sistema d’istruzione apparentemente perfetto, che prevedeva la scelta dei futuri funzionari governativi attraverso un esame, e quindi non importava quale fosse il proprio ceto sociale, era tutta una questione di merito. Non ci sarebbe nulla di male, anzi, è un sistema molto giusto, tranne per il fatto che nel corso degli anni è iniziata ad affermarsi sempre di più l’idea che l’esame fosse la cosa più importante. Da qui nacque la mentalità che la formazione scolastica, il suo ruolo e il suo obiettivo nella vita del singolo fossero gli aspetti più rilevanti.

Questo aspetto del sistema scolastico giapponese ha influito sulla nascita dei 受験地獄 (juken jikoku) cioè ‘l’inferno degli esami di ammissione’, dove gli studenti dedicano tutta la loro vita a superare gli esami per entrare nell’università a cui ambiscono. Proprio per questo, gli studenti giapponesi, dopo aver frequentato le normali lezioni di scuola, si recano presso i doposcuola, i juku, e ci restano anche fino alla sera inoltrata. Ovviamente ci sono i juku più prestigiosi e quelli più ‘modesti’. L’enorme importanza che hanno i doposcuola sulla vita degli studenti è talmente grande che, addirittura a partire dalle elementari, i bambini iniziano a frequentarli. Il motivo che si cela dietro il sistema scolastico giapponese è molto semplice: desideri entrare in un’università prestigiosa? Devi frequentare una scuola superiore apposita. Vuoi entrare nella giusta scuola superiore? Devi frequentare la giusta scuola media. Vuoi frequentare una buona scuola media? Indovinate? Esatto, bisogna provenire da una buona scuola elementare. Proprio seguendo questo meccanismo, non è raro vedere i genitori impegnarsi per far sì che i loro figli abbiano una posizione scolastica avvantaggiata già a partire dall’asilo.

Perciò, possiamo notare come il sistema scolastico giapponese sia prima di tutto un aspetto che mira ad educare gli studenti per far sì che diventino dei perfetti cittadini giapponesi. Tuttavia, questa perfezione che si richiede di raggiungere porta a compiere il gesto estremo del suicidio, e purtroppo sono tanti i vari studenti che decidono di togliersi la vita. Essi non riescono a sopportare la gigantesca pressione che grava su di loro e che deriva dalle aspettative che la famiglia e la società hanno nei loro confronti.

Curiosità sul sistema scolastico giapponese

Nelle scuole medie e superiori esistono delle associazioni, i famosi club scolastici ai quali gli studenti partecipano dopo le lezioni. Ci sono i corsi sportivi (come baseball, pallavolo, atletica), corsi di giardinaggio (alcune scuole sono provviste di aiuole di cui gli studenti si prendono cura), di informatica, di letteratura o di cucina.
Siccome in Giappone non esiste la figura del bidello, gli studenti e gli insegnanti sono responsabili della pulizia della loro scuola. Infatti, ogni classe si divide in gruppi che, a turno, puliscono l’aula, i bagni e tutti gli altri ambienti comuni della scuola.

Fonte immagine dell’articolo “Sistema scolastico giapponese: come funziona?”: Wikimedia Commons

 

 

A proposito di Anna Maria Teresa Colangelo

Vedi tutti gli articoli di Anna Maria Teresa Colangelo

Commenta