Subculture giovanili: le 6 intramontabili

subculture giovanili

Le subculture giovanili sono dei movimenti sociali, stilistici e musicali che creano gruppi di appartenenza tra adolescenti e giovani adulti, i quali condividono interessi, pensieri e modi di vestire. Queste sottoculture hanno iniziato a svilupparsi e a diventare un fenomeno di grande importanza a partire dagli anni ’60 in Inghilterra, con i Mods, i Rockers, i Teddy boys o gli Skinhead. Sebbene inizialmente riguardassero soprattutto gli uomini, nel corso del tempo le donne sono diventate sempre più centrali, tanto da far nascere nuove subculture prevalentemente femminili.

Scopriamo 6 subculture giovanili intramontabili, nate decenni fa ma sempre attuali, nonostante i cambiamenti nel tempo

Goth: la più misteriosa tra le subculture giovanili.

Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 nascono i primi movimenti goth in Inghilterra. Questi erano fortemente influenzati dal punk e la musica più ascoltata erano band come i Joey Division, The Cure o i Sex Gang Children: il nome gothic nasce, proprio, dopo che il cantante Ian Astbury definì il leader di quest’ultima band come un gothic pixie. A livello estetico, i gotici risultano spesso simili agli emo, con vestiti neri, trucchi pesanti, capelli tinti o decolorati e anche piercing e tatuaggi. Questa tendenza si è evoluta molto nel tempo, distaccandosi dal goth old school e sfociando in diverse direzioni, come il romantic gothic (molto legato alla letteratura gotica, folklore ed elementi femminili più dolci) o il gothic Lolita (soprattutto in Giappone, richiamando un’estetica raffinata e misteriosa).

Punk: una tra le prime subculture giovanili.

Forse una delle prime subculture giovanili, il punk ha iniziato a diffondersi a partire dagli anni ’70 tra USA e Inghilterra, coinvolgendo l’aspetto musicale (con band come i Ramones o i Sex Pistols), la moda (con creste colorate, piercing e vestiti borchiati o rovinati), ma anche le ideologie: le diverse correnti si sono divise nei più svariati pensieri, appoggiando talvolta l’anarchia, talvolta estremismi come il comunismo o il nazismo, ma in ogni caso  puntando alla ribellione e all’anticonformismo sociale. I punk sono stati protagonisti di rivolte e manifestazioni, criticando la società e la massa.

Emo

Con il termine emo si designa una delle tante subculture giovanili che si diffusero negli USA a partire dagli anni ’80 e ’90. Tuttavia, possiamo affermare con certezza che è nei primi anni 2000 che l’estetica emo diventa popolare, con band come i Tokio Hotel, o i Cinema Bizarre. Per quanto riguarda l’abbigliamento, gli emo si caratterizzano per i vestiti neri e i capelli lunghi e dalle forme stravaganti, principalmente ciuffi o frange che coprono gli occhi e che hanno i colori più variopinti; si integrano spesso figure di teschi, elementi borchiati, piercing e colori fluo che fanno da contrasto. Tuttavia, gli emo sono spesso stati criticati per essere entrati nella cultura di massa come portatori di idee di autolesionismo e disturbi alimentari oltre che psicologici, arrivando ad essere realmente discriminati.

Hipster

Gli hipster rappresentano una delle subculture giovanili più recenti, proponendosi come alternativi anche se, diventando un fenomeno di massa, hanno creato nuovi stereotipi e convenzioni. Sono fautori di idee sociali e ambientaliste, per esempio l’attenzione al biologico, l veganismo, comprare vestiti usati o l’artigianato, come degli hippies in chiave moderna. Il loro vestiario presenta camicie di flanella, catene, cappellini di vario tipo, lunghe barbe negli uomini, occhiali (spesso più per estetica che per problemi alla vista), tatuaggi e uno stile un po’ pin up nelle donne. La loro attività è assidua sui social, dove portano avanti le loro idee, ma soprattutto si mostrano in selfie che mirano a far diventare virali con hashtags e tag vari. La musica che più ascoltano è l’hip hop o l’indie alternativo.

Rasta

I rasta non sono solo coloro che seguono il Rastafarianesimo, che è un vero e proprio culto: negli anni, lo stile dei rastafariani si è diffuso anche tra i non aderenti a questo movimento, soprattutto nello stile di vita e nell’estetica. In particolare, i rasta si distinguono per i dreadlocks, l’uso o il supporto alla legalizzazione della marijuana, la passione per il reggae e Bob Marley, per il soul o il blues e ideologie di libertà, emancipazione delle minoranze etniche e fratellanza. I rasta si riuniscono spesso per ballare attorno ai sound systems, impianti stereo con più casse.

Hippie: la più conosciuta tra le subculture giovanili.

Tra tutte le subculture giovanili, la più conosciuta e che non passa mai di moda è quella hippie, nata negli anni ’60 negli USA. Non sono solo i vestiti colorati, i fiori, le bandane, i pantaloni a zampa e le stampe psichedeliche a rendere iconica questa controcultura, ma, soprattutto, le ideologie di pace e amore.  La liberalizzazione degli stupefacenti come la cannabis, la libertà sessuale e la parità dei diritti sono il fulcro del pensiero hippie e la loro voce si è fatta sentire nel corso di momenti storici particolari, come durante la guerra in Vietnam. Tra le band più amate di questo genere ci sono sicuramente i Beatles, ma anche altri artisti come Jimi Hendrix o Bob Dylan. Seguono spesso precetti religiosi, come la parola di Cristo o di San Francesco d’Assisi, oppure il pensiero di Gandhi. Anche gli hippies si dividono internamente in gruppi vari, ma l’amore ed il ripudio della guerra sono l’ideologia di fondo.

Fonte immagine in evidenza: Freepik (foto di halayalex)

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