Venere di Urbino, storia e curiosità

Venere di Urbino

Arte, amore, bellezza e fertilità: questo è ciò Tiziano, che uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano è riuscito a comunicare attraverso uno dei suoi dipinti più belli, la Venere di Urbino

La Venere di Urbino è un quadro dipinto dal celebre pittore italiano Tiziano Vecellio nel 1538, dunque in piena epoca rinascimentale. Si tratta di una pittura a olio su una tela di dimensioni 119 x 165, attualmente esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze. La realizzazione di questo dipinto era stata commissionata a Tiziano da parte di Guidobaldo II della Rovere, rampollo del Ducato di Urbino, che bramava di possedere un nudo di donna dipinto da Tiziano, e così il suo prestigio cominciò a crescere. Successivamente, il quadro fu portato a Firenze da Vittoria della Rovere, dove è tutt’ora conservato nella Galleria degli Uffizi. 

Dando anche solo un’occhiata superficiale a questo quadro non si può non rimanere colpiti dalla bellezza che esso trasmette, ma è ancora di più tutto quello che invece può essere notato con una lettura più attenta al quadro stesso e di ciò che è presente al suo interno. 

Innanzitutto, la dea è rappresentata in primo piano, distesa nuda su un lenzuolo bianco che copre il materasso rosso sottostante a motivo di fiori, appoggiata sul braccio destro e con lo sguardo diretto allo spettatore, tenendo nella mano destra delle rose, mentre con la mano sinistra si copre il pube. Le rose che porta nella mano sono lì per un motivo ben preciso, quello di trasmettere un messaggio in particolare: così come le rose appassiscono col passare del tempo, lo stesso accade con la bellezza umana, ed è proprio per questo motivo che bisogna dare più importanza alla fedeltà, simboleggiata anch’essa nel quadro dal cagnolino ai piedi di Venere.  Il gesto che invece compie con la mano sinistra riprende il tema classico della Venere Pudica. La dea indossa diversi gioielli tra cui un anello al mignolo, un bracciale d’oro e un orecchino di perla, simbolo di purezza. 

La sala principale nella quale si trova la dea è separata dal resto della stanza per metà da una grande tenda di color verde scuro, mentre nell’altra metà è possibile intravedere due ancelle in procinto di cercare degli abiti per Venere: una è inginocchiata davanti ad una cassapanca dalla quale sta tirando fuori dei vestiti, mentre l’altra è in piedi al suo fianco e appoggia sulla sua spalla sinistra un abito lungo. Il pavimento presenta un motivo a quadri, mentre il muro presente sulla destra è adornato dalle candelabre, un motivo ornamentale. infine, sullo sfondo è presente una finestra, con una colonna e un vaso contenente una pianta di mirto, ma il punto dal quale entra la luce che illumina la dea è invece proprio alla sua sinistra, illuminandola completamente. 

 

Fonte immagine: Wikicommons

Altri articoli da non perdere
Storia della Scala dei Turchi (Sicilia): origini e leggenda
Scala dei Turchi: storia e leggenda su un luogo magico

La Scala dei Turchi è una bellezza naturale che si innalza a picco sul mare della costa di Realmonte in Scopri di più

Sculture di Bourgeois: le 4 da conoscere
Sculture di Bourgeois: le 4 da conoscere

Louise Bourgeois fu una pittrice, scultrice, scrittrice e poetessa. Nata nel 1911 e morta nel 2010, fu una delle artiste Scopri di più

Chiese di Lucca, le 4 da visitare
Chiese di Lucca

Lucca è una bellissima città toscana conosciuta per la grande quantità di chiese cattoliche presenti all’interno delle mura, talmente numerose Scopri di più

Tradizioni giapponesi: la storia di un popolo tra ieri e oggi
Tradizioni giapponesi: la storia di un popolo tra ieri e oggi

Conoscere la cultura giapponese vuol dire conoscere il Giappone e i suoi abitanti. Si propone qui un viaggio attraverso le Scopri di più

Poesie di Umberto Saba: le 6 più belle
poesie di umberto saba

Poesie di Umberto Saba: le 6 più belle Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (1883-1957), è stato un poeta, scrittore e aforista italiano Scopri di più

Le bambole down Miniland fra inclusività e accettazione di sé
bambole down

Le bambole down dell'azienda spagnola Miniland vincono il prestigioso premio come "miglior giocattolo dell'anno 2020" e diventano simbolo di inclusività Scopri di più

A proposito di Lucrezia Stefania Scoppetta

Ciao! Sono Lucrezia, ho 21 anni. Frequento l’università “L’Orientale” di Napoli, dove studio lingua e letteratura inglese, giapponese, e portoghese.

Vedi tutti gli articoli di Lucrezia Stefania Scoppetta

Commenta