La capitale dell’Estremadura, in Spagna è Badajoz, situata al confine con il Portogallo e sulla riva sinistra del fiume Guadiana. La sua storia è molto variegata partendo dalla presenza dei Romani, nonostante non ci siano abbastanza tracce che lo dimostrino.
Lo stesso è per i Visigoti, mancano delle prove fisiche che affermano la loro presenza, vi sono delle ipotesi su un vescovo visigoto che risiedeva in un borgo di nome Badajos, ma nulla di attendibile.
Certa è la presenza degli arabi, abbiamo delle documentazioni che lo dimostrano, oltre le costruzioni di monumenti tipici. Si parte dall’875 con ʿAbd al-Rahmān ibn Marwān e rimase in mano agli arabi per oltre 400 anni.
A partire dal 1146 al 1212 fu conquistata dagli Almoravidi, Berberi con un duro regine militare. La città venne successivamente assediata dai cristiani portoghesi ma senza alcun successo.
È nel 1230 che venne conquistata da Alfonso IX, precisamente il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, attuale patrono della città di Badajoz. A partire da questo momento Badajoz non vivrà un periodo di pure splendore, a partire dai conflitti tra Spagna e Portogallo fino alla peste che ha distrutto e disabitato la città. La guerra terminò nel 1383 con il matrimonio Giovanni I di Castiglia e l’infanta portoghese Beatrice.
L a città sembra recuperare negli anni ma nel XVI secolo Badajoz viene distrutta dalle truppe anglo–portoghesi che fu riconquistata nel 1811 quando Napoleone conquista la città. Nel 1883 si proclama la Repubblica dopo essersi rivolta contro il regime di Madrid.
Durante la Guerra civile, Badajoz fu coinvolta in una battaglia che durò solo 28 giorni, dopo che Francisco Franco conquistò la città. Moltissime sono le persone che sono state massacrate a Plaza de Toros, un momento tragico ricordato con il nome di “Macello di Badajoz”.
È proprio la storia di Badajoz che ha portato la città a rinascere, anche grazie al turismo preponderante. Le rovine, i monumenti, la gastronomia raccontano le epoche orribili e di splendore che ha vissuto questa città. Il risultato finale è un mix di cultura dovuto alle invasioni che ha subito questa porzione di terra estremegna.
Partiamo dall’incantevole Alcazaba: è un’esperienza turistica straordinaria. È composta da quattro porte (Alpédiz, Capitel, Yelves, Coraxa), la Torre de Espantaperros e una volta entrati nella muraglia è possibile visitare il palazzo del Conte di Roca, i meravigliosi giardini e i resti di un’antica chiesa, la torre del palazzo episcopale e la sede della biblioteca dell’Estremadura.
Di straordinario fascino, però, è la piazza principale di Badajoz: Plaza Alta. La sua architettura, i suoi archi e i suoi colori lasciano a bocca aperta migliaia di turisti ogni anno. È una piazza che nel Medioevo veniva utilizzata per i mercati ma era anche un luogo di celebrazione. Oggi come allora è il luogo principale sia per chi ci abita sia di chi viene a visitarla, di fatti, nei suoi dintorni troviamo gli altri monumenti principali: oltre l’Alcazaba e la Torre di Esoantaperros abbiamo la Casa Consistorial, las Casas Coloradas o las Casas Mudéjares.
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