La sovranità dello Stato consiste nell’esercitare le funzioni dello stato stesso ed è sinonimo di indipendenza, cioè non sottoposto ad un’autorità superiore. In questo articolo andremo ad approfondire cosa si intende per sovranità di uno Stato nel diritto internazionale.
Sovranità dello Stato: cos’è?
La sovranità dello Stato comporta il potere d’imperio sugli individui e i beni presenti sul territorio dello stato. In passato non esisteva alcun limite nel trattamento dei sudditi, oggi invece ci sono numerosi trattati volti a tutelare i diritti umani. Lo Stato è libero di disporre liberamente il proprio territorio senza dover compiere atti che violino i diritti degli altri Stati; è libero di stabilire la forma di governo ad eccezione di regimi di segregazione razziale, quali l’Apartheid, ad esempio.
Andiamo a vedere nel dettaglio cosa tutela il diritto internazionale relativamente l’indipendenza degli Stati:
- Garantisce la tutela all’indipendenza di ogni Stato mediante il ricorso a norme.
- Obbligo per gli Stati ad astenersi dallo svolgere funzioni pubbliche nel territorio altrui senza il consenso.
- Diritto di esigere da altri Stati l’immunità della giurisdizione civile.
- Diritto all’immunità della giurisdizione esecutiva nei confronti dei beni e proprietà all’esercizio di funzioni pubbliche.
- Diritto di pretendere l’immunità della giurisdizione civile e penale degli altri Stati, ad eccezione dei crimini internazionali.
- Uno Stato non può intromettersi negli affari interni o esteri di un altro stato e non può costringere un altro stato a tenere un determinato comportamento.
- Uno Stato non può esercitare pressioni sugli organi stranieri.
Parliamo quindi del Principio di uguaglianza giuridica degli Stati, ovvero nessun membro della comunità deve essere messo in posizione di svantaggio e tutti devono essere trattati su un piano di parità.
La successione: cos’è?
La successione è un mutamento di sovranità in cui avviene una sostituzione di uno Stato con un altro nell’esercizio di una podestà d’imperio su una comunità territoriale. Questo può portare all’estinzione di uno Stato o alla formazione di uno nuovo, che può avvenire in 3 modi:
- Incorporazione, uno Stato che si sostituisce ad un altro nel territorio di uno pre esistente, acquistandone la stessa organizzazione del Governo.
- Fusione, due o più territori si estinguono e si viene a formare un unico Stato.
- Smembramento, si formano più Stati su un territorio di Stati estinti.
La successione può avvenire anche in modo parziale senza l’estinzione di uno Stato:
- Scissione, perdita di sovranità su parti di territorio di uno Stato pre esistente, a vantaggio di un altro che ingloberà i territori.
- Secessione, parte di territori persi di uno stato creando uno o più nuovi Stati.
- Cessione, trasferimento di parti del territorio di uno Stato, in seguito ad un accordo.
L‘estinzione di uno Stato può venire a livello internazionale quando si ha un mutamento rilevante di territorio, popolazione, governo. La continuità della forma di governo costituisce un criterio utile per distinguere il caso della secessione da quello dello smembramento:
- Secede, se è possibile individuare uno Stato la cui organizzazione di governo mantiene quella precedente.
- Smembrato, se tra i residui non vi è alcuno che continui l’organizzazione di governo dello stato precedente.
La successione giuridica è regolata dal diritto consuetudinario, regolato nella Convenzione di Vienna 1978 e Convenzione del 1983, e stabilisce quelli che sono i diritti e gli obblighi dello Stato predecessore che si trasmettono allo Stato che di fatto si è sostituito al primo governo di tale territorio.
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