Baia di Ieranto, un luogo magico
La baia di Ieranto, bellissima spiaggia situata a Nerano, frazione di Massa Lubrense, è indiscutibilmente uno dei luoghi più belli del territorio. Tutelata dal FAI ed inserita nell’area marina protetta di Punta Campanella, questo stupendo luogo è per molti un vero paradiso.
Sono molti i motivi che spingono turisti e campani a visitare questa meravigliosa baia, famosa sia per la sua bellezza che per la sua storia. Posizionata davanti ai faraglioni di Capri, la spiaggia, circondata da scogli, grotte ed affascinanti insenature naturali, offre un paesaggio pittoresco ed incantevole caratterizzato da intensi profumi della natura ed un mare placido e cristallino.
L’accesso alla baia è gratuito tutti i giorni dall’alba fino ad un’ora prima del tramonto. Per arrivare alla spiaggia è necessario raggiungere Nerano con l’auto o con i mezzi pubblici, e da qui intraprendere un lungo sentiero a piedi della durata di circa 40 minuti, un po’ scosceso e in alcuni punti particolarmente impegnativo. Complice il sole battente, anche i soggetti più allenati potrebbero risentire del percorso e di conseguenza non è consigliabile per coloro che hanno difficoltà di deambulazione. Ovviamente la difficoltà del percorso non deve scoraggiare coloro che sono intenzionati a visitare questa bellissima meta: con scarpe comode ed una adeguata scorta d’acqua, si arriva alla baia tranquillamente anche perché lungo il sentiero si trova un’area picnic, luogo ideale per una pausa con colazione a sacco.
Unica vera pecca della baia sono le sue dimensioni: infatti, la parte sabbiosa è particolarmente piccola, di conseguenza se non si vuole correre il rischio di doversi sistemare sugli scogli, è necessario raggiungere la spiaggia nelle prime ore del mattino, così da aggiudicarsi i posti migliori.
La Baia di Ieranto e le sue leggende
Questo luogo, non è solo famoso per la sua bellezza, ma anche per la storia e i miti di cui è protagonista. In particolare, secondo Plinio il Vecchio, vissuto nel I secolo d.C, la Baia era la probabile dimora delle sirene nonché luogo di incontro tra queste ed Ulisse.
Un’altra storia intorno a questo luogo è quella della campana di Sant’Antonio Abate. Secondo la leggenda, alcuni pirati depredarono la chiesa di Sant’Antonio dalla sua campana di bronzo ma, nella fuga in mare, una forza misteriosa bloccò la nave impedendole di prendere il largo e solo quando i pirati lanciarono in mare la campana poterono finalmente scappare.