Teatro sociale: l’arte come strumento di denuncia e cambiamento

Teatro sociale: l'arte come strumento e rivincita

Secondo l’enciclopedia Treccani la parola teatro deriva dal vocabolo greco thèatron, utilizzata per indicare lo spazio fisico utile agli spettatori. Da qui nascono le radici del teatro facendo riferimento ai rigidi schemi impartiti al tempo: gli attori maschili anche per ritrarre donne all’interno dell’opera, utilizzo di maschere che non davano espressione facciale, dovevano essere utilizzate le voci sia per conferire un determinato tono al personaggio ma allo stesso tempo per essere sentiti dall’intero pubblico.

Con il tempo le ormai note unità aristoteliche includevano: oltre la perfezione dell’opera artistica anche un progresso lineare degli avvenimenti narrati andarono a scemare, andando sempre più a conciliarsi con quello che al giorno d’oggi riceviamo come rappresentazione teatrale ed il teatro sociale. In aggiunta Carlo Goldoni, con La Locandiera, commedia che modifica le precedenti citate unità aristoteliche decadono le maschere insieme all’inserimento di ruoli quotidiani e semplici.

Il teatro sociale mostra ciò che viene inscenato per suscitare una riflessione sociale con obiettivo educativo. Ciò avviene tramite una creazione di un atto comunicativo con un responso riflessivo nello spettatore. Facendo nascere così negli ultimi anni una nuova tipologia di spettacoli, che aiuta chi osserva ad immedesimarsi in una nuova ondata di argomenti del tutto differenti dallo schema classico, narrando storie di attualità in chiave plateale. Oltre al cambiamento nella tipologia di tematiche, il teatro sociale permette anche ad aspiranti attori o chi è alle prime armi di poter iniziare.
Il teatro sociale è stato classificato precedentemente come il teatro del disagio oppure il teatro dell’interazione sociale; inizialmente si è inserito in Italia in contesti psichiatrici fino ad estendersi alle carceri e a contesti di disabilità.

La sperimentazione del Teatro sociale.

Come già detto in precedenza, il teatro sociale si allarga a nuovi teatranti. Nasce il teatro di scrittura scenica nelle case circondariali Italiane ed è presente anche sul sito del Ministero della giustizia un elenco delle varie associazioni teatrali divise per regione.

Ma quali sono i benefici di tale opera artistica?
Il teatro sociale pone come obiettivo quello di impegnare gli attori in attività artistiche, in modo da sviluppare nuovi interessi ma anche la comunicazione interpersonale. Dando la possibilità di espressione, la cooperazione tra individui e di rimettersi in gioco. Come afferma Vincenzo Andraous «il detenuto infatti anche se recita “dentro”», è il frutto di un “fuori”, che non puo’ essere dissolto solo perché segregato e nascosto.

Perché non dare una seconda possibilità ad attori non di prima scena? Oltre ai temi che sensibilizzano gli spettatori possiamo notare come opere che nascono come intrattenimento arrivino ad essere anche un momento di introspezione personale.

Fonte immagine: freepik.com

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