Cascate islandesi, le 3 più belle

Cascate islandesi, le 3 più belle

Le cascate islandesi, grazie alla loro bellezza, maestosità e diversità, sono le principali attrazioni naturalistiche dell’Islanda. Infatti oltre ad essere la terra del ghiaccio e del fuoco, l’Islanda è anche la terra dell’acqua che compare in ogni sua forma: ghiaccio, cascate, oceani e geyser.

Ma quali sono le 3 cascate islandesi più belle? Scopriamolo insieme in questo articolo.

1. Seljalandsfoss

Una delle cascate islandesi più belle è senza dubbio Seljalandsfoss, situata nella parte meridionale del Paese, originata dal ghiacciaio Eyjafjallajökull e alta 65 metri. Essa è inoltre immersa in un paesaggio verde smeraldo, cade da uno spuntone di roccia sporgente e forma un bellissimo laghetto attorno alla quale c’è un sentiero che permette di passeggiare sotto il getto della cascata.

2. Skógafoss

Tra le più note e belle cascate islandesi c’è anche Skógafoss, situata nella parte meridionale del paese non lontano dalla cascata di Seljalandsfoss.
La cascata è alta 62 metri, le sue acque provengono dal ghiacciaio Mýralds e ad essa è attribuita un potere magico.
Infatti si dice che chi si bagna nelle sue acque ritrova un oggetto perduto e cercato per lungo tempo.

Inoltre c’è anche una leggenda su questa cascata, secondo cui il navigatore Thrasi, giunto in Islanda, decise di nascondere il suo forziere in una grotta dietro la cascata di Skógafoss, di cui non si seppe più nulla fino a quando non venne ritrovato un anello in argento con delle incisioni runiche che probabilmente era la chiave del tesoro.
Nonostante ciò mai nessuno ha deciso di sfidare la Skógafoss per trovare il tesoro e l’anello oggi si trova in un museo del centro abitato di Skógar.

3. Gullfoss 

 Gullfoss è la più famosa tra le cascate islandesi famosa d’Islanda, che con i suoi 31 metri di altezza è una delle più imponenti e sorprendenti del paese ed è situata all’estremo est del cerchio d’oro.

Il nome Gullfoss significa letteralmente cascata d’oro, e ha dato vita a diverse teorie. La prima afferma che il nome fa riferimento al colore dorato riflesso dalle acque della cascata al tramonto, la seconda afferma che il nome fa riferimento all’arcobaleno che crea quando c’è il sole, formatosi grazie al riflesso del sole sulle particelle d’acqua sospese in aria; la terza afferma che il nome fa riferimento ad una leggenda secondo cui un contadino di nome Gýgur aveva racimolato una grande quantità d’oro e invece di godersi la vita pensava costantemente a quale sarebbe stata la sorte del proprio oro dopo la sua morte e poiché non voleva che qualcuno potesse sottrarglielo lo gettò nella cascata custodito in uno scrigno.

La particolarità di Gullfoss è che è composta da 2 cascate. La prima raggiunge gli 11 metri ed è situata nella parte alta, mentre la seconda si trova al di sotto della prima e raggiunge i 20 metri di altezza. Ciò è dovuto alla conformazione del territorio islandese caratterizzato da diversi strati composti da materiali di durezza variabile. Infatti tale conformazione ha fatto sì che il fiume Hvitá erodesse gli strati con diversa intensità e formasse questo fenomeno straordinario.

Negli anni 20 Gullfoss divenne la più famosa delle cascate islandesi, diventando così nota che un gruppo di investitori progettò la costruzione di una diga idroelettrica, ma fortunatamente non ottennero il permesso dal proprietario per la sua costruzione decidendo così di rivolgersi al governo islandese che però diede il via libera per la realizzazione del progetto. Tuttavia la figlia del proprietario Sígridur Tómasdóttir decise di camminare scalza dalla cascata fino a Reykjavík come segno di protesta e minacciò di suicidarsi con la continuazione del progetto. Così la diga non fu mai costruita e la cascata rimase intatta fino al 1979, anno in cui venne proclamata riserva naturale.

Fonte Immagine: Wikimedia Commons

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