Aradia House: la proprietaria Fiammetta Coppi presenta una casa a tema celtico per riscoprire la bellezza della natura dell’Umbria
Aradia House è una casa per le vacanze situata a Castiglione del Lago (in provincia di Perugia) esattamente ad un chilometro di distanza dalle sponde del Lago Trasimeno. L’appartamento gestito da Fiammetta Cotti si trova all’interno della tenuta settecentesca La Bandita, ma si differenzia dalle restanti case per la villeggiatura perché è stata arredata ispirandosi alla cultura e alla mitologia celtica.
Aradia House è una casa per le vacanze che ci permette di tornare indietro nel tempo, esattamente in quell’Europa arcaica abitata dai Celti, una popolazione indoeuropea che si trovava nel territorio dell’attuale Germania renana e danubiana per poi migrare in quelli che oggigiorno appartengono alla Francia, alla Spagna, al Regno Unito, all’Irlanda e alla Turchia fra il XVIII e il XVI secolo a.C. Molti di noi li ricordano come i temibili guerrieri descritti dal generale romano Giulio Cesare nel De Bello Gallico, oppure come i simpatici Asterix e Obelix dei fumetti di René Goscinny e Albert Uderzo, una civiltà le cui vestigia si sono conservate fino ai giorni nostri: dalla festa di Halloween (discendente di Samhain) agli elfi dei romanzi fantasy.
Aradia House è l’occasione perfetta per riportare in vita la cultura dei Celti e per poter vivere nel loro mondo, così come per ritrovare il legame tra uomo e natura.
Aradia House: le origini della casa a tema celtico e fantasy di Fiammetta Cotti
Innanzitutto, signora Cotti ci racconti la genesi di questo progetto e il lungo processo di allestimento che ha trasformato una tenuta settecentesca in una curiosa casa per le vacanze ispirata alla mitologia e alla cultura celtica.
Mio nonno acquistò l’antico casale e ristrutturandolo ne fece la prima casa vacanza del luogo; nel tempo con la sua morte e varie vicissitudini familiari, la casa vacanze venne chiusa e restarono gli appartamenti privati ma il mio pensiero andava sempre agli sforzi di mio nonno per la famiglia e con grande fatica e lungo tempo sono riuscita ad acquistarne alcuni per riaprire e preservare così il suo ricordo; al momento, solo un appartamento del casale ” è stato trasformato” in questo importante progetto affettivo/artistico. Qualche anno prima di mio nonno persi anche mio padre, architetto ricercatore a La Sapienza di Roma; è stato un grande dolore, con lui avevo un rapporto speciale, da bambina ricordo mi insegnava la sensibilità alla natura, l’osservazione attenta della fauna selvatica, mi insegnava quanto tutti siamo connessi con l’ambiente, rovesciando già al tempo la visione antropocentrica che imperversava; è stato un papà gentile, presente, con forti ideali che mi ha trasmesso, gli sono molto grata. Poi è arrivato un tumore maligno per me a soli 30 anni, dal quale sono uscita alla fine fortunatamente bene ma che mi ha portato via i migliori anni in cui avrei potuto costruire la vita con mio marito, ben 16, arrivando così ad oggi a 47 anni. Da questo nasce tutto; con il tumore ho sempre sentito il tempo scivolarmi tra le mani, me ne è stato portato via troppo, tempo importante, il tempo migliore e voglio recuperarlo costruendo un messaggio da lasciare, la mia impronta su questa terra per quanto possibile, comunicare ciò che mi è stato trasmesso, soprattutto in questo momento storico in cui l’essere umano sta raccogliendo le conseguenze devastanti della sua attività sulla natura. Ho pensato quindi di voler comunicare quanto la tutela ambientale sia fondamentale, sfatare false paure ataviche su alcuni animali divulgando anche alcune informazioni di etologia, perché come diceva mio padre “solo conoscendo la propria terra si può amarla e tutelarla” e come far percepire questo messaggio se non unendo radici, tradizioni e ambiente? Sono appunto, fortemente connesse tra loro, l’una non può escludere l’altra, altrimenti l’amore si disperde e si fa strada l’ignoranza, con il disprezzo e la violenza sull’ambiente. È fondamentale saper comunicare, non sono un’esperta del settore ma tento con i miei modi cercando di attirare l’attenzione delle persone su punti curiosi per far notare informazioni che non conoscono o che hanno dimenticato o sepolto in fondo allo spirito ma una volta riscoperte, meravigliarsi, sorridere e tutelare; questo è il segreto magico della natura, lo abbiamo già nel nostro DNA, dobbiamo solo ascoltarlo nuovamente, come i popoli antichi.
La Camera dell’Armata delle Aquile: un viaggio a ritroso nel tempo partendo da un dipinto ispirato ad un episodio del romanzo Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien
Una delle stanze di Aradia House si chiama Camera dell’Armata delle Aquile, poiché i visitatori possono ammirare un dipinto parietale raffigurante Gandalf e l’aquila Gwaihir, due personaggi provenienti dal romanzo Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien e dall’omonima trilogia di Peter Jackson, i quali simboleggerebbero il legame celtico tra l’uomo e la natura, il quale “sarebbe stato preservato” nell’opera del professore dell’Università di Oxford. Le chiedo di raccontarci la nascita di questo interesse per la cultura celtica che sopravvive oggigiorno nella religione wicca, nella letteratura, nel cinema, nei giochi di ruolo e nei videogiochi a tema fantasy. Inoltre, le chiedo come il pensiero religioso-mistico celtico possa essere uno strumento per riscoprire la natura in un mondo frenetico come il nostro?
