Terminati i moti rivoluzionari del ‘48, le sorti dell’Italia erano in un equilibrio precario poiché non era possibile riuscire a trovare un accordo tra i democratici radicali e i liberali radicali; inoltre, la maggior parte della popolazione (costituita da contadini) non era a conoscenza delle idee risorgimentali, le quali costituiranno il terreno fertile per lo sviluppo dell’Unità d’Italia.
Nel Paese iniziavano a farsi strada politiche repressive e di tipo autoritario che portarono, persino, alla revoca delle costituzioni; solo in Piemonte non fu revocata la costituzione, anche conosciuta come lo Statuto Albertino. L’Italia, tuttavia, viveva avvolta da un’atmosfera conflittuale tra il sovrano e i poteri politici vigenti.
Nel ‘49 viene sciolta la camera e nello stesso anno emerge la figura del conte di Cavour, Camillo Benso. Il conte di Cavour non era altri che un aristocratico, giornalista e uomo di affari che, ad un certo punto della sua vita, riceve, persino, la carica di ministro dell’agricoltura e del commercio. Riesce, nel 1852, ad essere nominato Primo Ministro.
Cavour credeva in una politica che si fondasse sulla gradualità; pertanto, operò una serie di strategie affinché venisse concesso e ampliato il diritto di voto in maniera graduale. Il suo primo progetto prevedeva una monarchia costituzionale che potesse tutelare la proprietà privata, l’economia libera e i diritti e le libertà di tutti cittadini. Tutto ciò, però, non risollevò del tutto l’Italia, le cui sorti erano, ancora, incerte.
Un altro protagonista dell’Unità d’Italia, Mazzini, vedeva in un moto insurrezionale l’unica soluzione all’incertezze che destabilizzavano l’Italia.
Mazzini e Cavour sono tra i protagonisti principali del Risorgimento insieme a Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II e il loro obiettivo comune, seppur perseguito con strategie diverse, è sempre stato ottenere uno Stato italiano unitario. I protagonisti principali dell’Unità d’Italia riescono a conseguire l’unità del regno d’Italia il 17 marzo 1861, ed è la data che ancora oggi segna l’inizio della storia della nostra nazione come paese unitario.
Alla base delle idee risorgimentali che hanno poi portato all’Unità d’Italia possiamo individuare i movimenti e le idee culturali che sono state diffuse in tutta Europa grazie all’intervento e alla nascita di movimenti come l’Illuminismo e Romanticismo. Tra i valori e le idee principali che hanno destato il desiderio di unificare il paese vi erano sicuramente l’idea di nazione e il liberalismo. Per nazione intendiamo un luogo in cui vi sono uomini che hanno la medesima lingua, tradizioni ed usanze. Mentre il liberalismo, che rappresenta il cuore pulsante dei moti che hanno portato all’Unità d’Italia, va inteso come un’idea che comincia a serpeggiare in tutto il paese e in virtù della quale la maggior parte della popolazione riteneva che andasse posto un limite al potere dei sovrani attraverso un nuovo strumento, ovvero la costituzione e attraverso l’istituzione di organi, il cui principale obiettivo era la collaborazione, e un velato tentativo di limitare il potere dei sovrani, ovvero le camere.
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