Ulisse di James Joyce: tra mito e realtà | analisi

Ulisse di James Joyce: tra mito e realtà

Ulisse di James Joyce è considerato uno dei romanzi più importanti del Novecento e della letteratura moderna. L’autore era uno scrittore e poeta irlandese caratterizzato da un atteggiamento critico nei confronti della società contemporanea e della Chiesa. Joyce inoltre fu il primo ad apprezzare a far conoscere all’estero il valore di Italo Svevo, con il quale ebbe un’importante rapporto di amicizia.

Ulisse di James Joyce è un’opera che comprende diciotto capitoli e si svolge nell’arco di una giornata, ogni episodio presenta un determinato tema e un collegamento ai personaggi dellOdissea. Joyce fa percorrere ai suoi due personaggi la grande città moderna di Dublino, uno dei personaggi, chiamato Leopold Bloom, presenta alcuni tratti comuni con la figura di Ulisse nell’Odissea. L’altro personaggio principale è Stephen Dedalus, che è invece la rappresentazione dell’autore, ma allo stesso tempo nel romanzo riprende la valenza che Telemaco ha per Ulisse nell’Odissea, egli infatti è un intellettuale inquieto, del quale Bloom decide di prendersi cura, alla ricerca di qualcuno cui poter fare da padre, allo stesso tempo il giovane cercava una figura che potesse aiutarlo a diventare una persona più equilibrata. Un altro personaggio presente nel romanzo è Molly, moglie di Bloom e figura paragonata a  Penelope.  Il romanzo si svolge nell’arco temporale compreso tra l’alba e la notte e ogni episodio corrisponde a una precisa ora della giornata e allo stesso tempo a un preciso canto dell’Odissea. Inoltre ogni episodio è contraddistinto da un simbolo, ad esempio il cavallo, la vergine o la terra.

L’Ulisse di James Joyce presenta svariate tematiche: dalla sessualità al rapporto padre-figlio dei due personaggi, fino alla trattazione del tema della morte e dello scorrere del tempo. Inoltre l’opera rimanda a un confronto tra il mito e la realtà, pensiamo al fatto che l’autore, ispirandosi al viaggio di Ulisse nel mondo antico, fa percorrere ai suoi personaggi tutta la città di Dublino. Il tema del viaggio alla base dell’Odissea, torna nell’Ulisse di Joyce anche nel riferimento al viaggio interiore, nella propria coscienza, del personaggio più maturo, Bloom. Un elemento molto importante dell’Ulisse di Joyce è sicuramente la presenza di vari monologhi interiori dei personaggi e dell’utilizzo del cosiddetto flusso di coscienza, cioè l’autore riporta i pensieri del personaggio senza intervenire, ad esempio senza aggiungere segni di punteggiatura, così da dare l’idea dell’irruenza e dell’irrazionalità con cui i pensieri affiorano nelle menti dei personaggi. Questa tecnica viene ad esempio utilizzata nell’ultimo capitolo con il monologo di Molly, in cui i suoi pensieri sono presentati liberamente. Lo stile utilizzato nel romanzo Ulisse di Joyce presenta un’unione di più caratteristiche derivanti da altri stili: da quello epico a quello fiabesco fino a quello giornalistico. Inoltre la presenza dei flussi di coscienza fa sì che nel romanzo si passi velocemente dalla sfera del presente a quella del passato e viceversa, ciò contribuisce a presentare al lettore un’immagine del tutto irregolare e difficile da seguire.

Fonte immagine: [Wikimedia Commons]

A proposito di Annamaria Centonze

Vedi tutti gli articoli di Annamaria Centonze

Commenta