Umberto Saba e la psicoanalisi, un legame che si colloca nel cuore delle esperienze umane e letterarie del poeta triestino. Fra il 1929 e il 1931, segnato da una profonda crisi nervosa, Saba intraprese un percorso terapeutico con il dottor Edoardo Weiss, psicoanalista e allievo diretto di Sigmund Freud. Questo incontro rappresentò un momento cruciale nella sua vita, influenzando profondamente la sua poetica e il suo approccio all’esplorazione dell’animo umano.
Umberto Saba e la psicoanalisi: uno strumento di conoscenza
La terapia con Weiss andò oltre il semplice tentativo di curare le nevrosi del poeta e si configurò come un viaggio di scoperta interiore. Umberto Saba e la psicoanalisi divennero un mezzo per indagare l’infanzia e i rapporti familiari, in particolare con la madre, percepita come repressiva, e con il padre, la cui assenza lasciò un segno profondo nell’equilibrio emotivo del poeta. In questa prospettiva, la poesia sabiana si affermò come strumento per narrare e chiarire i conflitti interiori.
Weiss, promotore degli studi freudiani in Italia attraverso la Rivista italiana di psicoanalisi, guidò Saba nell’analisi delle dinamiche familiari che avevano segnato la sua infanzia. Il poeta rivalutò anche la figura della sua nutrice, che, a livello inconscio, divenne centrale nella sua formazione affettiva e creativa.
L’influenza di Freud e Nietzsche
Nell’opera di Saba si intrecciano le teorie di Freud e le intuizioni psicologiche di Nietzsche. Il poeta triestino riconobbe nel filosofo tedesco un precursore delle scoperte freudiane, apprezzandone la capacità di svelare il nucleo emotivo dell’esistenza. Da Nietzsche, Saba trasse la convinzione che la vita sia un intreccio di amore e dolore, un equilibrio tra Eros e Thanatos, tra desiderio e aggressione.
Questo dualismo attraversa la sua produzione poetica, dove la chiarezza stilistica diventa un imperativo morale: “Siamo profondi, ridiventiamo chiari”, un pensiero nietzschiano che Saba fece suo. Nei suoi versi, il conflitto tra Eros e Thanatos si riflette nella scissione del cuore “in due”, una condizione che rappresenta sia il vissuto del poeta sia una crisi esistenziale più ampia, tipica del poeta moderno.
Saba e Trieste: il palcoscenico dell’anima
Trieste, città natale di Saba, non è soltanto un luogo geografico, ma un elemento essenziale della sua poesia. Gli ambienti più modesti, i mercati, i caffè, il porto: tutto diventa ispirazione per raccontare la quotidianità e trovare, nella semplicità delle cose comuni, una risposta al tormento interiore.
In opere come La capra, Saba esprime la solidarietà con il dolore universale. Il belato dell’animale diventa il simbolo della sofferenza comune a ogni essere vivente, una riflessione leopardiana che si distingue per la condivisione emotiva del poeta. In Torrente, invece, Saba rievoca la figura materna e le inquietudini che la accompagnarono, contrapponendole a immagini di libertà e vitalità rappresentate dalla lavandaia. Questi contrasti traducono in versi la tensione tra repressione e desiderio che segnò la sua esistenza.
Il cuore della poetica sabiana
Il senso di isolamento ed estraneità — derivanti dalla condizione di ebreo, dall’assenza paterna e da un’infanzia segnata da traumi — alimenta la ricerca di una “calda vita”, un desiderio di identificazione con gli altri esseri umani. Questo bisogno si traduce in un atto poetico che intreccia dolore e gioia, malinconia ed eros, raccontando l’umanità con una chiarezza disarmante.
In Saba, la poesia diventa il luogo in cui si incontrano le tensioni della psiche e della realtà, trasformando il disagio personale in un atto di condivisione universale. Umberto Saba e la psicoanalisi rappresentano, in questo contesto, un capitolo fondamentale della sua biografia e una chiave di lettura per comprendere l’essenza della sua arte e il suo contributo alla letteratura del Novecento.
Fonte immagine: Di Federico Patellani – http://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-3g010-0025480/?view=autori&offset=2191&hid=3920&sort=sort_int, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=85815907