Storia di Lady Godiva: tra realtà e leggenda

Lady Godiva: tra realtà e leggenda

Lady Godiva fu una nobildonna anglosassone, vissuta nell’XI secolo e moglie di Leofrico di Coventry, conte del Regno di Mercia. La storia di Lady Godiva è legata a una leggenda molto famosa che la dipinge come una donna forte e coraggiosa che cavalcò nuda nella città di Coventry per ottenere l’abolizione di un aggiuntivo tributo imposto alla popolazione.

Lady Godiva, secondo la leggenda, si alleò a favore della popolazione, stanca e oppressa dalle tasse, chiedendo più volte al marito di revocarle, senza ottenere però alcun risultato. Esausto dalle sue implorazioni, Leofrico decise di ridurre le tasse solo se la moglie avesse cavalcato nuda. Godiva accettò la sfida, montò a cavallo e cavalcò per le strade della città di Coventry, coperta solo dai suoi lunghi capelli.
Leofrico aveva anche proclamato una dichiarazione d’avviso raccomandando alla popolazione di mantenere chiuse porte e finestre prima del passaggio della moglie, ma secondo la storia, un sarto conosciuto come Peeping Tom, disobbedì al suo avviso, facendo un foro in una persiana e dopo aver guardato negli occhi Lady Godiva, rimase cieco. Alla fine Leofrico mantenne la sua parola e abolì i tributi.

Una versione ancora più antica della storia leggendaria di Lady Godiva, fornita nella Flores Historiarum, una cronaca medievale di Roger di Wendover, racconta, invece, che attraversò tutta la città, protetta solo da due cavalieri e con la gente riunita che assisteva alla sua cavalcata.
Ancora, nelle cronache risalenti al XVII secolo, si scrive che i penitenti, cioè coloro che chiedevano il perdono per i propri peccati, erano soliti fare una processione pubblica indossando un indumento simile ad una mutanda bianca. È per questo che alcuni studiosi hanno ipotizzato che Lady Godiva abbia attraversato la città così, come una penitente.

La storia di Lady Godiva è stata oggetto di diverse rappresentazioni artistiche e letterarie. John Collier ha dipinto un quadro che la raffigura su un cavallo bianco e con i lunghi capelli castani dalle tonalità rossastre che coprono le parti più intime del suo corpo. Anche Alfred Tennyson celebrò la forza di Lady Godiva nel poema Godiva, scritto nel 1840. In ambito musicale è stata citata nell’album Go Go Diva de La Rappresentante di Lista come una «donna che affronta nuda e cruda il mondo», e anche il brano musicale Don’t stop me now del gruppo rock britannico Queen ricorda il suo nome.

Oggi in molte facoltà universitarie di ingegneria, Lady Godiva è considerata una vera e propria mascotte ed è definita il Santo patrono degli assistenti tecnici o Musa dell’ingegneria. Recentemente, invece, alcune organizzazioni universitarie, in onore della storia di Lady Godiva, organizzavano annualmente una cavalcata alla Godiva dove una donna nuda o un maschio mascherato cavalcavano un cavallo all’interno del campus universitario. Tuttavia, oggi è una pratica andata in disuso.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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