Gli studi di genere (o gender studies) sono un campo di studi interdisciplinare che analizza come il genere – inteso come costruzione sociale e culturale, distinta dal sesso biologico – influenzi le nostre vite, le nostre relazioni, le nostre identità e le strutture della società. Fino a non molti anni fa, questi temi erano poco discussi e spesso considerati tabù. Oggi, grazie al contributo di studiose come Judith Butler e al crescente dibattito pubblico, gli studi di genere hanno acquisito una notevole importanza, contribuendo a decostruire stereotipi, a promuovere l’uguaglianza e a comprendere meglio la complessità dell’esperienza umana. Ma cosa si intende esattamente per “genere”? E qual è la differenza tra genere, sesso e orientamento sessuale?
Genere, sesso e orientamento sessuale: facciamo chiarezza
Cos’è il genere? Una costruzione sociale e culturale
Il genere si riferisce all’insieme di caratteristiche, ruoli, comportamenti, aspettative e identità che una società o una cultura attribuisce a uomini e donne (e a tutte le identità non binarie).
Il genere non è qualcosa con cui si nasce, ma qualcosa che si apprende e si costruisce attraverso l’interazione sociale, l’educazione, i media e le istituzioni.
Ad esempio, l’idea che le donne siano più emotive e adatte alla cura, mentre gli uomini siano più razionali e adatti al lavoro, è uno stereotipo di genere, non una verità biologica.
Cos’è il sesso? La dimensione biologica
Il sesso, invece, si riferisce alle caratteristiche biologiche (cromosomi, ormoni, organi riproduttivi, ecc.) che tradizionalmente vengono utilizzate per classificare gli individui come maschi o femmine.
Tuttavia, è importante sottolineare che anche il sesso non è sempre binario (maschio/femmina), poiché esistono persone intersessuali, che presentano caratteristiche biologiche che non rientrano nelle definizioni tipiche di maschio o femmina.
Cos’è l’orientamento sessuale? L’attrazione emotiva, romantica e/o sessuale
L’orientamento sessuale si riferisce all’attrazione emotiva, romantica e/o sessuale che una persona prova verso altre persone.
L’orientamento sessuale può essere eterosessuale (attrazione verso persone del sesso opposto), omosessuale (attrazione verso persone dello stesso sesso), bisessuale (attrazione verso persone di entrambi i sessi), asessuale (assenza di attrazione sessuale), o può assumere altre forme e sfumature.
Cos’è l’identità di genere? La percezione di sé
L’identità di genere è il senso intimo e profondo che una persona ha di essere uomo, donna, entrambi, nessuno dei due, o un’altra identità di genere (es. non-binario, gender fluid, ecc.).
L’identità di genere può corrispondere o meno al sesso assegnato alla nascita. Quando l’identità di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita, si parla di persona transgender.
Judith Butler e *Gender Trouble*: una pietra miliare degli studi di genere
Una delle figure chiave degli studi di genere è la filosofa statunitense Judith Butler. Nel suo libro Gender Trouble (1990), Butler decostruisce l’idea che il genere sia un dato naturale e immutabile, sostenendo invece che il genere è una “performance”, cioè un insieme di comportamenti, atteggiamenti e ruoli che vengono ripetuti e messi in atto quotidianamente, contribuendo a creare l’illusione di una identità di genere stabile e coerente.
Genere e orientamento sessuale: intersezioni e discriminazioni
La mascolinità egemone e l’eteronormatività
Nelle società patriarcali, esiste un modello di mascolinità dominante (detto “mascolinità egemone”) che viene associato all’eterosessualità, alla forza, al potere e alla razionalità.
Questo modello tende a marginalizzare e a discriminare tutte le persone che non vi si conformano, come le donne, le persone omosessuali, bisessuali, transgender e non binarie.
L’eterosessualità viene spesso considerata la norma (eteronormatività), e tutto ciò che si discosta da questa norma viene visto come “diverso”, “anormale” o “deviante”.
Femminismo intersezionale: quando le discriminazioni si moltiplicano
Il femminismo intersezionale è una corrente del femminismo che sottolinea come le diverse forme di oppressione (di genere, di razza, di classe, di orientamento sessuale, ecc.) non siano separate e indipendenti, ma si intersechino e si influenzino a vicenda.
Ad esempio, una donna nera e lesbica può subire forme di discriminazione multiple e specifiche, diverse da quelle subite da una donna bianca eterosessuale o da un uomo nero omosessuale.
Studi di genere e società contemporanea: sfide e prospettive
Il “tetto di cristallo” e le disuguaglianze nel mondo del lavoro
Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni, le disuguaglianze di genere e le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere sono ancora molto diffuse.
Nel mondo del lavoro, ad esempio, le donne spesso incontrano il cosiddetto “tetto di cristallo“, una barriera invisibile che impedisce loro di raggiungere posizioni di vertice e di ottenere le stesse opportunità e retribuzioni degli uomini.
Le persone LGBTQIA+, inoltre, possono subire discriminazioni, molestie e violenze sul posto di lavoro, a scuola e in altri contesti sociali.
Social media e sensibilizzazione: tra attivismo e “pinkwashing”
I social media hanno giocato un ruolo importante nella diffusione degli studi di genere e nella sensibilizzazione su questi temi, permettendo a molte persone di informarsi, di condividere le proprie esperienze e di partecipare a discussioni e dibattiti.
Tuttavia, è importante essere consapevoli che i social media possono anche essere utilizzati per diffondere disinformazione, stereotipi e discorsi d’odio.
Inoltre, esiste il rischio del cosiddetto “pinkwashing” (o “rainbow washing”), cioè l’utilizzo strumentale delle tematiche LGBTQIA+ a fini di marketing o di immagine, senza un reale impegno per la promozione dei diritti e dell’inclusione.
In conclusione, gli studi di genere ci offrono strumenti preziosi per comprendere le dinamiche sociali, le disuguaglianze e le discriminazioni legate al genere, al sesso e all’orientamento sessuale.
Promuovere una maggiore consapevolezza e conoscenza di questi temi è fondamentale per costruire una società più giusta, equa e inclusiva, dove tutte le persone possano esprimere liberamente la propria identità e vivere senza paura di essere discriminate o marginalizzate.
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