Umberto Eco è stato un celebre saggista, professore, narratore e pubblicista dello scenario italiano del Novecento. La sua eredità spazia da pensieri filosofici a numerosi saggi, fino a molti romanzi di successo che sono stati e sono ancora oggi d’ispirazione a livello internazionale per svariati eventi culturali.
Umberto Eco nacque ad Alessandria nel 1932. Dopo essersi laureato in filosofia all’Università di Torino, cominciò a interessarsi alla filosofia e alla cultura medievale, successivamente si dedicò anche alla linguistica e allo studio semiotico della cultura popolare. Eco è stato professore di Semiotica all’Università di Bologna e ha collaborato come saggista, narratore e pubblicista alla direzione della rivista di studi semiotici Versus. Dopo la pubblicazione del suo primo libro riguardante il pensiero critico sull’estetica di San Tommaso, Umberto Eco sposta la sua attenzione sulla letteratura contemporanea che lo porta ad interessarsi al problema delle comunicazioni di massa. Dopo aver avviato le sue ricerche che lo porteranno a pubblicare il Trattato di semiotica generale, Eco si dedicherà alla narratologia, senza mai abbandonare le pubblicazioni sugli studi semiotici ma anche le sue riflessioni sull’attualità e i saggi teorici riguardanti la letteratura.
Le pubblicazioni sin ora richiamate si rifanno ad analisi critiche di Umberto Eco, ciononostante non sono mancati tentativi di avvicinamento alla scrittura letteraria, in particolare con il primo romanzo pubblicato nel 1980 intitolato Il nome della rosa. L’opera presenta un elemento letterario ricorrente cioè quello del manoscritto ritrovato su cui si basa la vicenda, la quale si svolge all’interno di un’abbazia, è suddivisa in sette giornate e consiste nella ricerca di alcuni delitti avvenuti nel luogo in cui la storia è ambientata. Il romanzo può essere inquadrato in vari generi letterari, dal romanzo giallo in quanto la vicenda si sviluppa sulla base di un’indagine poliziesca, al romanzo semiotico composto in gran parte da citazioni di altri autori, fino al genere storico e filosofico.
Umberto Eco ha ottenuto grande successo anche con il romanzo intitolato Il pendolo di Foucault che racconta la storia di tre redattori di una casa editrice che indagano su un piano misterioso risalente all’ordine medievale dei Templari utilizzando un computer. Il romanzo è quindi ambientato nella contemporaneità, ma tende al passato storico grazie all’espediente del documento medievale criptato. Inoltre non manca nel romanzo la componente irrazionale, sviluppata attraverso riferimenti alla tradizione esoterica e alla magia.
Un altro romanzo di Umberto Eco, pubblicato nel 2000, è Baudolino, con cui l’autore torna nuovamente all’epoca medievale, in particolare ai tempi di Federico Barbarossa e delle crociate. In questo romanzo gli elementi storici si intrecciano con credenze strane e inverosimili presentate attraverso le vicende del protagonista, Baudolino, un giovane ragazzo che viene adottato dall’imperatore Federico Barbarossa. Il protagonista, che si rivela una persona bugiarda e inattendibile, vive in un mondo di menzogna ma anche di verità, in quanto inverosimilmente tutto ciò che racconta finisce per diventare un pezzo di storia. Questo mondo antitetico di verità e menzogna viene presentato da Umberto Eco come metafora delle debolezze e dei sogni umani.
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