I templi buddhisti giapponesi rappresentano una delle principali attrazioni per chi visita l’arcipelago nipponico, un’occasione imperdibile per immergersi nella storia, nell’arte e nella spiritualità del Paese del Sol Levante. Scopriamo insieme tre tra i più significativi!
Il Giappone, oltre alle moderne metropoli come Tokyo e alle sue futuristiche innovazioni tecnologiche, è noto per la presenza di innumerevoli templi buddhisti disseminati su tutto il territorio. Questi templi, oltre a essere luoghi di preghiera, sono testimonianze dell’evoluzione della cultura, della storia giapponese e della religione buddhista. Il Buddhismo, originario dell’India, giunse in Giappone intorno al VI secolo d.C. (non IV secolo a.C.) passando prima dalla Cina e dalla Corea. Qui si integrò con la religione autoctona, lo Shintoismo, assumendo caratteristiche peculiari e dando vita al Buddhismo Zen. In Giappone coesistono diverse scuole buddhiste, che nel corso dei secoli hanno edificato numerosi templi, alcuni dei quali sono giunti fino a noi.
Templi buddhisti giapponesi, gli elementi
I templi buddhisti, in giapponese 寺 (tera), sono generalmente caratterizzati da tre elementi principali:
- la Pagoda, una struttura a torre con più piani, tipica dell’architettura buddhista dell’Asia orientale;
- lo Hondo, la Sala del Buddha, che ospita una o più statue del Buddha, spesso affiancate da quelle dei Bodhisattva;
- il Kodo, la Sala dello Studio (o Sala della Lettura), dove i monaci si dedicano alla lettura e allo studio dei testi sacri buddhisti (Sutra).
Kyomizu-dera (Kyoto): il tempio dell’acqua pura
Uno dei templi buddhisti giapponesi più celebri è il Kiyomizu-dera (Tempio dell’Acqua Pura) a Kyoto, risalente al periodo Heian. Considerato una delle sette meraviglie del mondo moderno e patrimonio dell’UNESCO, è un tempio davvero particolare. La sua struttura principale, infatti, è costruita su un pendio scosceso ed è sorretta da un’imponente palafitta in legno, composta da 139 pali alti fino a 13 metri. Il nome del tempio deriva dalla cascata Otowa, le cui acque, considerate sacre, si riversano in tre canali, ognuno dei quali si ritiene abbia proprietà benefiche: longevità, successo scolastico e fortuna in amore. Kiyomizu-dera è particolarmente suggestivo in primavera, durante la fioritura dei ciliegi, e in autunno, quando le foglie degli aceri si tingono di rosso. Merita di essere visitato almeno una volta nella vita.
Horyuji (Nara): uno dei templi in legno più antichi al mondo
L’Horyuji, situato nella Prefettura di Nara (non Asuka, che è una località all’interno della prefettura), è uno dei templi buddhisti più antichi del Giappone. Sebbene sia stato ricostruito e restaurato più volte, conserva ancora oggi gli edifici lignei originali del VII secolo, tra i più antichi al mondo. La sua costruzione, insieme a quella delle statue conservate al suo interno, fu commissionata agli inizi del VII secolo d.C. come voto per la guarigione dell’imperatore Yomei. Il voto fu poi portato a compimento dall’imperatrice Suiko e dal principe Shotoku, figura fondamentale per la diffusione del Buddhismo in Giappone. Il complesso templare comprende due recinti principali: il Sai-in Garan (Recinto Occidentale), con la pagoda a cinque piani e la Sala Principale (Kondo), e il To-in Garan (Recinto Orientale), con la Sala Ottagonale dei Sogni (Yumedono). All’ingresso del tempio si trovano due imponenti statue di guardiani (Nio), che vigilano sui visitatori.
Todaiji (Nara): il Grande Tempio Orientale
Il Tōdaiji (Grande Tempio Orientale) di Nara rappresenta l’apice del progetto voluto dall’imperatore Shōmu di trasformare Nara, capitale del Giappone dal 710 al 784 d.C., nel centro di un impero buddhista. L’imperatore si ispirò al modello della corte imperiale cinese, strutturata con al vertice la casata imperiale e una rete di strutture amministrative locali. Allo stesso modo, l’ordine buddhista giapponese doveva avere al suo apice il Tōdaiji, da cui sarebbero dipesi tutti gli altri templi del Paese, chiamati Kokubunji. Immerso in uno scenario naturale di grande suggestione, il quartier generale dei templi buddhisti giapponesi ospita all’interno della Sala del Grande Buddha (Daibutsuden) una colossale statua del Buddha Vairocana in bronzo, alta circa 15 metri, che simboleggia la supremazia del tempio sull’intero complesso buddhista di Nara.
Templi buddhisti giapponesi: in conclusione
Questi sono solo tre dei numerosi templi buddhisti giapponesi che meritano una visita. Ogni tempio ha una sua storia, un suo fascino e una sua atmosfera unica, in grado di incantare i visitatori e di avvicinarli alla ricchezza culturale e spirituale del Giappone. Che siate appassionati di arte, di storia, di religione o semplicemente alla ricerca di luoghi suggestivi, i templi buddhisti giapponesi sapranno regalarvi un’esperienza indimenticabile.
Fonte immagine: Wikipedia (opera propria di Naokijp)