Si inserisce così spontaneamente la storia del territorio con le sue antichissime origini, come quelle celtiche di parte dell’Umbria, ai più sconosciute. Per esempio, scienziati italiani e internazionali hanno evidenziato come la valle ternana, la Valnerina, l’Umbria del sud siano una enclave della civiltà celtica scesa in Italia nel XII secolo a.C., imparentata con gli irlandesi, gli scozzesi ed i gallesi. L’archeologa di fama Luana Cenciaioli individua tracce celtiche nelle Galatomachie scolpite a Perugia, tracce celtiche sono anche nella produzione di reperti e in varie tombe nella regione. Non solo, tanti altri reperti sono stati studiati a testimonianza delle antiche radici celtiche in Umbria, dalle mura poligonali di Cesi e Spoleto alla forte somiglianza del dialetto Umbro e la lingua gaelica. E che dire poi della venerazione che i Celti avevano per la Natura? Tutto; alberi e piante sacre, animali totem e messaggeri, elementi naturali identificati in divinità, fonti d’acqua, insomma, un mondo meraviglioso quello pagano, ricco di simbolismo pacifico e assolutamente rispettoso dei cicli naturali che erano celebrati con feste importanti sempre di ringraziamento alla natura. I Druidi erano i ministri del culto, i sacerdoti di una religione legata alla natura appunto e ho pensato di far notare questo sacro contatto con l’immagine di Gandalf (come fosse un Druido a mia interpretazione) e l’aquila dorata che ha un significato potente per il popolo celtico, un’unione simbolica splendida, ricca di comunicazione tra i due mondi, così come anche gli altri animali e simboli dipinti che nascondono significati da scoprire ma che per “sentirli” davvero nel profondo di noi stessi si vivranno durante il soggiorno.
Riscoprire l’antico legame uomo-naturo in un mondo iper-connesso e vittima dello stress
Aradia House è una casa per le vacanze molto diversa dalle altre; dal momento che, la struttura è sprovvista di rete wi-fi e di una televisione per permettere la riscoperta del contatto con la natura. Cosa ha spinto la direzione di questa casa ad abbracciare “una filosofia di vita diversa”? Oltre a ciò, in questo luogo è possibile praticare anche il “Forest Bathing”, una terapia che prevede l’immersione totale nella natura. In cosa consiste questo trattamento e quali sono i benefici psico-fisici per i vostri ospiti?
È qui che si inserisce il potente messaggio della natura che connette l’essere umano ad essa portando i suoi benefici ormai riconosciuti dalla scienza con la Nature Therapy e Forest Bathing praticati non solo negli esterni ma anche negli interni; per esempio la sola semplice osservazione di paesaggi naturali dipinti può avere effetti positivi sul recupero del benessere psico-fisico. Il miracolo della natura avviene silenzioso, è incredibile come per esempio sottoterra ci sia un mondo di infinite vie biologiche che permettono agli alberi di comunicare tra loro; sapevate che gli alberi madri sono in grado di riconoscere la loro prole e inviargli maggior quantità di carbonio se necessario oppure riducono il proprio impianto radicale per fargli spazio? Si chiamano alberi madri per tale motivo, lo trovo davvero un miracolo, sarà per questo che parliamo di radici quando facciamo riferimento alle nostre origini? Vedete, siamo tutti connessi, prendersi cura dell’ambiente è prendersi cura della nostra casa e salute. Da questo pensiero è nata Aradia, nell’immaginario folkloristico la prima strega italiana, per me invece la personificazione della Grande Madre Terra italiana, ho voluto onorarla. La cristianizzazione dei popoli pagani ha trasformato i seguaci dell’antica religione naturale, in streghe e stregoni con messaggi negativi nel pensiero collettivo; Aradia è per me la dovuta riabilitazione delle donne dagli antichi saperi, di quel mondo che abbiamo dimenticato, fatto di semplicità, essenza, luce per onorare radici, tradizioni e ambiente. Sono perciò grata a mio nonno che aveva recuperato questo luogo da custodire e che intendo proseguire e a mio padre che mi ha insegnato a tenere aperto il cuore e i sensi per trovare la poesia in ogni cosa, come mi suggeriva sempre. La presentazione di Aradia è: “Benvenuti nel mio regno.. qui sarete avvolti dalla magia della natura. Che il vostro occhio possa vederla, che il vostro cuore possa sentirla, che il vostro spirito abbia il coraggio di seguirla. Entra, respira profondamente, inizia qui il tuo viaggio sensoriale nel mondo segreto. Doneranno pace i miei alberi, culleranno l’anima i miei animali, veglieranno il sonno le mie stelle e tu, ritroverai la tua essenza”.
Fonte immagine di copertina: Foto scattata da Giorgia Nofrini, si ringrazia Fiammetta Cotti