Tantra e pensiero tantrico: storia ed origine

Tantra e pensiero tantrico: storia ed origine

Tantra è una parola di origine sanscrita che può essere tradotta in vari modi (principio, essenza, tecnica) ed indica un insieme di testi, di insegnamenti spirituali e tradizioni esoteriche basate sulle religioni induiste e buddhiste. Il tantrismo è nato in India ma si è diffuso anche in Cina, Corea, Giappone, Indonesia e soprattutto in Tibet, dove possiamo ammirare un gran numero di opere d’arti raffiguranti divinità tantriche.

La prima testimonianza di Tantra e pensiero tantrico si ha con un’iscrizione sulla cosiddetta Pietra di Gangadhar in Rajasthan datata 424 d.C. , ma diversi storici con l’aiuto di reperti archeologici sostengono di come elementi del culto tantrico fossero già diffusi prima di questa data.

Al centro delle pratiche tantriche c’è il concetto di corpo che risulta permeato di forze sovrannaturali, andando a creare una sorta di convivenza tra l’umano e il divino.
Le pratiche Tantra hanno il proposito di raggiungere una via per la liberazione dal ciclo delle rinascite, eseguite tramite rituali che porteranno alla manipolazione dell’energia cosmica che si trova all’interno del nostro corpo e quindi di raggiungere la liberazione da esso, cercando quindi di utilizzare un potere ultra terreno al fine di ottenere risultati nella vita. Queste pratiche sono talvolta considerate eccessive e trasgressive. La più diffusa è chiamata puja (omaggio ad una divinità) comprende la purificazione e divinizzazione del corpo del praticante seguita da visualizzazione e adorazione verso la divinità, mentre i riti diksa sono associati al processo di iniziazione. La realizzazione di questa pratica può a portare a fenomeni di possessione. Il “corpo yogico” è la parte umana dell’essere, mentre la potenza divina è chiamata kundalini. Il “corpo yogico” è dotato di canali che permettono l’entrata della potenza divina.

La divinità principale venerata dal Tantra è Shiva (divinità per eccellenza dell’Induismo) seguito dal “culto della dea”, che si presente con nomi e caratteristiche diverse come Tripurasundari, Kali, Mahavidya, Durga.

I tantrika (adepto del Tantra) devono essere guidati da un guru che ha il compito di introdurli in rituali come lo Yoga che può richiedere pratiche estreme che portano ad un controllo totale del corpo. Altra pratica importante è la meditazione delle divinità attraverso i Mantra, in modo tale da immedesimarsi totalmente con il divino. Il Mantra è inteso come forma fonica di una divinità e considerato sacro. La recitazione ripetitiva di uno stesso mantra è accompagnata di movimenti gestuali.
Il ruolo dei guru Tantra è di estrema importanza, il Mantra non può essere solo ascoltato o replicato ma deve essere trasmesso dalla conoscenza di una persona esperta, in questo modo si andrà a creare una relazione maestro-allievo tra il guru e il tantrika. L’allievo, un giorno, diventerà egli stesso guru e sarà suo compito quello di diffondere gli insegnamenti tantrici.

Il simbolo del Tantra è il Mandala ( largamente utilizzato anche in altre religioni di tipo induista) che raffigura l’immagine del cosmo. Può essere tracciato sul suolo nello svolgimento dei riti in modo da tracciare un confine tra mondo rituale e mondo esterno; può anche essere disegnato su stoffa o inciso su pelle.

Se sei interessato a pratiche meditative e a sapere cos’è la Mindfulness, ti consiglio di leggere il seguente articolo: https://www.eroicafenice.com/salotto-culturale/mindfulness-la-meditazione-che-cambia-la-vita/

fonte immagine: Wikipedia

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