Storia dell’Australia: ciò che c’è da sapere a riguardo

Storia dell'Australia: ciò che c'è da sapere a riguardo

La storia dell’Australia è più antica di quanto si possa immaginare: per iniziare, il termine Australia deriva dall’espressione latina terra australis incognita, ovvero terra meridionale sconosciuta. Le leggende e le storie legate a questo territorio sono da sempre state molto diffuse, soprattutto nell’antica Roma: ci si riferiva ad esso come a un territorio misterioso e totalmente sconosciuto che occupava, idealmente, l’emisfero australe nella sua interezza.

Chi furono i primi abitanti?

L’Australia, ad oggi, presenta una popolazione numericamente inferiore rispetto agli altri paesi nel mondo: la maggior parte delle persone residenti qui discendono dagli immigranti europei, giunti tra il XIX e il XX secolo. Ma, sin dagli inizi della storia dell’Australia, questi territori erano già abitati da almeno 60000 anni da alcune popolazioni aborigene giunte dall’Asia durante un periodo in cui si verificarono diverse glaciazioni, le quali facilitarono gli spostamenti di questi gruppi. Gli aborigeni vivevano principalmente di agricoltura e pesca, e costruivano villaggi permanenti.

Chi fu il primo a scoprire l’Australia?

Dal XVII secolo in poi cominciarono ad approdare sul territorio vari esploratori europei: ad esempio, l’esploratore olandese Willem Janszoon che nel 1606 circumnavigò l’odierna Capo York; oppure, nel 1616, Dirk Hartog che fu ufficialmente il primo a sbarcare sul territorio australiano; successivamente, tra il 1635 e il 1645, vi giunse il navigatore e cartografo Abel Tasman, il quale esplorò la maggior parte del sud e diede nome all’attuale Tasmania. Tasman credeva, in realtà erroneamente, di essere stato il primo ad approdare in questa terra, conferendole il nome di Nuova Olanda: nonostante ciò, nel corso della storia dell’Australia, non la colonizzarono poiché ritenevano che fosse un territorio deserto e che fosse dunque totalmente inutile occuparlo.

Colonizzazione dell’Australia

Il periodo di colonizzazione iniziò nel 1770 quando James Cook sbarcò per la prima volta in Australia, a Botany Bay, dandole il nome di Nuovo Galles del sud. Nel giro di pochi anni, il territorio in questione, divenne una meta di deportazione di criminali britannici e irlandesi; questa pratica per i condannati era già stata ufficializzata nei primi anni ‘20 del 1700 in altri luoghi, che si intensificò col passare del tempo sempre di più. Nel 1788 ci fu la cosiddetta first fleet capitanata da Arthur Phillip che approdò a Botany Bay, la flotta poi venne successivamente spostata a Port Jackson; questa operazione di deportazione non era solo una buona alternativa all’impiccagione dei criminali in Gran Bretagna, bensì fungeva da occasione per dominare un territorio perennemente conteso da altri marinai europei, quali portoghesi, spagnoli e francesi.

Nel corso della storia dell’Australia, i deportati inizialmente vivevano in condizioni di schiavitù, essendo sia subordinati al governo che ai proprietari terrieri, ma col passare del tempo gli vennero date opportunità di diventare liberi: infatti, una volta scontate le loro pene potevano avere dei territori privati da coltivare ed elevarsi socialmente. Con Macquarie il sistema penale legato alle deportazioni migliorò gradualmente con condizioni migliori di viaggio dei condannati, i quali poi dopo aver scontato la pena divennero indipendenti dalla Gran Bretagna e poterono convertire il loro status nei cosiddetti nuovi ricchi, ovvero un nuovo ceto dirigente.

Oggi l’Australia risulta tra i paesi più ambiti dove trasferirsi e poterci vivere: la qualità della vita attira notevolmente sempre più persone, le quali hanno la possibilità di toccare con mano l’eredità storica del territorio e interiorizzare i suoi tratti culturali caratteristici.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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