Strage di piazza Tiananmen: la situazione 30 anni dopo

Strage di piazza Tiananmen.

Il 4 giugno 1989, Piazza Tiananmen a Pechino diventò il palcoscenico di uno dei momenti più sconvolgenti della storia moderna cinese: la violenta strage del movimento democratico studentesco da parte del governo cinese, conosciuta anche come strage di piazza Tiananmen.

La nota strage di Piazza Tiananmen fu una conseguenza del movimento di protesta iniziato pacificamente nell’aprile del 1989, quando migliaia di studenti, intellettuali e lavoratori, si riunirono in piazza per chiedere riforme politiche quali più libertà nei media, maggiori libertà civili e una maggiore trasparenza da parte del governo cinese. Le manifestazioni raggiunsero il culmine verso la fine di maggio, quando centinaia di migliaia di persone si unirono ai manifestanti per chiedere un cambiamento reale.

La strage di piazza Tiananmen

Prima di parlare del tragico evento che colpì l’anno 1989, come reagì il governo cinese? Quest’ultimo, guidato dal Partito Comunista, reagì in maniera molto violenta nei confronti di questo movimento di protesta. Il 20 maggio, il governo dichiarò la legge marziale e ordinò all’esercito di disperdere i manifestanti. Il 3 e 4 giugno, le truppe dell’Esercito Popolare di Liberazione aprirono il fuoco contro i manifestanti disarmati, causando un numero notevole di vittime, con stime che vanno da centinaia a migliaia di morti.
In seguito alla strage di piazza Tiananmen ci fu una reazione alquanto agghiacciante dal parte del governo cinese, il quale evitò qualsiasi discussione o commemorazione pubblica della strage stessa (nonostante le immagini e i video che avevano immortalato la brutalità di quei momenti), suscitando così indignazione e condanne internazionali. Tutte le informazioni sulla strage di piazza Tiananmen sono state infatti censurate e rimosse dai mezzi di comunicazione controllati dallo Stato.
Nonostante gli sforzi del governo cinese per cancellare qualsiasi ricordo che potesse essere ricollegato alla strage di quel brutale anno, il 1989 resterà vivo nei cuori e nelle menti di molte persone, non solo in Cina ma in tutto il mondo. Ogni anno, in occasione dell’anniversario della strage, si ricorda l’importanza della libertà di espressione e in particolar modo della tutela dei diritti umani.
Questa strage ha anche avuto un impatto duraturo sulle relazioni internazionali della Cina con altri Paesi; infatti, i Paesi dell’ovest hanno condannato attivamente la violenza del governo cinese e hanno imposto sanzioni politiche ed economiche molto dure. Tuttavia, nel corso degli anni, alcuni di questi Paesi hanno cercato di ristabilire relazioni più strette con la Cina, come gli Stati Uniti d’America nel 1971, quando il segretario generale cinese fece visita per la prima volta al presidente degli Stati Uniti.

Nonostante siano trascorsi decenni dalla tragedia, la strage di Piazza Tiananmen, considerata come un vero e proprio massacro a sangue freddo nei confronti di civili, rimane un argomento tabù nella politica interna cinese. Il governo, nonostante ciò, continua a reprimere qualsiasi forma di dissenso e a negare la verità su quanto è accaduto quel giugno del 1989. Tuttavia, il coraggio e la determinazione dei manifestanti restano un simbolo di speranza e di resistenza per coloro che quotidianamente lottano per la libertà e la democrazia in tutto il mondo. 

Fonte immagine: Freepik

A proposito di Melissa Iovino

Vedi tutti gli articoli di Melissa Iovino

Commenta