Storia del tatuaggio: dalle origini a oggi
La storia del tatuaggio è una pratica antica e affascinante, le cui radici affondano in tempi lontanissimi. Un’arte che attraversa culture e continenti, testimoniando come l’esigenza di esprimersi attraverso la decorazione del corpo sia insita nell’essere umano. Questa pratica vanta una storia lunga e diversificata che risale a migliaia di anni fa. Sebbene le tecniche siano cambiate, già i primi insediamenti umani avevano l’abitudine di decorare il proprio corpo per scopi precisi. Si tratta di un *viaggio* che inizia nella preistoria, attraversa le grandi civiltà del passato e giunge fino ai giorni nostri, mostrandoci come il tatuaggio sia stato, e continui a essere, uno specchio della società e delle sue trasformazioni. Dagli albori della civiltà fino alle moderne *tattoo convention*, la storia del tatuaggio riflette credenze religiose, *status* sociale, appartenenza a gruppi e puro desiderio estetico.
Le origini della storia del tatuaggio: dalla preistoria all’antico Egitto
I primi esempi di *body art* risalgono alla preistoria, si parla di oltre 5.000 anni fa.
Preistoria: i primi esempi di body art
I nostri antenati decoravano i loro corpi con strumenti rudimentali come bastoncini di legno, spine di pesce e aghi di pietra, incidendo la pelle e inserendo pigmenti naturali. Realizzati con pigmenti naturali quali l’argilla, il carbone e un’emulsione di ossido di ferro, il loro scopo era quello di proteggere l’individuo dagli spiriti maligni e celebrare la maturità sessuale, oltre che distinguere i diversi ruoli all’interno della tribù.
Antico Egitto: tatuaggi e status sociale
Anche nell’Antico Egitto i tatuaggi erano in voga e avevano un significato simbolico profondo. Molte mummie egizie sono state rinvenute con tatuaggi, i quali designavano un determinato status sociale. Infatti, i tatuaggi erano riservati solo ai membri della nobiltà e alle donne, in particolare alle sacerdotesse. Solitamente, questi disegni raffiguravano divinità e animali sacri, e venivano realizzati con materiali organici quali albume d’uovo, latte, succo di limone.
Storia del tatuaggio in Oriente: Giappone e Polinesia
La storia del tatuaggio prosegue poi verso Oriente, con tradizioni ricche e complesse.
Il tatuaggio in Giappone: *irezumi* e il significato per i samurai
La storia del tatuaggio tocca anche la tradizione giapponese. I samurai si facevano tatuare in segno di coraggio e di appartenenza alla classe guerriera. I tatuaggi giapponesi, noti come irezumi, venivano realizzati mescolando polvere di carbone con acqua e gomma arabica. Erano tatuaggi dal *pattern* altamente decorativo, raffigurando intere scene mitologiche e animali fantastici, come draghi e carpe koi.
Polinesia: tatau e l’identità tribale
Anche in Polinesia i tatuaggi, noti come tatau, erano utilizzati come simboli di identità tribale e status sociale. I disegni, realizzati con succo di foglie e carbone bruciato, si ispiravano alla natura, alle divinità locali e ai simboli della navigazione, come le stelle e le onde. Ogni tatuaggio raccontava una storia, quella della persona che lo portava e della sua comunità. I tatuaggi Maori, ad esempio, erano e sono tuttora un segno distintivo di questa orgogliosa cultura.
La storia del tatuaggio in Occidente: dall’Europa moderna a oggi
La storia del tatuaggio in Occidente ha vissuto alterne fortune, passando da periodi di marginalizzazione a una diffusione capillare.
Europa moderna: marinai, soldati e la diffusione dei tattoo
È nell’Europa moderna che, tra il XVIII e il XIX secolo, la storia del tatuaggio si intreccia con la modernità. Inizialmente erano i marinai e i soldati che usavano decorare il proprio corpo, magari con simboli di buon auspicio o in ricordo dei luoghi visitati. Nel corso del XX secolo questa pratica diventò molto popolare tra il pubblico comune, anche se per molto tempo è stata associata a contesti di ribellione e marginalità.
Evoluzione degli inchiostri: dall’anilina ai pigmenti organici
Nei primi tatuaggi occidentali veniva adoperato un inchiostro a base di anilina, un prodotto chimico sintetico, e solo negli anni ‘70 vennero introdotti miscele a base di pigmenti organici, meno tossici e più facilmente tollerabili dalla pelle. Questo ha contribuito in modo decisivo alla diffusione del tatuaggio come forma d’arte e di espressione personale, portando alla nascita di *tattoo studio* professionali e alla ricerca di standard di sicurezza sempre più elevati.
Tecniche di tatuaggio popolari oggi
Oggi le tecniche sono in continua evoluzione, e riflettono la crescente richiesta di tatuaggi unici e personalizzati.
Tatuaggi minimalisti
Tatuaggi minimalisti: spesso realizzati in un unico tratto sottile e nero, vengono realizzati su piccole porzioni di pelle. Linee semplici ed essenziali per un look pulito e raffinato.
Tatuaggi acquerello
Tatuaggi acquerello: sono disegni colorati sfumati come un acquerello, per un effetto delicato e artistico, che si fondono sulla pelle come pennellate su una tela.
Tatuaggi *blackwork*
Tatuaggi in stile *blackwork*: si tratta di disegni molto dettagliati, come mandala, motivi tribali o geometrici, realizzati con il solo inchiostro nero, in cui l’uso sapiente del nero crea effetti di grande impatto visivo.
Tatuaggi di parole e citazioni
Tatuaggi di parole e citazioni: solitamente decorano il braccio, il petto, o le costole. Alcune parole o frasi, dal significato profondo e incisivo, sono particolarmente apprezzate e richieste come tatuaggio, come ad esempio l’espressione nankurunaisa o qualche frasi in latino.
Tatuaggi realistici
Tatuaggi in stile realistico: riproducono immagini o ritratti in modo realistico. Vere e proprie opere d’arte sulla pelle, che richiedono grande abilità tecnica e attenzione ai dettagli. La bellezza del tatuaggio risiede proprio nella sua individualità e personalizzazione e spesso, come è accaduto nella storia del tatuaggio, ha un significato affettivo e simbolico per chi lo sceglie. Per gli scaramantici che vogliono tatuarsi, attenzione che il numero di tatuaggi sia dispari, la motivazione vi sorprenderà.
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