STARWARP, la webserie. Intervista al regista

STARWARP, la webserie. Intervista al regista

Sergio ScoppettaSTARWARP, la webserie. Intervista al regista è regista e fotografo e ha diretto la webserie Starwarp autoprodotta e registrata negli spazi dell’Università “Suor Orsola Benincasa”.

Intervista a Sergio Scoppetta su Starwarp

Ciao Sergio, grazie per la tua disponibilità! Allora, parlaci del progetto: cos’è e come nasce Starwarp e da dove trae origine questo titolo?

Grazie a te e al giornale per l’interesse mostrato nel voler approfondire questo progetto. STARWARP alla lettera: “Distorsione Stellare”; in realtà è un progetto formativo che prevede, attraverso la messa in atto di una fiction per il web, anche formazione pratica per giovani studenti universitari. Parte da lontano, da tempo avevamo la volontà di sviluppare una webserie.

Com’è stato intercalare la personalità di Valerio, il protagonista, nelle scene di film celeberrimi? Qual è la dialettica seguita nel processo di scrittura della sceneggiatura?

Valerio è un attore poliedrico, dalla forte personalità e non è stato difficile trasformarlo in un sognatore visionario con la testa fra le nuvole. Parlando della sceneggiatura invece è stato un processo maieutico, innestato dal forte confronto avvenuto prima tra noi realizzatori del progetto (Giovanna D’Alessandro, Fabrizio Cotini e Federica De Caro) e poi stimolando gli studenti universitari in confronti continui e brainstorming nelle ore dedicate alla sceneggiatura.

Come sarà possibile vedere le puntate di Starwarp?

Le prime 4 puntate saranno online da fine settembre e saranno diffuse dal Corriere del Mezzogiorno su Corriere TV.

Si tratta di un’iniziativa universitaria; in che modo questo influisce sulla formazione degli studenti che partecipano a Starwarp?

Lo studio universitario in Italia affronta maggiormente l’aspetto teorico dando meno spazio alla pratica e ai tecnicismi. Volevamo recuperare questo aspetto che reputiamo fondamentale per l’innesto nel mondo del lavoro e attraverso la sinergia venutasi a creare con il Master in Cinema e Televisione del Suor Orsola Benincasa, grazie soprattutto ad Arturo Lando, siamo riusciti a proporre un progetto che rivaluta l’aspetto pratico.

Come si sostiene Starwarp? Ha qualche risorsa di produzione?

STARWARP si sostiene attraverso lo sforzo di chi l’ha progettata. Il nostro team ha fatto grandi sacrifici per affrontare questa produzione ma la soddisfazione e la passione hanno battuto di gran lunga il numero delle spese. Questo progetto ha poi trovato grandi sostenitori, come il Corriere del Mezzogiorno che ne ha curato la diffusione. Per questo ringrazio la dottoressa Valente e il direttore Enzo d’Errico per aver creduto nel nostro progetto. Professionisti del calibro di Francesco Buonocore, Luca Scarparo, Luigi Scaringi, Giuliano Caprara e Mario Sposito hanno sostenuto la produzione attraverso un grande impegno e tanta disponibilità nel mettersi al servizio del progetto nel loro settore di competenza.

Sappiamo che alle riprese hanno partecipato degli ospiti speciali; puoi dirci chi è intervenuto?

Restiamo sul top secret, a Settembre sveleremo tutti i nostri special guest. Non vogliamo rovinare la sorpresa anche se sulla nostra pagina web e sul nostro sito qualcosa è stato già anticipato.

Quali sono state le loro impressioni su Starwarp?

Molto positive, tutti i partecipanti hanno lasciato ottimi feedback a riprese concluse.

Hai altri progetti per il futuro? Starwarp avrà un seguito?

Tanti progetti, dalla televisione al cinema. Per quanto riguarda il seguito di STARWARP vedremo, è stato un progetto impegnativo che necessita di un’ accurata programmazione. A inizio 2017 avremo di sicuro le idee più chiare. 

Per vedere la puntata pilota premi qui

Salvatore Di Marzo

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A proposito di Salvatore Di Marzo

Salvatore Di Marzo, laureato con lode alla Federico II di Napoli, è docente di Lettere presso la scuola secondaria. Ha collaborato con la rivista on-line Grado zero (2015-2016) ed è stato redattore presso Teatro.it (2016-2018). Coautore, insieme con Roberta Attanasio, di due sillogi poetiche ("Euritmie", 2015; "I mirti ai lauri sparsi", 2017), alcune poesie sono pubblicate su siti e riviste, tradotte in bielorusso, ucraino e russo. Ha pubblicato saggi e recensioni letterarie presso riviste accademiche e alcuni interventi in cataloghi di mostre. Per Eroica Fenice scrive di arte, di musica, di eventi e riflessioni di vario genere.

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